dolomiti  di  brenta  2004

il campanile basso  -  la tosa vista dal grosté

il gruppo di brenta non ha certo bisogno di presentazioni, una catena fra le più belle in assoluto, con la sua eleganza "architettonica", decine di torri e cime - una più suggestiva dell'altra - i suoi contrasti ... qui ogni escursionista medio con la giusta attrezzatura si può sentire un po' alpinista grazie ai percorsi attrezzati, arditi ed esposti ma sicuri, famosi in tutto il mondo

essendo percorsi molto frequentati, abbiamo prenotato i rifugi con un certo anticipo

siamo andati in cinque, abbiamo cominciato facendo le ferrate tutti insieme, al terzo giorno m. non ci ha seguito e ha fatto il sentiero basso, infine ci siamo spostati nel bellunese per la schiara; qui avevamo fissato con e. e c. per fare di nuovo le famose ferrate

 

all'inizio del sentiero brentari

 

 

 eccoci pronti a cominciare !

2 settembre

arrivati da firenze a san lorenzo in banale, si mangia al sacco e si parte a piedi su per la bassa valle d'ambiez, si suda ma in due ore e dieci siamo al rifugio al cacciatore, accogliente e tranquillo; è la "porta" delle dolomiti di brenta

3 settembre
passiamo dal rifugio agostini per l'ora del caffeino, andiamo a metterci le imbracature alla vedretta d'ambiez, per iniziare il sentiero brentari; la prima parte è in salita, dopo la forcella c'è un tratto di cengia, infine ci meritiamo una sosta nel cuore del brenta, alla vista del campanile basso;

dopo mangiato, facciamo un tentativo per la cima tosa ma all'inizio c'è un canalino di secondo grado, e noi non abbiamo corda; dopo poche decine di metri, per prudenza rinunciamo.

le prime scalette

in cengia, sulle bocchette centrali

scendiamo al rifugio pedrotti, arrivando molto presto, quindi giretto al sole prima di cena

foto di gruppo al rifugio pedrotti

4 settembre
subito dopo la prima forcella rischiamo di scendere troppo e sbagliare l'attacco della via delle bocchette centrali: bellissimo percorso, ardito, che passa proprio sotto al campanile basso; poi le nuvole ci coprono un po' la vista, concludiamo alla vedretta degli sfulmini

mangiamo vicino al rifugio alimonta, poi ci separiamo, in tre andiamo sul sentiero sosat, di nuovo imbracati, via sulle scalette poi discesa verso il tuckett (completo) qui piove un po' ma smette subito; ci ritroviamo, si prosegue la tappa più lunga verso l'ultimo rifugio: al graffer, è sabato e c'è grande affollamento

5 settembre
partenza in discesa, alle dieci siamo al laghetto di madonna di campiglio; aspettiamo il pullman per ponte arche; da qui con un taxi recuperiamo l'auto e si va verso trento, mangiando sul lago di toblino, ma ci vuole più tempo del previsto; strada della valsugana, alle 17 parcheggiamo a case bortot e si parte per il sentiero, facendo una gran sudata per arrivare per cena. ci aspetta c. con la figlia al settimo alpini, vecchio rifugio che non è cambiato, oggi ci vuole anche una bella doccia !

 

alla croce della schiara

  note sulla ferrata della schiara alla pagina del 1998  

c. scorta e. sulla ferrata zacchi

6 settembre

si parte presto per la famosa ferrata "zacchi-berti"; per la salita si prova a non toccare il cavo, è più divertente, ma c'è nebbia.

alle undici riposo al bivacco "della bernardina", poi su per la vetta; dopo le due foto inizia la lunga discesa, che non ti da neanche un metro di riposo.

non siamo stati molto veloci, alle quattro al rifugio, si mangia qualcosa all'aperto, poi c'è da camminare fino alle macchine e ripartire per l'autostrada

e anche quest'anno la nostra avventura è finita

 

 

prima tappa

 

terza tappa

ecco  le  cartine !  

seconda tappa

ultima tappa

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aggiornato  maggio  2005