sui ghiacciai |
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1) marmolada
bellissima è la salita alla "regina delle dolomiti"; volendo si potrebbe fare tutto in giornata, se abbiamo 8 - 9 ore di tempo; ma secondo me è bene fermarsi al rifugio; da firenze, ovviamente, con 5 ore di macchina, la scelta è obbligata dal passo fedaia (2070 m.) si sale (in alta stagione funziona l'impianto) al pian dei fiacconi (2630 m.) dove c'è il rifugio, a piedi ci vuole circa un'ora e un quarto; qui si pernotta; ci si alza all'alba per la salita; ci si attrezza con la piccozza e ci si lega in cordate di tre e si segue la traccia nel vallone sotto la punta penia (la croce si vede già) facendo attenzione ai crepacci e alle piccole valanghe che scendono in continuazione |
poi si abbandona il ghiacciaio e si sale per roccette (ci sono dei fittoni per attrezzare eventualmente delle corde fisse); si sale fino a uscire sulla cresta nevosa, dove è bene rimettersi i ramponi; ancora pochi minuti e si arriva in vetta (3340 m.) |
dalla carta topografica per escursionisti 1:25000 della tabacco, foglio 015 |
la soddisfazione è grande, il panorama è spettacolare, praticamente su tutte
le dolomiti, a cominciare dal vicino sassolungo, il sella, le tofane, ecc.
l'itinerario di discesa è lo stesso, le precauzioni da mettere in pratica sono le stesse; tempo occorrente per salire circa tre ore dal rifugio, per scendere due e mezzo, infine c'è un'altra ora di discesa fino al parcheggio sul lago
particolare dell' ultima parte della salita |
il rifugio mantova al vioz c'è la possibilità, per chi non è mai salito a questa quota, di avere un leggero mal di testa. per il ritorno dallo stesso itinerario, circa tre ore di discesa, ma ci si perde il ghiacciaio !
il percorso da pejo al vioz |
2) vioz un'altra bellissima gita (sicuramente di due giorni) è la traversata del monte vioz (3650 m.) nel gruppo
ortles-cevedale.
alba sul cevedale la mattina successiva occorre alzarsi presto, alle cinque per esempio si potrebbe godere la vista di un'alba spettacolosa; ci si attrezza con i ramponi, ci si lega in mini-cordate e in pochi minuti si sale alla cima del m. vioz, con panorama su tutto il cevedale (le famose13 cime) ma anche su presanella, adamello, brenta, bernina! inizia qui la lunga discesa del ghiacciaio dei forni, corda in una mano e piccozza nell'altra - è anche un bell'itinerario per gli sci-alpinisti ! in corrispondenza della "seraccata" c'è da superare un piccolo salto roccioso, se vi portate un po' di corda c'è un apposito chiodo. dopo questo punto c'è la parte più facile, l'ultimo tratto sul ghiacciaio, poi (ci si può slegare e levare i ramponi) sentiero sulla morena, sosta al rifugio branca con vista sulla parte finale del ghiacciaio, ancora discesa su strada fino a santa caterina valfurva. |
per quanto riguarda l'itinerario sul ghiacciaio, niente mappa, bisogna assolutamente farsi accompagnare |
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giugno 2003 |