FINANZA AZIENDALE: Investimenti e
Mercati Finanziari.
Nelle aziende è molto importante avere una funzione obiettivo ben
chiara e determinata e anche condivisa da tutti. POssono nascere
problemi quando le funzioni obiettivo di coloro che determinano le
decisioni anziendali sono contrastanti per via di interessi (monetari)
differenti.
Esiste un vantaggio nel mantenere una funzione
obiettivo incentrata sul patrimonio degli azionisti o dell’azienda,
piuttosto che sui prezzi azionari, perché in tal caso essa non
richiede come presupposto l’efficienza dei mercati finanziari. Il lato
negativo è tuttavia che il patrimonio degli azionisti o dell’azienda
non può essere misurato facilmente, il che rende difficile stabilire
degli standard per valutare il successo o il fallimento di un
investimento. È vero che esistono modelli per la misurazione del
valore del capitale azionario o del valore dell’impresa, ma essi si
basano su un gran numero di dati soggettivi e opinabili.
Dal momento che una delle caratteristiche essenziali
di una funzione obiettivo valida è che essa abbia un meccanismo di
misurazione chiaro, è ovvio che una funzione obiettivo incentrata sui
prezzi di mercato è da questo punto di vista superiore alle altre,
poiché successi e insuccessi delle politiche aziendali sono rivelati
dall’andamento dei prezzi azionari e sono perciò sotto gli occhi di
tutti.
Il problema dei prezzi di mercato è che, essendo essi
stabiliti dai mercati finanziari, rifletteranno un valore reale
soltanto in presenza di mercati finanziari efficienti, che utilizzano
cioè le informazioni disponibili per ottenere stime precise e
obiettive dei flussi di cassa futuri e della loro rischiosità. In tali
mercati, sia le aziende che gli investitori accetteranno il prezzo
azionario come corretta misura del successo delle decisioni aziendali.
In questo contesto, due problemi possono sorgere. Il
primo è che, qualora l’informazione risulti incompleta, non aggiornata
o fuorviante, i prezzi di mercato devieranno dal valore reale, anche
in un mercato altrimenti efficiente. Il secondo è che vi sono molti,
sia fra gli accademici sia fra gli operatori professionali, che
sostengono che i mercati non sono efficienti, anche quando
l’informazione è completamente accessibile. In entrambi i casi,
politiche volte a massimizzare i prezzi azionari possono non essere
compatibili con la massimizzazione del valore di lungo termine
dell’azienda.
I prezzi di mercato si basano sull’informazione, sia
pubblica che privata. Secondo la teoria tradizionale, l’informazione
viene trasmessa in modo veloce e veritiero ai mercati finanziari. Nel
mondo reale, esistono degli impedimenti a questo processo. Il primo è
che l’informazione viene a volte soppressa o ritardata dalle aziende,
soprattutto quando essa contiene cattive notizie!
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