CARTOLARIZZAZIONE: Cartolarizzazione
Crediti in Europa!
Nell’ultimo decennio il mercato della cartolarizzazione in Europa ha
registrato tassi di crescita a due cifre. Esistono due principali
tipologie di cartolarizzazione:
-
la cartolarizzazione tradizionale per cassa (cash
securitisation), nella quale una società veicolo acquista con il
ricavato dell’emissione di titoli asset backed un pool di attivi
(crediti o titolo di debito), i cui flussi per interessi e capitale
garantiscono le prestazioni a favore degli investitori; si ha quindi
cessione pro soluto degli attivi (true sale) da parte dei soggetti
originatori o detentori; questa tecnica di finanziamento consente di
smobilizzare attivi illiquidi trasformandoli in attività
negoziabili, attraverso la creazione di un titolo cedibile sul
mercato;
la
cartolarizzazione sintetica (synthetic securitisation), nella quale
non si ha cessione pro soluto degli attivi, ma trasferimento del
relativo rischio di credito mediante operazioni di garanzia (di
solito derivati su crediti); la parte più consistente del rischio
viene trasferita verso una società veicolo che emette titoli (credit
linked notes, CLN) rappresentativi di quote di partecipazione ai
suddetti contratti di garanzia, il cui ricavato finanzia il
cosiddetto cash collateral della garanzia fornita, ovvero un
investimento vincolato in attività a rischio minimo (liquidità o
titoli di Stato), che assicura la pronta liquidazione degli
indennizzi dovuti dal garante in caso di insolvenza. Le
cartolarizzazioni sono strumenti di provvista e/o di trasferimento
del rischio di credito basato su processi di pooling e tranching.
Il pooling consiste nell’identificazione di un
portafoglio di esposizioni creditizie separato contabilmente (in tutti
i casi) e segregato giuridicamente (nel caso di cartolarizzazione
tradizionale) rispetto al patrimonio del soggetto che ne è detentore.
Gli investitori che si assumono il rischio concordano con i cedenti le
caratteristiche individuali e aggregate degli attivi (importi, forme
tecniche, tassi, rating, distribuzione geo-settoriale dei debitori,
ecc.), ed esigono informazioni adeguate a ricostruirne la
distribuzione dei flussi di cassa attesi. Il portafoglio può essere
statico oppure dinamico. In questo secondo caso è possibile aggiungere
o sostituire esposizioni al portafoglio, nel rispetto di requisiti in
ordine alle loro caratteristiche.
Il tranching
implica l’emissione a fronte degli attivi di almeno due classi di
titoli con diversa priorità (seniority) rispetto alla partecipazione
ai flussi del portafoglio (nel caso tradizionale) o all’esposizione
alle perdite garantite (nel caso sintetico). Più precisamente, nel
caso tradizionale le strutture prevedono una o più tranche di titoli
di debito senior e mezzanine, remunerati con un tasso di interesse
prefissato, crescente con il relativo rischio, e una tranche
residuale, detta junior o equity che riceve un flusso residuale,
analogo ad un dividendo azionario, pari a quanto rimane dei flussi
generati dal portafoglio dopo aver sottratto le spese della struttura
e la remunerazione e i rimborsi spettanti alle tranche di rango
superiore. La società veicolo risponde delle proprie obbligazioni nei
limiti dei flussi generati dal portafoglio sottostante, eventualmente
integrati dagli apporti di terzi garanti. L’insufficienza di detti
flussi a soddisfare i creditori mezzanine e/o senior non determina
l’insolvenza del veicolo, ma semplicemente la riduzione, il
differimento o la cancellazione delle prestazioni dovute. Nel caso
sintetico, quando si realizzano perdite sul portafoglio garantito,
vengono escusse le tranche in ordine di seniority crescente. |