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15 gennaio, 2008




 
 

 

 

 

 

 

  Quali sono i MUTUI maggiormente convenienti offerti dalle banche?  Meglio un mutuo a tasso fisso o una a tasso variabile?ENTRA
   
  Impatto della finanza internazionale sul credito al consumo

I mercati finanziari internazionali hanno continuato a essere condizionati dall’incertezza circa l’entità e la distribuzione delle esposizioni dei singoli intermediari a prodotti di credito strutturato collegati, anche indirettamente, ai mutui ipotecari statunitensi. Sul mercato delle abitazioni statunitense è proseguita la flessione dei prezzi, mentre sono ulteriormente aumentati i tassi di morosità sui mutui, non solo nella categoria sub-prime, determinando una crescita dell’ammontare atteso delle insolvenze. Alcune fra le banche statunitensi ed europee sono state maggiormente colpite da questi sviluppi. In primo luogo, esse detenevano nei propri portafogli quantità elevate di attività connesse con mutui ipotecari e altri prodotti strutturati. Le svalutazioni di tali strumenti annunciate o già iscritte in bilancio nel terzo e nel quarto trimestre del 2007 ammontano finora a circa 100 miliardi di dollari. In secondo luogo, talune banche hanno dovuto intervenire a sostegno di entità (conduits e structured investment vehicles) a esse collegate. In molti casi queste ultime, incontrando crescenti difficoltà a finanziare i propri investimenti con l’emissione di carta commerciale garantita da attività finanziarie e reali (asset backed commercial paper), hanno fatto ampio uso delle linee di credito precedentemente concesse dalle banche. In altri casi, le banche sono intervenute direttamente: pur in assenza di obblighi contrattuali, per limitare i danni alla propria reputazione hanno acquistato le attività delle entità a esse collegate o effettuato interventi di ricapitalizzazione. A seguito di tali sviluppi, i coefficienti patrimoniali degli intermediari bancari più colpiti hanno segnato un netto calo, solo in parte attenuato dagli interventi di ricapitalizzazione. In vari casi, tali interventi hanno visto la partecipazione di fondi sovrani collegati a governi di paesi asiatici e del Medio Oriente, che nel 2007 hanno investito un totale di 55 miliardi di dollari in istituzioni finanziarie di paesi avanzati. Ne sono derivate: riduzioni del merito di credito di alcune grandi banche da parte delle principali agenzie di rating; repentini aumenti dei premi per il rischio sui rispettivi credit default swaps (CDS) (cfr. figura); brusche cadute delle loro quotazioni azionarie; nuovi rialzi dei differenziali tra i tassi interbancari in dollari, in euro e in sterline e i corrispondenti tassi sui prestiti garantiti.

Estratto da Bollettino Economica Banca ITalia Gennaio 2008.

 
   

 

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