FINANZA: Certificati finanziari a
Capitale protetto
E’ una delle categorie di investimento che ha avuto maggior
successo negli ultimi anni. La struttura prevede la presenza di più
di una componente, nella maggior parte delle situazioni sole
opzioni. Il funzionamento è più semplice rispetto alle obbligazioni
strutturate, soprattutto perché il sottostante è meno complicato: un
titolo, un indice, una materia prima, un paniere di indici o azioni
che difficilmente supera le 5 unità. Ulteriore elemento positivo è
l’elevato numero di mercati sui quali è possibile investire, dalle
tradizionali azioni fino agli indici di mercati emergenti, alle
materie prime. In alcuni casi, in special modo quando la protezione
del capitale nominale offerta è totale, l’emittente prevede la
presenza di un Cap, un limite massimo il guadagno per il possessore
del certificato. Eventuali sovraperformance del sottostante verranno
perse.
Il Cap può dunque rivelarsi un elemento limitante per
l’investimento del risparmiatore ed è bene considerare a che livello
sia posto e che rendimento massimo il certificato potrà dare a
scadenza. Anche perché con i certificati si rinuncia ai dividendi
eventualmente distribuiti dal sottostante. Facendo un’ipotesi
esplicativa, un Equity Protection con Cap al 122% su Eni della
durata di tre anni, a fronte di una performance massima in caso di
andamento rialzista del titolo pari al 22% impone la rinuncia a un
dividendo annuale che, attualmente, si attesta sopra il 5%. Su tre
anni ciò equivale al 15% circa e la differenza tra le due
alternative si assottiglia, con la convenienza finale che dipenderà
dall’andamento positivo o negativo delle quotazioni di Borsa di Eni.
Naturalmente non tutti i sottostanti distribuiscono dividendi così
elevati. I certificati godono di maggiore liquidità rispetto alle
obbligazioni strutturate e vengono quotati su mercati regolamentati.
La garanzia del capitale vale solo a scadenza, mentre durante la
vita del certificato la quotazione dipenderà dall’andamento,
positivo o negativo del sottostante. Tuttavia in caso di discesa le
quotazioni del certificato caleranno in misura percentuale minore
rispetto al sottostante stesso, guadagnando meno in caso di rialzo.
Il rischio emittente è presente anche in questo caso, sebbene le
istituzioni che lanciano questi prodotti siano grandi banche con
grado di affidabilità estremamente elevato. Esistono anche
certificati di investimento che offrono una protezione solo parziale
del capitale investito, solitamente non inferiore all’80%, o che
legano la protezione all’andamento del sottostante nel corso della
vita del certificato stesso, con la protezione che si annulla al
raggiungimento di determinati livelli prestabiliti di quotazione.
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