Idrovora del Rollone Definita anche "polmone della salina", muove alternativamente e ininterrotamente le acque della salina. Intorno al 1910 in questa zona c'era un complesso di officine con l'elettricista, il falegname e le idrovore azionate a vapore. Queste ultime avevano l'aspetto di grosse ruote da cui il termine "Rollone". Il complesso comprende: la sala pompe, una centralina elettrica, con cabina di distribuzione, e sull'altra sponda del canale non più in uso, una vecchia rimessa. Ciò che caratterizza una salina marittima è il naturale movimento delle acque dai bacini di prima evaporazione alle caselle salanti. In passato si sfruttava la marea per far accedere l'acqua nella salina. La deposizione del sale avveniva con il minimo dispendio di energia e lavoro umano. Per incrementare la quantità di acqua di mare, a partire dalla fine del 1700 e fino al 1850 si utilizzarono le viti di Archimede, simili a grandi viti inclinate, mosse da animali e in continuo movimento che sollevavano l'acqua per riportarla ad un livello più alto. Si usarono poi i motori a vapore, i motori a scoppio e, infine, i motori elettrici. Questo rese necessaria la costruzione di canali e dighe sia per l'alimentazione dei bacini salanti, che per la protezione dalle acque dolci provenienti dai torrenti. |
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