futuro ieri

CRITICA  LOCALE

Periodico cartaceo e telematico ~ Anno VI ~ Numero 13 ~ Inverno 2008

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A Firenze una moratoria per la tramvia e la politica delle grandi spese pubbliche

 

Dopo anni e anni di lavori è a buon punto la prima linea della tramvia fiorentina e le perplessità aumentano ogni giorno. Da un lato c'è la destra fiorentina che non vuole la tramvia ma propone una micro metropolitana. Di male in peggio! Bisognerebbe contrastare i due progetti insieme.

Firenze ha bisogno dell'amore dei suoi cittadini, perché i suoi amministratori non sanno creare progetti assennati per il futuro. In Comune la Giunta Dominici-Matulli, burocrati grandi commis dell'apparato, tirano dritto, vogliono quella tramvia e non trattano con chicchessia. Il tema è stato un tabù per anni, poi finalmente adesso l'opposizione popolare può levarsi.

Con il Referendum consultivo indetto per Domenica 17 febbraio (dalle 8,00 alle 22,00) potremo dire SI alla sospensione delle linee 2 e 3. Lo scopo dei referendari è quello di avviare un ripensamento complessivo tanto di questo sistema tramviario quanto del trasporto pubblico a Firenze. In realtà in ballo c'è la questione morale e quella democratica: questa amministrazione comunale non ha mai attuato un vero confronto con i cittadini ed è mancata la trasparenza.

Molti denunciano che il progetto in corso è modesto sul piano tecnico e devastante sul piano territoriale, artistico ed ambientale. Da qui parte la ragione del SI. A Firenze (più che altrove) latita la buona politica. E questo non lo dice nessuno e lo hanno capito in pochi nel palazzo!

La tramvia così com’è progettata ha tanti limiti. I tracciati sono vecchi di 15 anni e non hanno pensato alla riqualificazione degli spazi pubblici (perduta buona parte del patrimonio arboreo), anzi viene distrutta la specificità secolare del paesaggio urbano fiorentino. Manca inoltre il coordinamento con la rete delle autolinee. La tramvia è, in poche parole, un'offesa alla bellezza del centro storico che evidentemente qualcuno non considera patrimonio dell'UNESCO.

Del resto anche la diminuzione dell'inquinamento sarà minima e resta ancora da risolvere il problema del sottoattraversamento di Firenze! Colpo di grazia inferto definitivamente alla città.

Il tutto non costa neanche due Fiorini per le tasche dei fiorentini. E già, perché i costi sono lievitati esponenzialmente rispetto alle stime iniziali.

Insomma il problema non è: tramvia sì o tramvia no, e neppure centro-sinistra o centro-destra. Il problema è di un progetto che è nato male e finisce peggio, oscurato da una cortina di interessi poco comprensibili. Noi siamo per il trasporto pubblico e, in special modo, per quello su rotaia, ma allora qualcuno ci deve spiegare perché le stazioni ferroviarie di Cascine, Rovezzano, Statuto, Cure, Porta a Prato, e potremo seguitare ancora, deperiscono nell’incuria e nell’abbandono. Malignità: forse perché fare l’Alta Velocità sotto la Fortezza da Basso o vergare in lungo e largo la città sono copiosi business mentre riattivare piccole stazioni costa troppo poco??? Ai posteri (poveretti loro...) l’ardua sentenza.

Intanto, progressivamente, il declino della culla del rinascimento procede inesorabile, segreto e misterioso.

A Firenze s’usa dire “meglio aver paura che buscarne”, Domenica andiamo a votare e votiamo SI.

 

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