Anelito
Quando manca la speranza di fronte al male e alle ingiustizie del mondo, sovente emerge rassegnazione e disperazione. È una relazione inscindibile tra la speranza con il suo anelito di trascendenza e il non senso.
La prima apre gli orizzonti per volare nel cielo di Dio, la seconda svuota la vita d'ogni significato.
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Anelito di Trascendenza
Ecco, dunque, la necessità di meditare seriamente sul senso della vita per recuperare il significato di sperare e riconquistare le virtù che danno un valore alla vita.
Nell'odierna società definita moderna e laica, la speranza pare essersi dissolta dalla collettività per essere relegata dentro lo spazio angusto della coscienza privata, senza alcuna rilevanza sociale. È una situazione paradossale e contraddittoria poiché, se da un lato siamo travolti dall'efficientismo, dall'altro non riusciamo ad alzare lo sguardo dalla terra per scoprire che abbiamo, in effetti, un'immensa sete di speranza.
Manca la gioia di vivere il quotidiano, anche se ne abbiamo un immane bisogno. Abbiamo bisogno di vivere la nostra esistenza, pur nella fragilità e nell'eventuale povertà, avendo per compagna la speranza, affinché si possano liberare nuove energie per vivere bene.
Il segno evidente della dimenticanza del significato del vivere e dell'agire è l'oblio, se non addirittura il rifiuto della riflessione metafisica sull'esistenza di Dio. Eppure l'uomo ha un enorme bisogno di veridicità; anzitutto la verità su se stesso e in seguito sulla sua autentica identità.
Per molti l'origine della vita sul pianeta terra, come quella della razza umana è stata determinata a eventi casuali. È un'ipotesi che non soddisfa pienamente l'intelletto il quale è sollecitato a ricercare la verità sui sentieri di Dio, ricerca faticosa ma pur sempre accessibile.
Oggi vince il pensiero che si basa sul mezzo e non sul fine da raggiungere, questo comporta come conseguenza di vivere il tempo terreno senza un fine, senza particolari obiettivi. Ebbene, nel deserto di questa realtà è evidente proporre un pensiero coerente che abbia una luce che perfori le tenebre della mente e ravvivi la speranza e la gioia del vivere.
Dato che è evidente la profonda crisi d'ideali come dei valori morali è possibile chiederci: è accettabile un'esistenza priva di riferimenti e vuota d'ideali senza sprofondare nel fallimento? Se da un lato ci hanno tolto questi indispensabili valori, dall'altro, gli stessi strateghi, sostengono con forza che non può esserci nessuna verità senza valori che la sostengono. Da questo contrasto relativistico nasce la crisi del senso che spalanca la porta del nulla; ed è crisi esistenziale.
La domanda che ogni essere vivente prima o poi si pone è sul significato della vita che travalichi il semplice vegetare. Questo interrogativo supera il semplice sperare nelle cose umane, ma porre la speranza in qualcosa di grande che illumini la vita e riempia di gioia il vivere, perché la sua "capacità di sperare" è posta dove la perfidia dell'uomo non può arrivare.
Certo, il benessere coadiuvato da un progresso vorticoso ha inebriato le menti, ha illuso l'uomo di possedere un potere economico e scientifico illimitato, lanciato verso una manipolazione creativa genetica tale da avere in se stessa l'illusione di poter fare a meno di Dio. L'io dell'uomo ha sostituito Dio con l'idea creativa di manipolare non solo la terra, ma estendere le sue pretese nell'universo.
Certo, fondare le nostre certezze come le nostre speranze sulle ricerche scientifiche, sul denaro, sul materialismo è ritenuto dai più legittimo e auspicabile anche se le prime riflessioni incominciano a insinuarsi nelle menti illuminate. E se il progresso non fosse illimitato? E se il consumo delle risorse non fosse sostenibile dal pianeta Terra? E se il clima non fosse spiegabile solo da complessi matematici laborati dall'uomo? E se cambiasse il clima? E se nuovi virus flagellassero la terra? Ebbene, l'unico che ha proposto virtù morali e sistemi di vita che devono basarsi sulla carità e sull'amore, e Gesù Cristo.
Nessuno, nella storia dell'umanità era arrivato a questi inaccessibili livelli, poiché Lui era il figlio di Dio, creatore dell'universo visibile e invisibile. Lui solo può essere la nostra speranza presenta e futura, perché questa speranza affonda le radici in un oltre che supera la natura umana ed è in grado di realizzarci e colmare ogni nostro più profondo anelito.