GESÙ MUORE
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché con la tua santa croce hai redento
il mondo. Dal
Vangelo secondo Luca Era
verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra
fino alle tre del pomeriggio. Gesù gridando a gran voce, disse: "Padre,
nelle tue mani consegno il mio spirito". Detto questo, spirò. L'ufficiale
romano che stava di fronte alla croce, vedendo come Gesù era morto, disse: «Quest'uomo
era davvero Figlio di Dio".
ANNUNCIO
DI MORTE testimonianza
dal Rwanda “Mi
è giunta poco fa - ha detto il papa ai fedeli radunati in piazza San Pietro
domenica 2 febbraio 1997 - la notizia della tragica scomparsa del padre Guy
Pinard, barbaramente assassinato stamani durante la celebrazione della Messa
nella sua parrocchia in Rwanda". Il
Papa si affaccia dalla finestra e annuncia al mondo l'assassinio di un uomo, un
missionario. Giovanni Paolo II ha rimesso sotto gli occhi della gente la
drammatica situazione in cui la Chiesa si trova ad operare nel cuore
dell'Africa. Pochi
giorni prima, a Kigali, avevamo incontrato l'abbè Augustin Karrekesi, un
gesuita responsabile del Centro culturale: a lui avevamo chiesto una analisi
della situazione attuale del Rwanda. Le
sue parole, che attendevamo significative e illuminanti, sono state
drammaticamente dure: si vive nella memoria della morte o nell'angoscia della
morte. Sì vive con l'interrogativo: “Chi ha ucciso i miei cari?” o
"Chi mi ucciderà domani?”. Dal
genocidio (primavera 1994) ad oggi, il pensiero di gran parte della gente del
Rwanda è rivolto sempre alla morte. PREGHIERA Cristo
non ha più mani, ha
soltanto le nostre mani per fare oggi le sue opere. Cristo
non ha più piedi, ha
soltanto i nostri piedi per andare oggi agli uomini Cristo
non ha più voce, ha
soltanto la nostra voce per parlare oggi di sé. Cristo
non ha più forze, ha
soltanto le nostre forze per guidare gli uomini a sé. Cristo
non ha più vangeli che essi leggano ancora. Ma
ciò che facciamo in parole e in opere |