ANDAMENTO TASSI CAMBIO 2008
Andamento tassi di cambio. Negli ultimi tre mesi l’euro si è
deprezzato su gran parte delle valute principali nel contesto di un
significativo aumento della volatilità. Il 30 settembre il tasso di
cambio effettivo della moneta unica era inferiore di circa il 4 per
cento al livello di fine giugno, pur restando superiore di
circa il 3,4 per cento alla media del 2007. euro Il 30 settembre il
tasso di cambio effettivo nominale
dell’euro – misurato rispetto alle divise di 22 importanti partner
commerciali dell’area –
era inferiore di circa il 4 per cento al livello di fine giugno
sebbene ancora superiore del 3,4 per
cento alla media del 2007 (cfr. figura 31). L’indebolimento della
moneta unica in termini
effettivi osservato negli ultimi tre mesi va ricondotto al generale
e consistente deprezzamento
del tasso di cambio nominale bilaterale con lo yen giapponese, il
renminbi cinese e il dollaro
statunitense. Tali movimenti sono stati compensati in misura
marginale dall’apprezzamento
dell’euro sul won coreano, la corona svedese, la corona norvegese,
il dollaro australiano e le
divise di alcuni dei paesi che hanno aderito all’UE dal 2004. In
agosto e agli inizi di settembre l’euro si è indebolito rispetto al
dollaro statunitense, sullo sfondo della maggiore volatilità attesa
dei suoi
principali tassi di cambio bilaterali. Nella seconda metà di
settembre ha messo a segno una
parziale ripresa, per poi perdere nuovamente slancio. Le
oscillazioni del cambio dollaro/euro
in questo periodo hanno rispecchiato da vicino l’evoluzione della
turbolenza sui mercati finanziari
mondiali. Quest’ultima è stata associata con le tensioni in alcune
di istituzioni finanziarie
statunitensi e con l’incertezza degli operatori circa i dettagli
attuativi del piano di stabilizzazione
previsto dalle autorità degli Stati Uniti. Il rapido deprezzamento
dell’euro dopo i primi
di agosto potrebbe essere connesso alla pubblicazione di dati
macroeconomici che indicavano una maggiore tenuta dell’economia
statunitense rispetto alle attese precedenti del mercato. Un
aspetto rilevante degli andamenti di agosto è costituito dal fatto
che, nella prima metà del mese,
è venuto meno un chiaro legame tra l’indebolimento dell’euro e
l’evoluzione del differenziale
di tasso di interesse a medio termine tra l’area dell’euro e gli
Stati Uniti. Tale legame era invece
stato particolarmente stretto nei sei mesi precedenti. In settembre,
in un contesto di incertezza
circa il recepimento legislativo del piano annunciato dal Tesoro
statunitense, la moneta
unica ha registrato una lieve ripresa rispetto al dollaro. Negli
ultimi giorni del mese è tuttavia
tornata a deprezzarsi, quando anche diverse istituzioni europee
hanno evidenziato segnali di
debolezza finanziaria. Il 30 settembre l’euro è stato scambiato a
1,43 dollari, un livello inferiore
del 9,3 per cento a quello di fine giugno e superiore del 4,4 per
cento alla media del 2007.
Nei tre mesi fino alla fine di settembre gli andamenti dell’euro
rispetto allo yen giapponese
hanno rispecchiato sostanzialmente quelli della moneta unica nei
confronti del dollaro e il forte
deprezzamento nel mese fino a metà settembre 2008 è stato
parzialmente compensato da un
apprezzamento nei giorni successivi. Durante il periodo in esame
l’euro ha perso complessivamente
il 9,6 per cento sullo yen e il 30 settembre era quotato a 150,5
yen, un valore inferiore del 6,7 per cento alla media del 2007. Le
attese circa la volatilità futura del cambio bilaterale yen/euro,
ricavate dagli indicatori basati sui prezzi delle opzioni, hanno
nuovamente superato la media storica e a fine settembre si
collocavano sul livello più elevato dall’ottobre 1999. |