Gli obiettivi, gli otturatori:

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    tipi di otturatori
       
       
       

           

  Compur e Synchro Compur, Prontor, Copal, Seikosha, Ilex, Acme, Kodak, Wollensak: sono i nomi di alcuni degli otturatori offerti in combinazione con gli obiettivi "vintage"; di tutte queste marche oggi resiste ancora solo la Copal, giapponese. Normalmente, la leva di armamento dell'otturatore è diversa da quella di scatto, ma alcuni erano offerti anche in versione "Press", nella quale l'otturatore si ricaricava automaticamente ad ogni scatto; questo poteva interessare, per la sua rapidità, il mondo del fotogiornalismo, ma si pagava con il basso valore di tempo minimo, solo 1/125.
A parte gli otturatori "storici" (ad esempio il Compur con la manopola di selezione dei tempi in alto), gli otturatori per grande formato, a partire dagli anni '40, offrivano quantomeno il 250° di secondo, arrivando più tardi al 400°.
Una caratteristica di questi otturatori, completamente meccanici, che ancora inganna talvolta i meno esperti, è la resistenza che oppone la ghiera dei tempi nel selezionare il tempo più breve; questo è ad esempio particolarmente evidente in 1/400.
  Questo effetto dipende da una molla supplementare, particolarmente robusta (indicata dalla freccia rossa), che viene caricata appositamente per riuscire a dare un robusto "ceffone" all'anello girevole che aziona le lamelle dell'otturatore e fargli raggiungere così la velocità massima. I tempi intermedi sono ottenuti invece dall'azione di una molla "normale", caricata in misura diversa. A partire da un dato valore (1/25) interviene invece un "ritardatore", cerchiato in verde nella foto, che innesca l'azione di una serie di ingranaggi che fungono da freno.  Può essere presente, come gruppo separato o integrato nel "ritardatore", anche un autoscatto, che viene armato da una diversa leva.
E' un meccanismo complesso, che con il tempo è soggetto a starature. Peraltro, una versione "elettronica" del Synchro Compur ha gravi problemi di funzionamento.
  Un elemento importante ed utile, non presente negli otturatori più antichi, è la leva (o il pulsante) del "preview" , A nella foto, che, ad otturatore già armato, consente di aprirlo a tutta apertura di diaframma per la messa a fuoco su vetro smerigliato; al momento dello scatto l'otturatore prima si chiude completamente e poi si riapre per l'esposizione, mentre il diaframma raggiunge il valore impostato.
Questa funzionalità può però essere raggiunta manualmente scattando sul tempo T ed aprendo manualmente il diaframma; poi si chiude il diaframma al valore desiderato, si preme di nuovo lo scatto per far chiudere l'otturatore, si inserisce il telaio con la pellicola, si seleziona il tempo ed infine si arma l'otturatore.
Vi sono varie "scuole di pensiero" sulla pericolosità di cambiare il tempo quando l'otturatore è già armato.  In realtà, per come è costruito un otturatore meccanico, sembra che questa manovra non possa essere pericolosa, tranne probabilmente quando si innesca il ritardatore che, riposizionato in un contesto di molle già in tensione, potrebbe raggiungere una posizione non regolare.  Se possibile, questa situazione dovrebbe essere evitata.

Negli otturatori è il più delle volte presente anche il contatto per il flash, C nella foto, nonché un deviatore B a due posizioni, M ed X. M è utilizzabile per i flash a lampadine, che necessitano di un tempo variabile (20ms per le lampade di tipo M, 5 ms per quelle di tipo F) prima di raggiungere il picco di luminosità; pertanto, la chiusura del contatto viene leggermente anticipata rispetto all'apertura del diaframma, in modo che la lampadina fornisce luce quando il diaframma si è appena aperto completamente. I flash a lampadina hanno una durata di emissione maggiore (1/20 di secondo) di quelli elettronici, quindi adottare tempi brevi di esposizione significa sfruttarne solo una parte; pertanto, il tempo migliore per flash a lampadina, con il deviatore in posizione M, è 1/30 di secondo.

La posizione X è destinata ai flash elettronici, che scaricano la loro potenza in un tempo brevissimo (a partire da 1/500 di secondo); in questo caso , non vi è anticipo, ma semmai quel tanto di ritardo necessario perché l'otturatore si apra del tutto. Quindi, utilizzare un flash a lampadina con un tempo di 1/125 e il deviatore in X implica che ben poca o nessuna luce del flash perviene sulla pellicola.

Gli otturatori sono destinati ad essere inseriti in un foro della piastra portaobiettivi, dietro il quale vengono fissati con un apposito anello. Talvolta il retro dell'otturatore presenta un "chiodino", che va ad inserirsi in un apposito forellino nella piastra; serve ad impedire la rotazione dell'obiettivo, ad esempio durante il "faticoso" armamento del 400°.

Gli otturatori hanno diverse grandezze, per adattarsi a diversi diametri degli obiettivi. Hanno anche diverse altezze, soprattutto nella flangia in cui si avvitano i gruppi ottici anteriore e posteriore, anche se nel tempo si è ottenuta una certa standardizzazione.  In sede di progettazione dell'obiettivo se ne è tenuto conto, accoppiandolo ad un otturatore "compatibile" ed eventualmente facendo ricorso a spessori. Ma questo implica che sostituire un otturatore con un altro, specie di un diverso produttore, non è come sostituire la lampadina di un'automobile: occorre verificare che la distanza tra i gruppi ottici rimanga inalterata.  Ma questo vuol dire anche, acquistando obiettivi usati per il quali non è garantita l'unione con l'otturatore originario o "compatibile", che occorre al più presto dopo la ricezione fare una verifica sulla resa fotografica dell'obiettivo nel suo complesso.

I fori sulla piastra hanno un diametro diverso a seconda dei tipi, convenzionalmente indicati con numeri.
Eccone un breve compendio:

Otturatori Compur  [1]
Dimensioni in mm #00 #0 #1 #3
Diam. corpo 45.2 58 70.5 *****
Filettatura lente frontale M22.9-0.5 M29.5-0.5 M40-0.75 M58-0.75
Filettatura lente posteriore M22.9-0.5 M29.5-0.5 M36-0.75 M58-0.75
Spessore complessivo 16.0 20.0 20 26.75
Distanza diaframma da bordo anteriore flangia 9.3 10.2 10.75 31.5
Filettatura di montaggio M25.0-0.5 M32.5-0.5 M39-0.75 M62-0.75
Foro sulla piastra Ø 26.3 34.6 41.6 65
Diametro diaframma (max) 17.4 24 30 *****
[1] tabella in http://www.skgrimes.com/compur/index.htm; M22,9-0.5 significa:  diametro 22.9mm, larghezza di un filetto 0.5mm = 2 filetti per mm

 

Otturatori Copal (attuali)  [2]
Dimensioni in mm #0 #1 #3 #3s
Filettatura lente frontale M29.5-0.5 M40-0.75 M58-0.75 M56-0.75
Filettatura lente posteriore M29.5-0.5 M36-0.75 M58-0.75 M56-0.75
Spessore complessivo 20 20 32 28.6
Distanza diaframma da bordo anteriore flangia 10.2 10.75 17.7 16.25
Filettatura di montaggio M32.5-0.5 M39-0.75 M62-0.75 M61-0.75
Foro sulla piastra Ø 34.6 mm 41.6 mm 65 mm 64.1 mm
Diametro diaframma (max) 24 mm 30 mm 45 mm 45 mm
[2] tabella in http://www.skgrimes.com/products/index.htm; valori diversi si trovano invece in http://www.largeformatphotography.info/shutters.html .

 

  Riferimenti:
Pagina specifica sugli otturatori in sito dedicato al grande formato in http://www.largeformatphotography.info/shutters.html
Pagine specifiche sugli otturatori sul sito di S.K. Grimes, famosa ditta USA di tecnici fotografici, principalmente nella versione conservata in Internet Archive, qui.
Pagine in "The Living Image", in http://licm.org.uk/livingImage/Shutters-Intro.html
 
     
     
 

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