futuro ieri
CRITICA LOCALE
Periodico cartaceo e telematico ~ Anno VI ~ Numero 15 ~ Primavera 2008
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Come già accennato nella nostra lista di discussione dal presidio di Empoli, non vogliamo esplicitamente schierarci in una campagna elettorale noiosa e fasulla come quella che ci porta al 13-14 aprile. Troppo grossi gli inganni e gli interessi in ballo per considerarla una partita seria, nella quale profondere energie, tempo e impegno. Tuttavia un piccolo contributo vogliamo darlo. Riteniamo che se un senso può avere questa scadenza prematura (l’ennesima in Italia) è quella di dire un grande e forte NO al tentativo di uccidere la politica, peraltro già molto malconcia. Il bipartitismo, in verità monopartitismo, è infatti il colpo di grazia che il Partito (pseudo) Democratico e il Popolo della (sedicente) Libertà vogliono dare, appunto, a Democrazia e Libertà. La soluzione, forse pianificata a tavolino dai poteri forti di questo Paese, per cui si narcotizza ogni dissenso, ogni visione “altra” della società, dell’economia, della vita, e chiunque vinca, vince sempre il banco!
Dovesse passare questa concezione privatistica della politica siamo tutti fottuti, E per tutti intendiamo, la gente vera, che vive del proprio lavoro, che fa fatica spesso a mettere insieme il pane col companatico, che agogna Istituzioni più trasparenti e legittime, maggiore partecipazione alla cosa pubblica, più equità sociale, più legalità, più tutela ambientale, insomma una migliore qualità della vita.
Da una parte, invece, il solito Berlusca che conosciamo, invecchiato nonostante il reimpianto tricologico, con i suoi Dell’Utri (non più Previti perché interdetto dai pubblici uffici), Vito, Bondi, Micciché, etc.
Dall’altra il vacuo Wòlter Camomilla Veltroni, coi soliti D’Alema (a proposito, perché De Mita no e D’Alema sì, solo per cinque legislature sul groppone piuttosto che quattro?), Fassino, Marini etc. Ma, dirà qualcuno, il Pd candida anche volti nuovi: sì, il figlio di papà Matteo Colannino, vuoto pneumatico; il parùn dalle belle braghe bianche Massimo Caimano Calearo che vorrebbe un fisco stile Slovacchia dove i controlli - dietro eventuale ricompensa - sono avvisati con qualche giorno di anticipo; tale Marianna Maida, altra figlia di papà, (ex?) fidanzata del figlio di Napolitano; il cosiddetto economista Pietro Ichino, quello che blatera per allargare la Legge Biagi sul precariato, lui barone universitario che non potrebbe esser cacciato dalla sua seggiola neanche con le cannonate; Daniela Cardinale figlia dell’ex ministro Salvatore Cardinale di cui ha simpaticamente raccolto in eredità il seggio; Martina Mondadori e Alessandro Benetton, dai cognomi ignoti ai più; per finire con le umane deroghe, per esempio quella offerta al condannato per associazione mafiosa Vladimiro Crisafulli. Insomma più che un “nuovo che avanza”, un vecchio, stravecchio, che tarocca la carta di identità...
Tacendo dell’uso della carta carbone nella redazione dei programmi del Pd e del Pdl, nonché dell’uso della “foglia di fico” per parare le impudicizie: il logoro Di Pietro da una parte e il fantasma di Bossi dall’altra. Sorvolando anche sul fatto che questi due moloch rappresentano un’anomalia in tutto panorama europeo, non avendo alcuna radice storica, nessun riferimento ideale o progettuale di respiro europeo, puro marketing tranne una pallida e tristanzuola imitazione degli Stati Uniti.
Per tutto questo noi fino al 14 aprile diciamo: IL VOTO UTILE ? QUELLO CHE NON DIAMO NE’ A WAL-VIO VELTR-USCONI NE’ A SIL-TER BERLUS-TRONI !
P.S. Qualcuno dica a Wòlter Camomilla che restituisca la chiave con cui tiene segregato un certo Romano Prodi, non si fa così, neanche fosse un cane appestato.
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