futuro ieri

CRITICA  LOCALE

Periodico cartaceo e telematico ~ Anno V ~ Numero 8 ~ Primavera 2007

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Lettera ai dirigenti del Partito Democratico

di Marco Travaglio  "Annozero / Rai2" - 5 aprile 2007

Gentili leader del nascente Partito Democratico, c/o segreterie Margherita e Democratici di Sinistra,

scusate se vi distolgo dalle vostre riunioni di corrente e dai fondamentali dibattiti con Mussi, Salvi e Parisi. Ma mi permetto di farvi notare quanto segue: tutti i leader del mondo non fanno che parlare di ambiente.

Bush ha appena visitato il Brasile e firmato col presidente Lula un accordo per produrre biocombustibili per automobili ecologiche che riducano la dipendenza dal petrolio. "Noi che abbiamo sporcato il pianeta nel XX secolo - ha detto Lula - dobbiamo disinquinarlo nel XXI". Il reportage di Al Gore sull’inquinamento del pianeta, "Una verità scomoda", ha vinto l’Oscar.

Il senatore repubblicano John McCain e il democratico Barak Obama hanno presentato una legge per mettere un tetto alle emissioni di gas da parte delle industrie americane.

In Francia Segolène Royal, già ministro dell’Ambiente con Mitterrand, ha messo l’ecologia in cima al suo patto con i francesi: vuole che entro il 2020 il 20% dei consumi elettrici venga da fonti rinnovabili, riducendo del 50% il nucleare e risparmiando energia con la coibentazione delle case, il passaggio delle marci da gomma a rotaia e un maggior uso dei trasporti collettivi: "chi inquina paga".

Nella campagna elettorale francese tutti parlano talmente di ambiente che i Verdi quasi non sanno più cosa dire, perché quasi disoccupati. Anche Sarkozy, che Segolène chiama "il pompiere piromane", punta molto sullo sviluppo eco-compatibile. Chirac, dando l’addio all’Eliseo, ha promesso di impegnarsi per creare un’organizzazione Onu che rappresenti "la coscienza ecologica mondiale", mobiliti i cittadini e organizzi un gruppo di "paesi pionieri per convincere quelli che ancora esitano": "Siamo alla soglia dell’irreversibile, è il momento della rivoluzione delle coscienze, dell’economia, della politica". Saranno solo parole, ma almeno si capiscono. Parlano al cuore, ai polmoni e alle tasche della gente. Voi parlate di cose vostre, in un idioma incomprensibile. Cos’avete da dire agli italiani che temono che l’ambiente in cui vivono venga devastato da Tav, Mose, Ponte sullo Stretto e altre grandi opere, base Usa, rigassificatori, discariche, inceneritori? Può darsi che sbaglino, che tutte queste opere siano assolutamente necessarie.

Ma perché nessuno va sul posto a spiegarglielo e convincerli? Questa gente incontra Grillo, Fo, la Guzzanti. Politici mai. Conosce benissimo i comici, ma non ha mai visto un leader. Quando dite "lei non sa chi sono io" avete ragione: nessuno vi ha mai visti di persona.

E’ vero che, contro l’ambiente, Berlusconi e Lunardi han fatto disastri che nemmeno Attila, non ultimo il condono ambientale. Ma voi governate in quasi tutte le regioni e nei tre quarti delle province e dei comuni d’Italia. In Campania siete dappertutto, esattamente come l’immondizia. A Bari c’è voluto Michele Emiliano, il sindaco magistrato, per abbattere Punta Perotti dopo 19 anni, e ora i partiti vogliono imporgli la cittadella giudiziaria del costruttore Pizzarotti: il primo palagiustizia privato in affitto allo Stato.

Nella rossa Liguria si prepara una colata di cemento da paura: 15 nuovi porticcioli turistici da 9.807 posti-barca che, oltre a occupare buona parte di quel che resta della costa, porteranno con sé 37.882 mq. di edilizia residenziale, 51.601 di uffici e negozi, 19.122 di alberghi, 33.918 di artigianato e 11.007 posti auto. Ventimiglia, Bordighera, Diano Marina, Alassio, Loano, Savona, Albissola, Varazze, Arenzano, S. Margherita, Portovenere. Poi c’è Imperia, piccola patria di Scajola, che va d’amore e d’ accordo col governatore Burlando: insieme hanno posato la prima pietra del nuovo porto da 90 milioni di euro, con 1.392 posti barca, 1.887 posti auto, 40 mila mq di edifici per 100 appartamenti, poi commercio e un bel campo da golf vista mare.

Avete presente quant’è stretta e piena la Liguria? A Savona un gruppo d’intellettuali si batte contro destra e sinistra favorevoli a un ecomostro largo 150 m. progettato dall’architetto catalano Bofil che oscurerà il cielo dl vecchio porto separandolo dalla fortezza del Priamar. Si chiama Crescent, ma tutti lo chiamano "Crescempio". Ora, per carità, non si pretende che giriate un film sull’ambiente come Al Gore. Nè che elaboriate un programma ambientalista, come Schwarzenegger. Né che andiate a parlare con la vostra gente, come han fatto i politici francesi per convincere la loro gente sul Tav. Avete problemi a dialogare con Caldarola e Angius, figuriamoci con gli altri: c’è il rischio che non vi riconoscano, ma il rischio peggiore è che vi riconoscano.

Ma potreste almeno comunicare a distanza, ingaggiando un professionista che riesca a parlare italiano e vada a dialogare con i cittadini incazzati. Dategli giubbotto antiproiettile, auto blindata e assicurazione sulla vita, oltreché un raccoglitore di ortaggi, uova e altri generi di prima necessità, e ditegli: va, dialoga e torna a riferire. Così, tanto per non mandare sempre la polizia a sgomberarli. E per dare un senso al nuovo partito: se si chiama Democratico, magari qualcuno si aspetta che ascolti pure il popolo.

Altrimenti potrebbe diffondersi la voce che la sigla PD non voglia dire Partito Democratico, ma Per Disperazione. E che il nuovo simbolo, archiviata la falce e martello, sia la Calce e il Martello.

In attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti.

 

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