GESÙ SALE AL CALVARIO
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché con la tua santa croce hai redento
il mondo. Dal
Vangelo secondo Giovanni Allora
le guardie presero Gesù e lo fecero andare fuori della città costringendolo a
portare la croce sulle spalle; giunsero al posto chiamato Cranio, che in ebraico
si dice Golgota; e lo inchiodarono alla croce. IL
PESO DELLA CROCE testimonianza
dal Rwanda E'
vero che ognuno deve "portare la propria croce" ma che peso la vita
per coloro che già vivono situazioni di povertà ed emarginazione! Il
pensiero va agli ammalati dell'ospedale psichiatrico di Ndera, l'unico su tutto
il territorio del Rwanda. Accompagnati
da Sabin Van de Verne, un “frère de la charité”, congregazione belga a
servizio dei malati, entriamo nel cortile interno e poi nelle camerate.
L'unica
divisione è quella tra maschi e femmine; per il resto bambini handicappati
vivono accanto a giovani soldati traumatizzati dalla guerra e a vecchi disabili.
L'emozione per così tanta sofferenza e forse anche il rispetto che si deve a
queste persone, impedisce di registrare immagini. Nella sezione femminile le
donne si fanno attorno a noi e cercano loro stesse la fotografia: un segno di
umanità e di voglia dì vivere, malgrado la povertà dei loro stato l'effetto
dei sedativi spenga il sorriso sul volto. Nel
silenzio delle corsie dell'ospedale, la voce di un malato grida al cielo il suo
dolore. Gli
fanno eco pugni e calci sferrati alla porta da un internato in cella di
sicurezza. UN
CALVARIO testimonianza
dal Rwanda Nyamata
e Ntarama sono divenuti luoghi simbolo del genocidio. A
Ntarama, un comune abitato da 120mila persone, il 7 aprile 1994, centinaia di
Tutsi si erano rifugiati nella chiesa da una settimana. Il
15 aprile 1994 l'armata ruandese tolse i mattoni sotto le finestre della chiesa
per buttare all'interno bombe a mano. Una volta entrati, finirono i feriti con
machete, lance, sassi. La
chiese di Ntarama è rimasta come allora: i resti dei corpi sul pavimento del
tempio, i teschi in un capannone all'esterno. Il luogo diventerà un macabro
sacrario. Raccapriccianti
sono i racconti dei sopravvissuti di Nyamata. C'è
chi ha visto i cani mangiare cadaveri per strada. Gli animali, assuefatti alla
carne umana, assalivano poi le persone. In una scuola ci sono 1400 bambini,
l'80% orfani. A
ridosso della chiesa, la tomba di Antonia Locatelli, bergamasca di Fuipiano,
assassinata nel 1992. Tutto quanto riuscì a realizzare, un complesso vastissimo
per bimbi poveri, oggi è desolatamente vuoto. Se morte e distruzione sono il
tragico epilogo di ogni conflitto, non meno drammatico è il destino dei
sopravvissuti: orfani e profughi; ma anche militari impazziti finiti nei
manicomi e bambini-soldato che hanno imbracciato kalashnikov e ora vengono
"rieducati. PREGHIERA La
condanna dev'essere esemplare e
c'è sempre qualcuno che paga per tutti gli altri. La
trave del peccato, che tante volte acceca la vista, e
lì, sulle spalle di Cristo. Un
cammino impegnativo quello del perdono. Gesù,
scusa! -
Per quelle volte che ho deriso il mio prossimo ... -
Quando ho fatto pagare ad altri la mia rabbia ... -
Per ogni mia cattiveria e menzogna... |