futuro ieri
CRITICA LOCALE
Periodico cartaceo e telematico ~ Anno VI ~ Numero 12 ~ Inverno 2008
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PREMESSA
L'uranio impoverito è
il peggiore strumento della guerra; quasi nessuno ha il coraggio di svelare la
verità agghiacciante. I media fingono, tacciono, distorcono, sottovalutano. Una
commissione del parlamento italiano per anni ha tirato per le lunghe poi è
arrivata ad una conclusione che non rende giustizia ai morti e non attiva le
precauzioni necessarie per tentare il salvataggio di tanti uomini a rischio.
Molti militari si sono ammalati in questi anni, i reduci americani della guerra
del golfo, ma anche gli italiani che sono stati in missione nei Balcani. Sono
decine i militari, operai e manovali italiani morti di malattia dopo essere
stati in missione nei Balcani, oltre 40 e i malati sono varie centinaia.
Nella ex Yugoslavia furono utilizzati proiettili ad uranio impoverito: tra il
1994 ed il 1995, furono esplosi quasi undicimila colpi radioattivi. In Kosovo,
nel 1999, gli aerei ne spararono senza sosta molte migliaia di proiettili; oltre
14.000 proiettili rimasero sul terreno di Pec, dove furono dislocati i soldati
italiani.
Le incursioni dell'esercito occidentale hanno provocato nell'area del golfo
Persico iracheno e nell'ex Yugoslavia una grandi catastrofe ecologica e nessuno
ne è consapevole.
Anche a guerra conclusa le leucemie e i tumori, causati dalle polveri dei
materiali distrutti dai proiettili all’uranio impoverito, continuano a mietere
vittime, soprattutto tra i bambini e neonati.
COS'E' L'URANIO IMPOVERITO
L’uranio impoverito (o depleto) è il prodotto di scarto, altamente tossico e
radioattivo, del processo di arricchimento dell’uranio. E’ chiamato "impoverito"
perché il suo contenuto di "uranio 234" è ridotto dallo 0,7% allo 0,2% in
seguito al processo di arricchimento. L’uranio impoverito ha circa il 60% della
radioattività rispetto a quello naturale e un tempo di decadimento pari alla
metà, cioè 4,5 miliardi di anni.
E' UN RIFIUTO DA SMALTIRE!
Dopo cinquant’anni di uranio arricchito per le armi e i reattori nucleari, gli
Stati Uniti d’America hanno un eccesso di 500.000 tonnellate di uranio
impoverito da smaltire. All’inizio degli anni Settanta, il governo americano
cominciò a studiare delle soluzioni per smaltirlo senza doverlo immagazzinare.
UN'ARMA EFFICIENTE
Gli americani trovarono un uso alternativo per questi residui: poteva sostituire
il tungsteno nei proiettili, un materiale raro, abbondante solo in Russia e
Cina. Un proiettile all'uranio aveva un alto peso specifico e sviluppava un
elevato calore al momento dell'impatto con corazze e blindature. I proiettili di
piccolo calibro possono essere sparati dagli aerei A10 e dagli elicotteri
AH-Apache, mentre le munizioni per carri armati possono essere usate dagli M1
americani, dai Leopard tedeschi e dai Challenger inglesi.
EFFETTI
I proiettili all'uranio possiedono un’energia cinetica che provoca la morte
istantanea dell’equipaggio del blindato colpito. L'esplosione sviluppa un
vertiginoso aumento della temperatura; il proiettile e la corazza si frammentano
e producono un aerosol di ossidi di uranio e varie nano particelle che si
disperdono in un’area vasta anche decine di chilometri intorno al punto
d’impatto. Il vento fa il resto. Questi proiettili sono gli unici che colpiscono
anche gli sparatori!
La contaminazione che ne deriva peggiora ulteriormente la situazione: la
dispersione in atmosfera dell’uranio impoverito determina una contaminazione del
suolo che può diffondersi nell'ambiente e negli alimenti e anche (in alcuni
casi) nelle falde acquifere. Questo compromette la catena alimentare.
Infine la respirazione delle polvere dell’uranio può determinare l’insorgenza di
gravi malattie: deficit del sistema immunitario; cancro a carico di tiroide,
polmone o reni; leucemie; distruzione del tessuto cerebrale. E per ora nessuno
informa ne finanzia le decontaminazioni a guerra finita. Del resto occorrono
ricerche costose per decidere cosa fare!
A partire dal "26/1" proponiamo di iniziare una campagna di sensibilizzazione
coniugando un discorso pacifista con il rifiuto delle guerre all'uranio e con la
promozione di energie pulite. Nelle guerre all'uranio guerra, contaminazione e
uso delle scorie energetiche si combinano.
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