Strumenti Derivati:
ABI, fondamentali per la protezione da rischi
Faissola “l’innovazione finanziaria, se accorta, è
sempre un bene per i singoli settori produttivi e per l’economia
tutta”.
<<La funzione fondamentale assolta dagli strumenti
finanziari derivati consiste nel fornire protezione dai rischi. Con i
derivati, infatti, chi è avverso al rischio si immunizza da variazioni
avverse, ad esempio, dei prezzi di un titolo azionario, o di un tasso
di interesse, trasferendo tale rischio ad un altro soggetto.
L’utilizzo dei derivati è dunque un elemento fondamentale per
implementare una sana e prudente gestione finanziaria>>.
E’ quanto ha affermato il Presidente dell’ABI,
Corrado Faissola, nel corso dell’audizione alla Commissione Finanze
della Camera sulle problematiche relative al collocamento di strumenti
finanziari derivati. <<Gli ultimi 10 anni – ha aggiunto Faissola -
sono stati caratterizzati da un alto grado di incertezza, che ha
portato gli analisti e gli operatori economici ad agire in un mercato
fortemente mutevole e caratterizzato da una notevole aleatorietà. Di
qui una significativa crescita delle difficoltà di prevedere
l’andamento futuro dei tassi di interesse, tanto da parte dei mercati
finanziari quanto da parte dei principali centri di previsione
pubblici e privati, che ha portato alla formulazione di previsioni che
in molti casi si sono rivelate, ex post, del tutto errate. La
“sorpresa dei tassi” è stata generata, in buona sostanza, da un
andamento del ciclo economico diverso da quello atteso con un
andamento effettivo del pil molto meno brillante del previsto in area
Euro>>.
Corrado Faissola ha sottolineato che <<l’innovazione
finanziaria, se accorta, è sempre un bene per i singoli settori
produttivi e per l’economia tutta. Con questo stesso spirito bisogna
considerare i prodotti derivati, richiamando sempre l’esigenza della
trasparenza operativa. La trasparenza è senza ombra di dubbio un
valore irrinunciabile nei rapporti banca-cliente. Da questo punto di
vista credo che le nuove norme introdotte dalla Mifid (Markets in
Financial Instruments Directive) dal 1 novembre contribuiranno ad un
ulteriore miglioramento della qualità dei servizi finanziari negoziati
con la clientela>>.
<<Per quanto riguarda gli enti locali – ha aggiunto
Faissola – siamo pronti a collaborare come previsto dalla Legge
Finanziaria. Si tratta di un’esperienza già fatta con “Criteri guida”,
di cui l’ABI ha assunto l’iniziativa e che ha coordinato con ANCI
(Associazione Nazionale Comuni Italiani) e UPI (Unione Province
Italiane)>>. I “Criteri guida” ribadiscono i principi di massima
trasparenza contrattuale, di reale conoscenza dei rischi e di
fruizione di un’informativa adeguata. In particolare, è in linea con
l’impostazione seguita dall’ABI, il principio contenuto
nell’emendamento approvato al Senato, secondo cui “I contratti su
strumenti finanziari, anche derivati, sottoscritti da Regioni ed Enti
locali sono informati alla massima trasparenza contrattuale”.
Positivo anche il giudizio che il legislatore rinvii ad una normativa
di secondo livello per l’individuazione delle eventuali informazioni
che i contratti dovranno necessariamente contenere oppure di modelli
contrattuali. Il Presidente dell’ABI ha infine sottolineato che il
ricorso a strumenti di gestione del rischio, per quanto sia cresciuto
negli ultimi anni, è in Italia un fenomeno limitato.
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