futuro ieri

CRITICA  LOCALE

Periodico cartaceo e telematico ~ Anno V ~ Numero 11 ~ Inverno 2007

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I medici, i termovalorizzatori e le nanopolveri

Questo pezzo è rivolto ai medici, i quali possono capire meglio di altri i problemi derivanti dall'installazione di un inceneritore. Si tratta di prevenzione e precauzione, principi che, a pochi giorni dal referendum di Campi in provincia di Firenze, è fondamentale tutelare.

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Caro Collega,

il prossimo 2 dicembre dalle 8 alle 20 nel Comune di Campi Bisenzio si terrà il Referendum che deciderà se realizzare o meno l'inceneritore a Case Passerini. La Provincia di Firenze, con l'assenso della Regione e dei Comuni dell'area ha deciso l'installazione dell'inceneritore nella suddetta località, non tenendo in debito conto le ricadute sulla salute della popolazione che, essendo l'area interessata da numerose e diversificate fonti di inquinamento, è già sottoposta ad un forte carico di nocività ambientali (1).

Esiste una vasta letteratura scientifica (2) che evidenzia la nocività delle emissioni dei nuovi inceneritori, nel breve e nel lungo periodo: diossine (cancerogene IARC I), metalli, come cadmio (cancerogeno certo IARC I) e mercurio (IARC 2B) e nanopolveri, sfuggono infatti anche alle più moderne tecniche di abbattimento dei nuovi inceneritori. La patogenicità delle particelle ultrafini (PM 2,5 -PM 0,1) emesse dagli inceneritori è legata alla loro capacità di veicolare le sostanze tossiche derivate dalla combustione attraverso la cellula fino al nucleo (3).

Sulla pericolosità del particolato atmosferico ormai non ci sono più dubbi, basti pensare che un aumento di PM 2,5 di 10 microg/metrocubo aumenta la mortalità di cancro al polmone dell'8% (4).

Per questo ci sono sempre più colleghi medici e persino Ordini dei Medici, come la Federazione Regionale degli Ordini dei Medici dell'Emilia Romagna, che mostrano le proprie perplessità nei confronti di questi pericolosi sistemi di smaltimento dei rifiuti quali sono gli inceneritori. Esistono (e sono praticabili da subito!) tecniche di gestione dei rifiuti, alternative all'incenerimento, già ampiamente sperimentate e prive di effetti nocivi.

Noi Medici per la Salute della Piana, come già facemmo nei nostri due precedenti comunicati (5) rispettivamente nel 2001 e nel 2005 cui aderirono 130 medici, ti chiediamo di controfirmare questo documento contrario alla costruzione dell'inceneritore/termovalorizzatore.

 

I Medici per la Salute della Piana

 

Michelangiolo Bolognini, medico igienista,e-mail: bolognini27@alice.it

Luigi Divito, mmg, e-mail: l.divitofrancesco@virgilio.it

Simone Galli, medico ospedaliero, e-mail: gallidei@alice.it

Gian Luca Garetti, mmg ,v pres. sez ISDE-Firenze, e-mail: garetti@interfree.it

Massimo Gulisano, medico docente universitario, e-mail: massigul@tin.it

Marco Paganini ,neurologo, e-mail: paganini.paolamarco@libero.it

Mauro Pecchioli, mmg , e-mail: maupec@iol.it

 

Dr. ____________________________, ________________, e-mail: ________________

 

Bibliografia essenziale:

Studio microgeografico di indicatori di morbosità e mortalità in una zona dell'area metropolitana fiorentina (a cura del Dr. F.Minichilli, Master Univ.Studi di Torino);

(Cormier SA et al.) Origin and health impacts of emissions of toxic by-products and fine particles from combustion and thermal treatment of hazardous wastes and material-Environ Health Perspec (2006) vol 114 (6):810-7;

(N.Linzalone, F.Bianchi) Inceneritori: non solo diossine e metalli pesanti, anche polveri fini e ultrafini. EP anno 31 gennaio, febbraio 2007;

Vineis P et al-Air pollution and risk of lung cancer in a prospective study in Europe-Int J Cancer.2006 Jul 1,119(1):169-74;

"Effetti sulla salute dello smaltimento dei rifiuti con inceneritori: una variabile trascurata. L'opinione dei medici." (2001);

"Effetti sulla salute dello smaltimento dei rifiuti con inceneritori termovalorizzatori in un territorio già particolarmente gravato da elementi di nocività ambientale: un ulteriore rischio sanitario per la popolazione residente e per chi vi lavora. L'opinione dei medici." (2005);

 

Se condividi con noi le preoccupazioni riguardanti l'inceneritore/termovalorizzatore di Case Passerini, sottoscrivi prima possibile questo documento, basta nome, cognome, firma, settore lavorativo oppure manda una e-mail.

Grazie.

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§    N O T E   A   M A R G I N E    §

E’ doveroso, in questa triste penisola, segnalare i casi nei quali si esercita la libertà di pensiero, nello specifico occorre lodare l’editoriale del Mario Cardinali sul numero del Vernacoliere di novembre 2007. Cardinali con la sua durezza livornese, nel suo pezzo dal titolo “Uranio e pezzi di merda” fa una riflessione su quello che è stato chiamato anche il “metallo del disonore”, ossia l’uranio impoverito, che serve a confezionare quel particolare tipo di ordigni speciali che dal 1991 ad oggi sono stati i protagonisti delle guerre del cosiddetto mondo “civile e democratico” e che è il principale, se non l’unico, indiziato per i decessi e le malattie di migliaia di soldati entrati in contatto con le micidiali polveri che rilascia. Va da sé che il Cardinali fa una riflessione diversa da quelle solite del nostro giornalismo a “stelle e strisce” e si chiede che cosa ne è stato delle popolazioni civili che sono state sicuramente le più contaminate, domandandosi come sia possibile che in relazione ad una cosa così grave si ignori ancora oggi il numero preciso delle vittime militari, e vi sia incertezza anche sulle cifre che riguardano i militari italiani; infatti le cifre ufficiali sono state messe in discussione dall’Associazione delle vittime delle forze armate. In modo ironico si chiede quanti milioni di morti costerà  “esportare la democrazia” in territori dove essa è merce ignota. Il direttore del mensile satirico, ancora una volta, ha saputo coniugare il diritto di cronaca con una riflessione libera e onesta. Dopo i fatti di Beppe Grillo sembra quasi che la libertà  di pensiero e di stampa stia uscendo dai canali ufficiali dell’informazione per esiliarsi presso giornali satirici, comici, siti amatoriali, blog e personaggi eccentrici del mondo dello spettacolo, realtà economicamente invisibili o deboli, e, forse per questo, meno condizionate e ricattabili dai veri poteri di questo tempo che sono i potentati della finanza e i comitati d’affari che associano leader politici, faccendieri e banchieri. Potenti che non esitano a lucrare sulle guerre che trovano sulla loro strada o che alle volte, con le loro scelte, fomentano quando addirittura non causano.

#    F U O R I   T E M A    #

Come non chiamare la scoperta dell’acqua calda, in questo freddo novembre 2007, la spaventata constatazione di alcuni quotidiani italiani che impiegati e lavoratori in questo paese se la passano male e che i loro salari da almeno cinque anni perdono potere d’acquisto.
C’è da chiedersi se davvero questo processo sia riconducibile solo agli ultimi cinque anni o se al contrario sia il segno di qualcosa di profondo e duraturo: ossia di una trasformazione del sistema capitalista. C’è anche da chiedersi se i veri poteri che sono quelli economici e finanziari hanno davvero bisogno del sostegno di un vasto ceto medio per sostenere l’ordine costituito, o se non sia miglior cosa per loro concentrare la ricchezza in ridotte minoranze, molte delle quali neanche hanno origine nei paesi del fantomatico “Occidente”, ma al contrario provengono da varie parti di questo mondo. Tutto questo a dimostrazione della cultura e natura cosmopolita del dio-denaro e della sua propensione a distruggere società e culture per creare ricchezza. Intanto mentre scriviamo circa 7,3 milioni di lavoratori italiani, il dato è tratto dal quotidiano City del 20/11, prendono meno di mille euro al mese al netto e 14 milioni di dipendenti non passano i 1.300 euro, il che considerando che gli italiani, inclusi gli emigrati, sono poco meno di 60 milioni emerge l’evidenza di un intero mondo del lavoro in affanno quando non in difficoltà.
Inoltre aumentano i poveri fra i giovani e non sono messi bene neanche gli extra-comunitari. Solo i professionisti, che hanno maggior gioco con consulenze e parcelle, se la passano meglio quando non migliorano la loro condizione sociale ed economica. Ancora una volta questo “Sistema-Italia” si rivela padre e madre di ogni egoismo sociale, e il sistema politico della Repubblica incapace di sollevare la popolazione dal suo stato di necessità e malessere. O forse chi scrive sbaglia: si tratta solo dell’indifferenza dei capi politici verso la maggior parte della popolazione e del cinismo sociale di quella piccola parte davvero ricca della popolazione sedicente “classe dirigente”.

 

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