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  Mirini e telemetro:  
    messa a fuoco "notturna"  
       

           

  La Graflex Crown ha anche un sistema di "messa a fuoco notturna", di serie in questo modello, optional in quelli con telemetro laterale Kalart.
   
  All'interno del coperchio del telemetro c'è una piccola lampadina, alimentata da due batterie AA.
Premendo il pulsante, l'immagine del filamento, sdoppiata, viene proiettata in avanti. Se colpisce un oggetto sufficientemente chiaro ed entro una distanza ragionevole (6-8 metri), l'immagine si vedrà prima sdoppiata e poi coincidente.
Per cambiare le batterie non è necessario svitare il coperchio; vi si accede infatti aprendo uno sportellino nella parte posteriore del coperchio del telemetro.
Il dispositivo è "di serie" nei modelli con telemetro Graflex, montato superiormente.
Nei modelli con telemetro Kalart, montato di lato, occorre un accessorio chiamato Focuspot, che però può essere alimentato solo dall'esterno, ad esempio per mezzo delle batterie del flash Graflite.

Purtroppo, il sistema è efficace solo a breve distanza, variabile a seconda dell'illuminazione ambientale, ma raramente superiore ai 4 metri a meno che non si tratti di ambiente molto scuro.
 
        
 
                              
Con una modifica "fantasiosa", ma efficace, la piccola lampadina può essere sostituita da un diodo laser, estratto da un puntatore. A fianco si vede, in basso, la modifica eseguita.
E' necessaria una piccola modifica sul corpo metallico del portadiodo, per consentirgli di entrare in contatto con il positivo della batteria. Il contatto con il negativo è realizzato da un breve cavetto saldato sulla piastrina di vetronite.
Occorre poi. procedendo per tentativi, assicurare il corretto percorso del raggio laser, che deve fuoriuscire dal centro della finestrelle a lato del mirino galileiano. Una volta trovata la posizione giusta, la piastrina di vetronite viene incollata all'interno della scatola con una goccia di resina epossidica.
Ovviamente, trattandosi di un diodo, le batterie devono essere installate con un "verso" ben preciso, altrimenti non si accende.
E' da notare che, mentre si trova nel puntatore, è alimentato da tre batterie da 1,5V in serie, ma in questa modifica, per accenderlo, sono sufficienti i 3V delle due batterie alcaline.
Occorre inoltre eliminare la piccola lente che normalmente è collocata in corrispondenza della freccia verde: la coerenza del laser la rende inutile.
Dopo la modifica, la messa a fuoco "notturna" può estendersi fino a decine di metri, nel limite della capacità del fotografo di percepire la sovrapposizione dei due raggi.
E' prudente evitare di guardare nell'oculare del telemetro mentre il laser è in funzione: parte del raggio viene deviata anche verso l'occhio del fotografo, seppur con intensità molto ridotta.
     
 

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