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12 giugno, 2007




 
 

 

 

 

 

 

  In questa pagina troverete le più importanti definizioni delle teorie economiche che vi serviranno per ricordate tanti principi economiche che di certo avrete dimenticato!

 

 

 

   
  TEORIE ECONOMICHE

L'investimento finanziario

Ci sono diversi modi per investire. Un pensionato che acquista titoli di stato investe; un gestore di fondi che acquista azioni in borsa, investe. E' facile intuire come siano procedimenti diversi, sia per i capitali disponibili sia - soprattutto - per obiettivi e strategie. Possiamo immaginare che un pensionato che acquista titoli di stato lo faccia per garantirsi un rendimento un po' più alto di quello di un deposito bancario sopportando un rischio finanziario minimo; si muova in un'ottica di medio periodo: 3-5 anni; e utilizzi una strategia semplice: acquisti e tenga i suoi titoli fino alla loro scadenza "naturale". Un gestore di fondi dovrà acquistare e vendere titoli - azioni, obbligazioni ed altro - per garantire ai propri clienti un rendimento quantomeno in linea con quello dei fondi concorrenti; dovrà collaborare con analisti finanziari in un complicato lavoro di monitoraggio e valutazione dei mercati e agire con molta tempestività e attenzione. Ma in entrambi i casi, investimento del pensionato e investimento del gestore, si tratta dello stesso tipo di attività : ambedue stanno infatti spostando potere d'acquisto in là nel tempo.

2. L'investimento: potere d'acquisto differito nel tempo.

Tra le diverse possibili, la definizione d'investimento che utilizzeremo in questa rubrica è proprio "potere d'acquisto differito nel tempo". L'investimento è quindi il procedimento con cui ognuno di noi sposta nel tempo le disponibilità che ha, rinunciando a consumarle oggi in vista di un consumo futuro. Proprio per questa ragione ogni investimento viene effettuato col "risparmio" cioè con quanto resta del reddito una volta detratto il consumo.

3. I tre elementi chiave di ogni investimento: rendimento rischio e orizzonte temporale

Ogni investimento, (attività finanziarie, immobili, gioielli, cavalli..) può essere definito mediante due parametri chiave : il rendimento, il rischio e l'orizzonte temporale. Tutti e tre questi concetti sono intuitivi. Il rendimento rappresenta la differenza tra quanto io ho investito e quanto ottengo alla fine dell'investimento. Il rischio è la probabilità che quanto io otterrò alla fine dell'investimento sia effettivamente molto diverso da quanto mi posso attendere nel momento in cui effettuo l'investimento. L'orizzonte temporale è la durata dell'investimento ;e cioè, l'intervallo di tempo per il quale "sposto in avanti" le mie disponibilità.

4. Rendimento e rischio: due criteri di scelta tra investimenti caratterizzati dallo stesso orizzonte temporale.

Quando effettuo un investimento devo prima di tutto decidere l'orizzonte temporale. In base alle mie necessità, devo cioè scegliere fra i vari strumenti di investimento quelli che hanno un orizzonte temporale che è il più possibile vicino al periodo di tempo per il quale posso rinunciare alle disponibilità che desidero investire (il mio orizzonte temporale). Fatta questa prima selezione posso procedere alla scelta in base agli altri due
parametri chiave :rendimento e rischio.

5. Rendimento ex-ante e rendimento ex-post.

Questi parametri sono misurabili al momento di effettuare l'investimento, ex-ante; oppure una volta che l'investimento si è concluso, cioè ex-post.

Se li misuro ex-ante posso utilizzare il valore dei due parametri come criterio di scelta fra investimenti anche molto differenti, ma caratterizzati dal medesimo orizzonte temporale. Infatti, indipendentemente dallo strumento che viene concretamente utilizzato per investire (CCT, azioni, diamanti, case..) a parità di rendimento ex-ante sceglierò l'investimento che presenta il minor rischio. 

 

 
   

 

Finanza ed Economia Editoriale

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