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16 ottobre, 2007




 
 

 

 

 

 

 

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I prestiti finalizzati

Questa forma di finanziamento, che tecnicamente è assimilabile al mutuo, si caratterizza per il fatto di essere finalizzata all’acquisto di beni o servizi durevoli. In relazione al bene finanziato si individuano due grandi tipologie di prestito finalizzato: il prestito finalizzato all’acquisto degli autoveicoli (principalmente automobili nuove e usate ed automezzi industriali ) ed il prestito finalizzato all’acquisto di beni mobili non registrati (elettrodomestici, mobili,hi-fi ecc.) che ultimamente sta avendo una grande crescita.

Al riguardo il venditore del bene finanziato, nel caso sia “convenzionato”, assume una posizione sicuramente decisiva. In tal caso, infatti, egli si colloca tra il mutuante ed il mutuatario e si trova a svolgere molteplici funzioni, essenziali per la buona riuscita dell’operazione di finanziamento. Il titolare dell’esercizio commerciale infatti, si occupa dell’istruzione della pratica, della predisposizione di tutta la documentazione necessaria, su delega dell’ente finanziatore. A contratto ultimato, il commerciante riceve le somme necessarie sia per coprire la cessione avvenuta del bene, sia per la remunerazione dell’attività svolta. Il tutto avviene solitamente in tempi brevissimi, risultando quindi estremamente efficace. Il convenzionato quindi non si trova solo nella condizione di poter esercitare un elevato potere contrattuale nei confronti dell’ente finanziatore, ma ricopre anche un ruolo fondamentale nel processo di erogazione del credito, perché il buon esito delle operazioni dipende in gran parte dall’attività da lui svolta. Sono inoltre indispensabili, un’attenta selezione ed un’adeguata attività di monitoraggio, perché è dalla qualità del dealer che dipende strettamente la qualità del servizio di erogazione creditizia.

Il piano di rimborso previsto avviene solitamente con rate costanti mensili e posticipate, le quali sono calcolate con tassi d’interesse fissi. Un aspetto interessante da analizzare è l’andamento storico dei tassi di interesse applicati dalle finanziarie. Da uno studio condotto sui finanziamenti erogati per il periodo 1987 e 1994 si è osservato che la forbice tra i tassi applicati per il finanziamento dei mezzi di trasporto e degli altri beni finalizzati si sia sempre di più accentuata arrivando nel 1994 addirittura a 7.4 punti percentuali. Tale fenomeno può essere spiegato non solo dalla presenza di prodotti sostitutivi, ma anche e soprattutto dall’intensificarsi del grado di concorrenzialità registratosi nel mercato del finanziamento dell’auto.

In particolare, negli ultimi anni si sono verificati due fenomeni, consequenziali l’uno all’altro, sicuramente significativi: in seguito all’aumento del numero degli operatori interessati al mercato del credito al consumo si è assistito al raggiungimento della fase di maturità da parte del mercato medesimo. Ciò ha comportato una serie di conseguenze. Innanzitutto le finanziarie “captive” hanno fatto ricorso in modo intensivo a campagne promozionali a “ tasso zero”;   ed inoltre gli altri operatori, per non rischiare di uscire dal mercato del finanziamento dell’auto, hanno dovuto ridurre i tassi di interesse applicati alla propria clientela, per accontentarsi quindi di margini di profitto minori. Per quanto meno significativi, non sono da sottovalutare inoltre gli effetti generati dalla presenza di prodotti sostitutivi e, in particolare, del leasing, il quale può risultare particolarmente allettante in considerazione soprattutto dei relativi benefici fiscali.

In realtà la sovrapposizione operativa del credito al consumo e del leasing risulta parziale non solo perché la clientela che si rivolge al leasing è costituita quasi ed esclusivamente dai lavoratori autonomi e dalle imprese, ma anche perché le società di leasing sono maggiormente interessate a finanziare operazioni importanti con l’inevitabile esclusione dell’usato perché giudicato troppo rischioso.[22] Per quanto concerne infine la richiesta di garanzie da parte dei finanziatori si ritiene utile osservare come queste abbiano, in generale, perso progressivamente d’importanza. In genere sono richieste garanzie per importi medio-alti (superiori ai cinquemila euro)e queste sono solitamente cambiarie o fideussorie, mentre, nel caso di finanziamenti di autoveicoli, viene richiesta l’iscrizione dell’ipoteca sul veicolo presso il Pubblico registro Automobilistico oppure il mandato ad iscrivere ipoteca; inoltre, a maggior tutela del creditore è richiesta l’accensione di polizze incendio e furto per coprire il valore commerciale dell’automobile.

 

 

 
   

 

Finanza ed Economia Editoriale

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