TEORIE ECONOMICHE
L'investimento finanziario
Ci sono diversi modi per investire. Un
pensionato che acquista titoli di stato investe; un gestore di fondi
che acquista azioni in borsa, investe. E' facile intuire come siano
procedimenti diversi, sia per i capitali disponibili sia - soprattutto
- per obiettivi e strategie. Possiamo immaginare che un pensionato che
acquista titoli di stato lo faccia per garantirsi un rendimento un po'
più alto di quello di un deposito bancario sopportando un rischio
finanziario minimo; si muova in un'ottica di medio periodo: 3-5 anni;
e utilizzi una strategia semplice: acquisti e tenga i suoi titoli fino
alla loro scadenza "naturale". Un gestore di fondi dovrà acquistare e
vendere titoli - azioni, obbligazioni ed altro - per garantire ai
propri clienti un rendimento quantomeno in linea con quello dei fondi
concorrenti; dovrà collaborare con analisti finanziari in un
complicato lavoro di monitoraggio e valutazione dei mercati e agire
con molta tempestività e attenzione. Ma in entrambi i casi,
investimento del pensionato e investimento del gestore, si tratta
dello stesso tipo di attività : ambedue stanno infatti spostando
potere d'acquisto in là nel tempo.
2. L'investimento: potere d'acquisto
differito nel tempo.
Tra le diverse possibili, la definizione d'investimento che
utilizzeremo in questa rubrica è proprio "potere d'acquisto differito
nel tempo". L'investimento è quindi il procedimento con cui ognuno di
noi sposta nel tempo le disponibilità che ha, rinunciando a consumarle
oggi in vista di un consumo futuro. Proprio per questa ragione ogni
investimento viene effettuato col "risparmio" cioè con quanto resta
del reddito una volta detratto il consumo.
3. I tre elementi chiave di ogni
investimento: rendimento rischio e orizzonte temporale
Ogni investimento, (attività finanziarie, immobili, gioielli,
cavalli..) può essere definito mediante due parametri chiave : il
rendimento, il rischio e l'orizzonte temporale. Tutti e tre questi
concetti sono intuitivi. Il rendimento rappresenta la differenza tra
quanto io ho investito e quanto ottengo alla fine dell'investimento.
Il rischio è la probabilità che quanto io otterrò alla fine
dell'investimento sia effettivamente molto diverso da quanto mi posso
attendere nel momento in cui effettuo l'investimento. L'orizzonte
temporale è la durata dell'investimento ;e cioè, l'intervallo di tempo
per il quale "sposto in avanti" le mie disponibilità.
4. Rendimento e rischio: due criteri
di scelta tra investimenti caratterizzati dallo stesso orizzonte
temporale.
Quando effettuo un investimento devo prima di tutto decidere
l'orizzonte temporale. In base alle mie necessità, devo cioè scegliere
fra i vari strumenti di investimento quelli che hanno un orizzonte
temporale che è il più possibile vicino al periodo di tempo per il
quale posso rinunciare alle disponibilità che desidero investire
(il mio orizzonte temporale). Fatta questa prima selezione posso
procedere alla scelta in base agli altri due
parametri chiave :rendimento e rischio.
5. Rendimento ex-ante e rendimento
ex-post.
Questi parametri sono misurabili al momento di effettuare
l'investimento, ex-ante; oppure una volta che l'investimento si è
concluso, cioè ex-post.
Se li misuro ex-ante posso utilizzare
il valore dei due parametri come criterio di scelta fra investimenti
anche molto differenti, ma caratterizzati dal medesimo orizzonte
temporale. Infatti, indipendentemente dallo strumento che viene
concretamente utilizzato per investire (CCT, azioni, diamanti, case..)
a parità di rendimento ex-ante sceglierò l'investimento che presenta
il minor rischio.
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