La Speranza

Grido

Monastero La preghiera fa accedere alla speranza perché permette di entrare in relazione con quell'Eterno che sta oltre il tempo. La preghiera è simile a un respiro che sale sino al cielo in mille e più modalità.

La preghiera permette all'uomo di esprimere la sua speranza e più la preghiera sarà ardente, più vi sarà la possibilità di essere esauditi.

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Grido di Speranza

Quando si è certi dell'ascolto da parte di Dio, si avvia il motore della speranza, viceversa, quando questo impulso che parte dal cuore si spegne, muore la speranza e il respiro del vivere. Ecco dunque che chi prega, spera; chi non prega si dispera.

Pregare è già sperare, perché senza aver visto, si è percepita in qualche modo una realtà più profonda che è quella di Dio. La preghiera ci permette di entrare in confidenza con Lui e l'intensità del nostro orare riflette il grado del nostro sperare.

La preghiera è dunque un camino di ascesi ed è, per così dire, il modo di porsi al cospetto di Dio per sentire la sua presenza nel nostro cuore. E dinanzi alle fiammate d'amore che partono dal cuore divino e incendiano il nostro cuore, sarà possibile presentare all'Onnipotente le nostre necessità, le nostre sofferenze, le nostre gioie, certi di essere esauditi.

Porsi davanti a Dio significa anche spogliarsi di ogni falsità. Difatti, com'è possibile chiedere soccorso quando il nostro cuore è colmo d'invidia, egoismo e superbia? Non è possibile ingannare Colui che legge nei nostri cuori: In Cristo si rivela la verità di come siamo.

Pregare non è recitare una serie sequenziale di formule, ma veicolare attraverso le parole, un sentimento d'amore verso Dio. Sotto questo aspetto la preghiera unisce a Dio, lo afferma Paolo agli ateniesi: "In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo" (At 17,28); ma è anche un esercizio di amore; eloquente è l'inno alla carità di san Paolo: "quand'anche io parlassi le lingue degli uomini e degli Angeli, se non ho la carità, io sono un bronzo che suona o un cembalo che squilla".
(1Cor 13,1).

Con la preghiera del cuore chiediamo al cuore di Gesù, offriamo a Gesù l'omaggio di un amore più grande. Potremo così ripetere le parole di Pietro: "Signore, se tu sai tutto, tu sai che ti amo". Immersi nella preghiera chiediamo una profonda conversione, domandiamo per noi peccatori un amore più intenso, più sublime, tale da ardere la nostra umanità. Sì, la preghiera è un appuntamento con Dio da non perdere. Dice il Signore: "se uno mi ama... il Padre mio lo amerà, e noi verremo a lui e porremo la nostra dimora in lui" (Gv 14,23), ancora: "non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?".
(1 Cor 3,16).

Nella preghiera si realizza un incontro vero e profondo con Dio nella sua realtà. Con la preghiera Dio è vivo, Dio è vicino, Dio è presente. Il cuore e la mente sono gli strumenti per comunicare con Lui. Dice San Paolo: "Lo spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi"
(Rm 8,26).

La preghiera orientandosi a Dio chiama la persona alla propria responsabilità. Si prega perché venga il Suo Regno che è il fine della speranza cristiana. La presenza continua di questo Amore accompagna le nostre attività, soccorre e ci sostiene quando abbiamo esaurito tutte le possibilità umane.

Imparare a pregare significa imparare a sperare, significa seguire gli insegnamenti di Gesù per divenire uomini di speranza e osservare le vicissitudini della vita con gli occhi della fede.

L'uomo che non prega si dispera. L'uomo che non prega si affida soltanto a se stesso. Viceversa, chi spera nella bontà e nell'infinita Misericordia le sue ansie si convertono in speranza.

L'uomo contemporaneo ha bisogno di Dio e lo può incontrare con la stupenda preghiera insegnataci dal Figlio unigenito: "Padre nostro..".

La preghiera è Cristo in noi, è lo Spirito che grida "Padre!". È il respiro che fa vibrare l'Eterno. È gustare l'opera di Dio. È coraggio di mettere in gioco la propria vita. È provare meraviglia dinanzi a quell'Uomo che morendo e risorgendo, ci ha donato la vita eterna. È Avere nell'intimo una grande speranza di operare nell'amore per un mondo più vero e più giusto.

La preghiera non è una tecnica di meditazione o rilassamento, ma è un andare a Dio con cuore di bambino, in semplicità e fiducia. Nella preghiera oltre a chiedere, ringraziare o supplicare perdono, ci deve essere il silenzio per ascoltare con animo sereno la parola di Dio.

Con la preghiera si possono raggiungere livelli spirituali così elevati da trasmettere al cuore un sentimento travolgente d'amore. Sono canali che sfuggono all'indagine intellettuale, ma consentono al cuore di rispondere ai dardi infuocati che partono dal Cuore divino. La preghiera che si è sviluppata nei vari stadi può arrivare al suo culmine a fondersi con amore in un completo abbandono a Dio. Sotto l'amore di Dio la speranza diventa certezza cancellando così ogni paura.