FINANZA AZIENDALE: Principio di
investimento
Le risorse che le imprese hanno a disposizione per svolgere la propria
attività sono limitate, e ciò impone delle scelte fra opportunità di
utilizzo alternative. La prima e più importante funzione della finanza
aziendale in quanto teoria è fornire alle imprese dei criteri per
prendere queste decisioni in modo ottimale.
Per
politiche di investimento
intendiamo non solo il tipo di
decisioni che generano ricavi e profitti (come l’introduzione di una
nuova linea di prodotti), ma anche quelle che permettono di ridurre i
costi (come l’organizzazione di un nuovo e più efficiente sistema di
distribuzione). Inoltre, riteniamo che anche le decisioni su quante e
quali scorte mantenere in magazzino, o sul credito da accordare ai
clienti — decisioni spesso classificate come attinenti al capitale
circolante – siano, in ultima analisi, decisioni di investimento.
All’altro estremo, possono considerarsi decisioni di investimento
anche decisioni generali di carattere strategico, quali l’ingresso in
nuovi mercati o l’acquisizione di altre società.
Secondo i principi della finanza aziendale, per
decidere se intraprendere o meno un progetto di investimento, è
necessario confrontarne il rendimento atteso, opportunamente misurato,
con una soglia minima di
rendimento. Questa soglia minima di rendimento deve essere
direttamente proporzionale alla rischiosità del progetto e deve
riflettere la struttura finanziaria utilizzata, vale a dire la
combinazione di fondi propri (capitale netto) e denaro preso in
prestito (capitale di terzi).
Una volta stabilita la soglia minima di rendimento,
rivolgeremo la nostra attenzione alla misurazione del rendimento di un
progetto di investimento.
Valuteremo in particolare tre alternative:
tradizionali misure contabili di rendimento, flussi di cassa e flussi
di cassa attualizzati (per i quali consideriamo non solo l’ammontare
dei flussi di cassa, ma anche la loro distribuzione temporale).Inoltre
per ottenere una analisi veritiera della situazione attuale e
potenziale dell'azienda, dovremo prendere in esame alcuni potenziali
costi collaterali che sfuggono a queste misurazioni, come ad esempio i
“costi opportunità” che si debbono sostenere qualora nuovi progetti
sottraggano risorse agli investimenti in essere. Allo stesso modo,
bisogna esaminare pure i possibili benefici indotti di un nuovo
investimento, come l’opzione di entrare in un nuovo mercato o di
espandersi, e le sinergie, importanti soprattutto quando il nuovo
investimento consiste nell’acquisizione di un’altra azienda. |