MAASTRICHT: Criteri di ammissione
Comunità europea Spesso leggendo i giornali o sentendo il
telegiornale abbiamo sentiamo parlare di mancato rispetto dei limiti
in termini di tasso di inflazione o di tasso di interesse. Ma cosa
vuol dire?
Tali limiti sono quelli stabiliti nel trattato di Maastricht del
Febbraio 1992 e che ha stabilito i criteri che i Paesi aderenti alla
Comunità Europea dovevano rispettare per farvi parte. Tali criteri
permettevano una sorta di garanzia di stabilità per i Paesi facenti
parte della Comunità Europea e sono stati indispensabili per la
fiducia in tale sistema Economico.
Ecco i criteri di Maastricht nello specifico:
Tasso di Inflazione
Il tasso di inflazione registrato nell'anno precedente
all'ammissione non può superare di oltre 1,5 punti percentuali la
media di quelli dei tre Paese della Comunità Europea con la dinamica
dei tassi più contenuta.
Tasso di interesse a lungo termine
Il tasso di interesse nominale a lungo termine, osservato in media
nell'arco dell'anno precedente all'ammissione non può essere superiore
di oltre 2 punti percentuali alla media dei tassi di interesse a lungo
termine dei tre Paesi con il più basso tasso di inflazione.
Tasso di Cambio
Il tasso di cambio deve essere mantenuto , nel corso dei due anni
precedenti l'ammissione, all'interno delle normali bande di
oscillazione della SME, senza aver creato tensioni particolari.
Inoltre, durante lo stesso arco di tempo, il Paese non può aver
svalutato autonomamente la propria parità centrale.
Deficit e Debito Pubblico
Il Deficit Pubblico (disavanzo di cassa dello stato, ovvero spese
maggiori degli incassi), attuale o programmato, non potrà eccedere il
3 per cento del PIL (il Prodotto Interno Lordo). Il Debito Pubblico
(sommatoria dei Deficit di Bilancio Pubblico) non potrà superare il 60
per cento del PIL. Inoltre, i Paesi membri devono garantire che le
procedure di finanza pubblica permettano di ottemperare agli obblighi
del trattato. |