Gli obiettivi, gli otturatori:

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    l'otturatore sul piano focale della Speed Graphic
       
       

           

  La Speed Graphic si differenza dalla Crown Graphic per avere anche l'otturatore sul piano focale. Questo consente di montare obiettivi senza otturatore incorporato, meno cari; ma il peso aumenta leggermente (200 g) ed anche la dimensione (circa 3 cm). 

Quello di cui si tratta ora è il tipo di otturatore montato a partire dal 1947, diverso da quello, più complicato, di una precedente serie che, attraverso una combinazione di tensione di due diverse molle, consentiva di ottenere 24 tempi diversi.
 
  L'otturatore della Speed Graphic sul piano focale non è composto da due tendine che si muovono in tempi diversi, ma da una sola tendina, di tela gommata, provvista però di quattro fessure di diversa altezza; la prima è grande quanto il negativo, le altre tre sono via via più piccole.
L'otturatore viene caricato con una chiavetta facendo avvolgere la tendina sul rullo superiore; contemporaneamente viene messa in tensione una molla a spirale fissata sul rullo inferiore.
 
La prima ad avvolgersi, scorrendo dal basso verso l'alto, è la fessura grande quanto il negativo, poi via via le altre, sempre più piccole. 
La chiavetta viene girata in senso antiorario e man mano - superando i blocchi che le impediscono di tornare indietro da sola - il tempo ottenibile compare su una finestrella vicino ad essa; arrivati al tempo desiderato, si cessa di girare la chiavetta.
I tempi "fondamentali" sono 1/50, 1/250, 1/1000; grazie ad un "ritardatore", comandabile con una levetta, sono disponibili anche i tempi 1/30, 1/125, 1/500. E' anche disponibile il tempo T, che apre l'otturatore al primo azionamento del pulsante di scatto e lo chiude con un secondo azionamento. Infine, c'è la posizione di riposo 0 (zero): l'otturatore è aperto ed il pulsante di scatto, pur rimanendo collegato, non ha effetto.
C'è poi un cursore, che consente di scegliere quale otturatore viene attivato dal pulsante di scatto:  FRONT (il pulsante di scatto agisce sul comando flessibile verso la standarta anteriore), BACK (l'otturatore sul piano focale).  Lo stesso cursore ha anche la posizione TRIP, che consente di azionare l'otturatore sul piano focale, ma esclude il collegamento elettrico con lo spinotto bipolare del flash, presente accanto ad esso.
 
 

I comandi sono quindi tre:

  •  la chiavetta per armare l'otturatore, da girare in senso antiorario; man mano che l'otturatore viene caricato, la tendina con le fessure scorre dal basso verso verso l'alto e nella finestrella si succedono uno dopo l'altro i vari tempi, secondo la posizione della levetta. Quando si esegue lo scatto, la levetta gira al contrario fino a raggiungere il tempo successivo più lungo  della serie determinata dalla levetta
  •  la levetta che, grazie al ritardatore, consente di avere più tempi: in A, verso dietro, la serie 0, T, 1/50, 1/250, 1/1000; in B, verso avanti, la serie 0, T, 1/30, 1/125, 1/500. La levetta agisce anche su un mascherino che seleziona le due diverse serie di cifre che appaiono nella finestrella.
  •  il cursore, che permette di scegliere quale otturatore far funzionare nel momento in cui si preme il pulsante di scatto. Per manovrarlo agevolmente, occorre premerlo su un solo lato e nello stesso tempo spingerlo nella direzione desiderata.
 
  La manovra dell'otturatore ha alcuni elementi di complessità, che rischiano di produrre qualche sconcerto nei principianti.
Infatti, mentre l'otturatore viene caricato, le fessure scorrono davanti al portapellicola. Se si sta lavorando con un obiettivo barrel (privo di otturatore) e lo schermo del portapellicola non è chiuso, la pellicola riceverà luce. Quindi, lo schermo del portapellicola deve rimanere chiuso durante la fase di armamento dell'otturatore.

Inoltre, una volta effettuato lo scatto, nella molla rimane della forza residua, disponibile per il tempo più lento immediatamente successivo della serie. Se si spinge il pulsante di scatto l'otturatore si aprirà di nuovo su questo tempo e, se lo schermo non è chiuso, si avrà una doppia esposizione. Pertanto, subito dopo lo scatto è necessario richiudere lo schermo.
Sono queste complicazioni che spinsero la Graflex a creare il modello Crown, privo di otturatore a tendina, ma che costrinse ad utilizzare solo obiettivi con otturatore incorporato.

Seppur creato per gli obiettivi barrel, l'otturatore sul piano focale della Speed Graphic consente ugualmente di lavorare con obiettivi dotati di otturatore. Basta infatti settare i tempi su 0 (se necessario, scaricando la residua tensione della molla spingendo il cursore verso la posizione TRIP) e rimarrà posizionata la finestra dello stesso formato del negativo. Il medesimo settaggio su 0 (o su T, agendo poi sul pulsante di scatto) è inoltre necessario durante la messa a fuoco su vetro smerigliato.

Le fasi operative, nel caso di obiettivo barrel, sono quindi le seguenti:

  •  selezione di BACK con il cursore
  •  se c'è tensione nella molla (cioè, se nella finestrella è presente un tempo), raggiungere lo 0 premendo il pulsante di scatto o muovere il cursore verso TRIP
  •  messa a fuoco su vetro smerigliato (o con scala metrica)
  •  inserimento del telaio portapellicola o del portarotolo, mantenendo lo schermo chiuso
  •  posizionamento della levetta a seconda della serie alla quale appartiene il tempo desiderato;
  •  armamento dell'otturatore fino alla comparsa del tempo prescelto nella finestrella (la levetta può ugualmente essere azionata per ottenere un tempo dell'altra serie)
  •  apertura dello schermo
  •  scatto
  •  chiusura dello schermo
  •  eventuale scaricamento della tensione residua spingendo il cursore verso TRIP o azionando il pulsante di scatto fino a raggiungere la "posizione di riposo" 0.

In caso di obiettivo con otturatore, le fasi operative sono invece:

  •  raggiungimento dello 0 nel modo visto sopra;
  •  posizionamento del cursore su FRONT;
  •  messa a fuoco e regolazione del tempo sull'otturatore dell'obiettivo;
  •  apertura dello schermo
  •  scatto
  •  chiusura dello schermo.

Le velocità sincronizzate con il flash sono 1/30, 1/50, 1/125, 1/500 e sono contraddistinte dal colore rosso delle cifre.
Occorre però precisare che la sincronizzazione è con lampade flash di tipo FP (focal plane), che hanno una maggiore durata del lampo ed il cui flusso luminoso è quindi presente durante tutto il tragitto della fessura davanti alla pellicola. Se si usa invece un flash elettronico, che ha una durata del lampo brevissima, rimarrà impressionata solo la piccola porzione di pellicola davanti alla quale stava passando la fessura della tendina dell'otturatore nel momento brevissimo di emissione del flash.
 

    La particolare modalità di funzionamento dell'otturatore (una fessura che scorre verticalmente davanti alla pellicola) fa sì che con gli oggetti in movimento longitudinale (da destra a sinistra o viceversa) e la macchina che ne segue il movimento, si possano determinare curiosi effetti di deformazione grafica, come in questa celebre foto di Lartigue, del 1912, che riprende una vettura in corsa durante il Gran Premio di  Francia.
   
L'otturatore è particolarmente robusto, di una semplicità costruttiva si direbbe "sovietica"; d'altra parte, lo schema costruttivo fondamentale risale ai primi del '900, con le Graflex reflex monobiettivo.
 
  Essendo di tipo interamente meccanico e prodotto con materiali di tecnologia certo non avanzata, può avere necessità di regolazione o di manutenzione.
Limitandosi alle operazioni essenziali (lubrificazioni di base e regolazione tempi), occorre rimuovere il coperchio esterno svitando le sei viti indicate dalle frecce; quelle indicate dalle frecce rosse sono viti da legno, le altre sono viti da ferro.
     
  Per quanto riguarda la lubrificazione, è opportuno limitarsi a versare due sole gocce d'olio molto fino nel foro indicato dalla freccia in alto ed azionare più volte l'otturatore.
Per facilitare l'azionamento del cursore, si possono versare 3-4 gocce d'olio sotto di esso, tenendolo in posizione orizzontale ed azionandolo più volte in entrambe le direzioni, premendolo su una delle due "ali" e spingendo nella direzione desiderata.
Su questo lato, non lubrificare nessuna altra parte.
 
  Si può approfittare dell'occasione per pulire i contatti del flash, svitandoli dalla loro sede nel coperchio e passando carta fine smerigliata.
     
  Per regolare la tensione della molla della tendina e quindi i tempi, occorre per prima cosa portare l'otturatore in posizione 0.
Poi si inizia ad agire sul perno con intaglio indicato con B. Sotto di esso si prolunga l'asse del rullo inferiore, al quale è fissato un capo della molla.
Il mantenimento della posizione è assicurato da una crociera sagomata che viene bloccata dalla vite A.
Occorre pertanto per prima cosa svitare quasi completamente la vite A, tenendo ben fermo il perno B con un altro giravite, per evitare che la tensione della molla si scarichi completamente.  
  Per abbreviare i tempi, il perno B deve essere girato in senso antiorario, aumentando la tensione della molla; per allungare i tempi, occorre girare il perno in senso orario.
Il meccanismo di regolazione non è molto sensibile: per ottenere percepibili e misurabili aumenti o diminuzioni dei tempi occorrono almeno 2-3 giri completi.
Si serra quindi la vite A, verificando che, essendo ben entrata in una delle sagomature della crociera, arrivi ad avvitarsi fino in fondo.
 
  La manutenzione di base può quindi continuare inserendo ancora due sole gocce d'olio molto fino nei fori indicati dalle frecce ed azionando più volte l'otturatore.
 
Con la lubrificazione e la regolazione sopra descritta si ottengono risultati piuttosto buoni per i tempi da 1/30 a 1/250; il tempo 1/1000, per macchine di questa anzianità e con un meccanismo così semplice, rimane solo "teorico", arrivando al massimo ad 1/780.
       
    Potrebbe anche essere opportuno revisionare e pulire i contatti di sincronizzazione del flash.
 
 

Per fare questo, occorre asportare il dorso, rimuovendo le 6 viti che lo tengono unito al corpo.
 

I contatti sono costituiti da piastrine metalliche, fissate sul rovescio della tendina. In totale ce ne sono tre.
 

Girando con delicatezza la tendina si possono pulire le piastrine ed i due contatti a molla sottostanti.
    
  Se c'è la necessità di una manutenzione più approfondita, soprattutto in caso di inceppamenti (non gira la chiavetta, la corsa della tendina si interrompe a metà) è necessario accedere alla meccanica interna.
In questo caso, occorre sempre portare i tempi a 0, poi è necessario scaricare completamente la tensione della molla, controllando con un giravite il movimento in senso orario della crociera B e tenendo bene il conto di quanti giri completi essa compie fino al completo esaurimento della carica.
   
 

Si svitano quindi le quattro viti di ottone che trattengono la piastra di comando e, rimossala con cautela (attenzione alla crociera su B di cui si è detto prima), ecco che cosa appare.
A è il rullo inferiore; vi è calettata una ruota dentata che si collega con il ritardatore.
B sono i contatti del flash.
C è la levetta di commutazione TRIP/BACK/FRONT, comandata dal tasto sulla piastra.
D è il pressore del tasto, che lo mantiene in posizione.
E è la leva di comando dell'otturatore, quando il tasto è in posizione BACK, azionata dal pulsante di scatto.
F è il rullo superiore, con un ingranaggio che si collega con la chiave di armamento.  
   
  Questo è ciò che si trova fissato alla piastra.
A è il ritardatore a masse centrifughe frenanti. Per forza centrifuga le due masse di colore marrone sono spinte verso l'esterno, fino a strisciare contro  l'anello del tamburo. Per questo motivo in questa zona non si deve usare lubrificante.
B è il tasto TRIP/BACK/FRONT
C è l'indicatore dei tempi che compaiono nella finestrella.
D
è il comando fondamentale: impedisce alla chiavetta di tornare indietro, bloccando il ritorno della tendina. Libera invece la tendina sotto l'azione di E della figura precedente o di B in posizione TRIP.
Normalmente questa piastra è trattenuta verso il basso dalla piccola molla indicata dalla freccia rossa, agganciata ad un pernetto sotto D indicato dalla freccia verde. Qui la molla è spezzata e deve essere sostituita. E' forse l'unico punto debole di questo otturatore.
E è la ruota dentata comandata dalla chiavetta di armamento e si collega con il rullo superiore. Ha delle sporgenze che interagiscono con D.

Si può notare come tutte le parti sono generosamente sovradimensionate.

   
  In questo caso l'operazione da compiere era la sostituzione della piccola molla.  Con l'occasione si è provveduto alla pulizia di tutto il meccanismo, usando benzina per accendini (Ronsonol o Zippo), ma non sul ritardatore (la rotellina dentata, di resina sintetica, poteva essere danneggiata). Si è invece pulito bene, con un bastoncino cotonato leggermente inumidito di benzina, l'interno del tamburo.
Poi, una leggerissima lubrificazione con grasso al molibdeno in B ed E (ma non sul ritardatore A) ed una goccia d'olio nei fori dei perni dei rulli.
Per il rimontaggio si è proceduto all'inverso, riavvolgendo ben stretta la tendina sul rullo superiore, con la fessura di dimensione massima posizionata sul piano focale.
Si è appoggiata la piastra, curando che i perni dei rulli entrino nei fori.
Si è rimontata la crociera e si è riarmata la molla del rullo inferiore dando lo stesso numero di giri della fase di smontaggio.

Per la sostituzione della tendina occorre invece scollare quella usurata ed incollare quella in sostituzione.
Si inseriscono poi al loro posto i rulli con la tendina arrotolata sul rullo inferiore fino a far comparire la fessura più larga.
Si gira quindi in senso orario la chiave di comando dei tempi fino a far apparire ben centrate nella finestrella le cifre 0 0 e si rimonta la piastra.
Si carica quindi la molla del rullo inferiore nel modo visto sopra (sono necessari almeno 10-12 giri completi) e si esegue un controllo finale.
Se la fessura più grande, quando la chiave di comando dei tempi è su 0, non è perfettamente centrata, occorre scaricare di nuovo la molla del rullo inferiore, smontare di nuovo la piastra ed avvolgere o svolgere un tratto di tendina sul rullo superiore in misura tale che, durante l'operazione di caricamento della molla sul rullo inferiore, la fessura assuma una posizione centrata rispetto all'intera altezza del film.
Infine, si procede ad un nuovo rimontaggio.

Lo scorrimento della tendina viene facilitato se essa viene "lucidata" con una cera per mobili a base acquosa; "Pronto Classic Beauty spray" della Johnson Wax sembra essere particolarmente indicato.

     
 

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