Graflex e Pacemaker Crown Graphic 4x5"
logo Graflex degli anni '50 |
Graflex ha fatto la storia della fotografia negli USA, fin dai primi anni del '900, soprattutto nel mondo dei professionisti e del fotogiornalismo.
Tra il 1930 ed il 1960, Graflex era il marchio più noto e quello preferito tra i fotografi professionisti: l'affidabilità e la robustezza delle macchine, la possibilità di utilizzare gli obiettivi più diversi, scegliendoli anche tra quelli di grande qualità, la dimensione generosa del negativo (in alcuni modelli, fino a 8 x 10 pollici, cioè 20 x 25 cm), rendevano le fotocamere Graflex ideali per lavori di qualità anche nel settore della grafica e per massimi ingrandimenti.
La produzione Graflex è poco nota in Europa, in cui le marche più diffuse per il "grande formato" erano, all'epoca, Linhof, Plaubel, Rollei ecc..
Le fotocamere Graflex hanno però delle particolarità che le rendono davvero "uniche" e tali da stimolare anche oggi l'interesse degli amanti della fotografia "classica". Anche in Italia cresce questo interesse, ma le informazioni sono prevalentemente in inglese e questo determina qualche difficoltà; la "Graflexmania" è quindi una passione ancora elitaria.
Queste pagine vogliono contribuire a colmare questa carenza di informazione, basandosi soprattutto sull'esperienza di un felice possessore di un modello specifico, la Pacemaker Crown Graphic 4x5" alla quale è principalmente dedicato questo sito. Molte delle informazioni contenute sono però applicabili anche a modelli precedenti della Crown Graphic anche nel formato 2-1/4x3-1/4" ed alla Speed Graphic.
Ma perché interessarsi al "grande formato" ?
La risposta può essere molto semplice.
E' vero che gli obiettivi più moderni per il 35mm o per
le macchine digitali hanno una risoluzione fino a 3-4 volte superiore agli
obiettivi per grande formato, soprattutto se vecchi di 50-60 anni, ma il
vantaggio comunque rimane.
Il grande formato accoppiato alla pellicola "classica" risulta ancor più
vincente rispetto al digitale. Infatti, se il limite della risoluzione
visivamente apprezzabile è dato dalla "grana" del supporto su cui l'obiettivo
proietta l'immagine, il granellino di alogenuro d'argento della pellicola
classica è molte volte più piccolo rispetto al sensore del supporto digitale.
Buoni argomenti in questo senso si trovano qui.
In conclusione, nella pellicola grande formato possono essere "impacchettate"
molte più informazioni sul soggetto sia rispetto al 35mm sia rispetto al
digitale.
Certo, la pellicola grande formato non consente elaborazioni, ritocchi o
correzioni come il digitale. Ma nulla vieta di passare l'ingrandimento
fotografico sotto uno scanner di buona qualità e di elaborare l'immagine
digitale così ottenuta.
Per chi, sulla base di queste considerazioni, vuole avvicinarsi al grande
formato, la Crown Graphic è il punto d'accesso ideale. Ma per ottenere i
migliori risultati, occorre conoscerla un po' meglio ed un po' più in dettaglio,
comprese alcune "manovre" elementari (tipo "come si carica la pellicola"....).
Indice | |
Un po' di storia (solo quello che serve) | |
La macchina e le sue parti
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Gli accessori | |
Gli obiettivi, gli otturatori | |
Come si usa | |
A chi e a che cosa serve | |
Come e dove comprarla | |
"Qual è l'età della mia Graflex ?" | |
Una seria concorrente: Busch Pressman | |
Zupko ITALIAN WEIGHTS AND MEASURES ITALIAN_WEIGHTS_AND_MEASURES.pdf |
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Un'altra "americana" poco conosciuta: la Universal Mercury | |
Links e contatti | |
Ultimo aggiornamento: febbraio 2024 |