TEORIE ECONOMICHE
L'EQUILIBRIO DEL CONSUMATORE
Con l’ausilio della funzione di utilità cardinale è
possibile iniziare descrivere dal punto di vista intuitivo il processo
che porta il consumatore al raggiungimento di una posizione di
equilibrio. Se consideriamo più beni, dato che per ipotesi il livello
di soddisfazione ottenibile dal consumo di un determinato bene è in
generale indipendente dalle quantità consumate degli altri beni,
l’utilità viene generalmente assunta di tipo
additivo,
quindi:
Ut (q1 .
q2.)=
U1(q1)+
U2(q2)
Ogni individuo consuma parecchi beni ed dispone di un
certo reddito. Possiamo chiederci: che quantità comprerà dei beni che
consuma? Per rispondere dobbiamo avere, innanzitutto, due elementi:
• l'utilità che
le successive dosi di ciascun
bene
danno all'individuo, ossia la sua
scala d'utilità, che
riflette i suoi gusti;
• i prezzi di
ciascun bene.
Supponiamo che l'individuo distribuisca il suo reddito
fra n beni che consuma e che hanno lo stesso prezzo. Egli comincerà a
consumare (e quindi acquisterà) la prima dose del
bene
che gli dà più utilità (diciamo il
bene q1)
e continuerà a consumare (e ad acquistare) dosi successive fino a
quando l'n-esima dose del
bene q1
gli darà un'utilità minore della prima
dose che gli darebbe un altro
bene
(chiamiamolo
q2).
Consumata (e quindi acquistata) la prima dose del
bene q2
continuerà a consumare (e ad
acquistare) il bene q2
fino a quando la k-esima
dose di quest'ultimo gli darà un'utilità minore della prima dose di
uno degli altri beni oppure dell'n+1-esima dose
Ume = Ut / q
Ut (q1 .
q2.)=
U1(q1)+
U2(q2)
del bene
q1. Continuerà così fino a
quando ha speso tutto il suo reddito e le utilità marginali degli n
beni sono eguali tra di loro. In definitiva, possiamo dire che quando
i prezzi dei beni sono
eguali tra di loro, il
consumatore distribuisce il suo reddito nell'acquisto dei diversi beni
in modo che ogni bene
acquistato abbia per lui la
stessa utilità marginale. Solo in questo modo egli ottiene la massima
utilità totale. Cioè, dati n beni:
Umg1 = Umg2 = Umg3 ..=………….=Umgn
Nella realtà, però, i beni hanno normalmente prezzi
diversi. In generale, possiamo dire che un individuo che ha a
disposizione un certo reddito e che consuma n beni che hanno prezzi
diversi, ogni volta che decide di spendere, comprerà la quantità di
beni che gli dà la massima soddisfazione possibile.
Egli considererà, quindi, l' utilità
marginale ponderata, cioè il
rapporto fra l'utilità marginale di un
bene
e il prezzo del
bene
stesso. Allora, quando
i prezzi dei beni sono diversi
tra di loro, l'individuo
tende a raggiungere non l'eguaglianza delle utilità marginali, ma
l'eguaglianza delle utilità marginali ponderate per i rispettivi
prezzi.
Cioè, dati n beni:
Umg1 /P1= Umg2/P2 = Umg3 /P3..=………….=Umgn/Pn
Quando le utilità marginali ponderate dei beni sono
eguali tra di loro, il consumatore ha raggiunto la massima
soddisfazione possibile, chiamata anche posizione di
equilibrio del consumatore.
Infatti, in questa situazione l'ultima lira spesa nell'acquisto dei
diversi beni dà all'individuo la stessa utilità. Qualunque
allontanamento da questa posizione, cioè qualsiasi sostituzione al
margine tra le quantità dei beni consumati, farebbe diminuire
l'utilità totale del consumatore.
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