futuro ieri
CRITICA LOCALE
Periodico cartaceo e telematico ~ Anno VI ~ Numero 14 ~ Inverno 2008
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Molte macerie sotto le illusioni
Da tempo chi scrive in questo sito si chiede cosa nasconda ciò che è comunemente chiamato futuro e forse esso è tanto oscuro quanto certissimo nelle manifestazioni che di esso si hanno nel presente. Il futuro è quello che accade intorno a noi e che si trasforma incessantemente, quando si è trasformato al punto di essere irriconoscibile o ricordo di solito lo si chiama passato. Il passato recente ha regalato alla mia generazione troppe illusioni, la Costituzione, la crescita perpetua del benessere e dell’economia, la libertà nel grande supermercato, la fine della povertà, il mito del lavoro redentore. Oggi siamo alla strage delle illusioni che provengono dalla generazione dei padri e dei nonni, quella che si apre davanti a noi è una terra di nessuno, una terra incognita come la potevano concepire gli esploratori del cinquecento o del seicento. Quello che ci aspetta è la fine veloce dei miti trapassati dovuta ai limiti di uno sviluppo che si pretendeva infinito in presenza di risorse finite, da qui una bella crisi d’identità da parte del sistema, un peggioramento generale, in sintesi un nuovissimo regno della povertà. In questo contesto un piccolo sodalizio come è il nostro può ben poco da solo, tuttavia se riuscisse a moltiplicare il messaggio svariate migliaia di volte coinvolgendo diversi soggetti e ambiti potrebbe trovare degli alleati e forse intereagire con la realtà senza doverla subire. In Breve.
Obiettivi generali:
Esplicitare la critica a questo modello di produzione e consumo, cercare strumenti per operare sulla realtà, costruire la propria dimensione operativa e pratica, trovare alleati, fare opera di divulgazione di concetti oggi ritenuti eccentrici come il differenzialismo culturale e la decrescita, associare più realtà collettive e soggetti nel progetto generale di critica e di pensiero, auspicare una trasformazione della società e dei sistemi di produzione e consumo.
Obiettivi generali a breve:
Moltiplicare il messaggio, entrare in diversi ambiti, procurarsi migliaia di contatti e lettori, fare attività di auto-formazione.
Destinatari del messaggio:
Studenti preferibilmente universitari, soggetti impegnati nel sociale, piccoli intellettuali di provincia desiderosi di usare uno strumento di critica e auto-realizzazione, realtà del Social Forum, gruppi nuovi come quelli di Beppe Grillo, ambientalismo ed ecologismo, soggetti critici che possono essere raggiunti dalla rete.
Strumenti:
Corretto uso delle nuove possibilità di comunicazione, conoscenza di strumenti e linguaggi veicolabili dalla rete, autoformazione e formazione continua, azioni di carattere politico. Questo dovrà accompagnarsi in un secondo tempo a qualche forma di uscita pubblica e tradizionale in quanto occorre pensare anche i momenti in cui l’associazione è presente fisicamente.
Tempi:
Primavera-Estate 2008: Incremento dei contatti nel sito e nel forum attraverso la creazione di nuovi contenuti, formulazione di un modello associativo replicabile, primi contatti con le realtà locali anche politiche, divulgazione di un modello base associativo di carattere operativo per aggregare nuovi soggetti in un contesto di Stella Marina. Uscita associativa di carattere pubblico prevista per l’inizio dell’estate sulla Decrescita possibile;
Autunno-Inverno 2008: Interventi sulla stampa su questioni locali, eventuali collaborazioni con altri soggetti per pubblicazioni anche in rete, aggregazione di nuovi soggetti nelle nostre iniziative. Conclusione del periodo di assestamento e valutazione dei risultati fin qui ottenuti, verifica delle possibilità d’intervento compatibili con le situazioni che si presenteranno.
Conclusioni:
L’opera che deve essere fatta è complessa perché i soggetti impegnati dovranno costruire l’inedito: un modello di cultura e informazione politica non più attivato da soggetti specializzati e in ciò pagati e inseriti in meccanismi di potere politico ed economico.
Il modello deve essere un modello operativo di vera cittadinanza che si sottrae ai vincoli della generazione precedente la quale trovava nel partito-padrone e nel sindacato consociativo il modello di riferimento politico, e nel leader di parte e nel personaggio televisivo il verbo civile e morale farisaicamente accettato.
Quindi emerge la necessità di concretizzare un modello diffuso, flessibile, liquido, senza un centro direttivo da decapitare o indagare con i trucchi della polizia o da calunniare con gli espedienti di certa feccia che fa politica-spettacolo. Un modello credibile di per sé, anti-politico perché già politico al massimo grado.
L’inizio è stato posto, la conclusione sarà complessa, eventuali “dividendi&benefici” deriveranno dalla nostra abilità nel portare ad effetto ciò che ora è fantasia e spirito creativo.
Al solito, IANA
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