anno 1995: alta via dei silenzi |
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qui stiamo andando dal monte peralba verso il passo del mulo; è il secondo giorno |
all'inizio della discesa, dopo il passo del mulo, verso i laghetti di dolbe |
nell'estate '95 sono andato
per la prima volta a fare escursionismo con i miei amici / colleghi il percorso scelto era sull'alta via numero sei, detta "dei silenzi" (poi scopriremo il perché) che inizia dal confine con l'austria e si snoda verso sud lungo le dolomiti del cadore orientale, meno famose ma non meno dure e belle partiamo in sette, ecco la "formazione": g., d., m., m., l., infine io e l. al primo anno lungo il percorso si incontra soltanto un rifugio per ogni giornata di cammino, quindi non c'è scelta, inoltre i sentieri sono piuttosto solitari, incontrare altri escursionisti è raro, e anche la sera al rifugio spesso siamo soli col gestore; facciamo conoscenza con una coppia anglo-tedesca; per alcuni giorni seguiamo esattamente lo stesso itinerario e il quinto giorno per poco non accade un incidente a causa di un enorme masso (smosso dai due) rotolato vicino al nostro gruppo l'alta via proseguirebbe per alcuni altri giorni, a sud dei monfalconi lungo la catena del duranno, ma nei nostri sei giorni abbiamo messo in programma sette tappe e non di più |
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il mio diario : 29 agosto parcheggiamo a calalzo di cadore; pulman per sappada, scendiamo all'inizio della val visdende, salita fino al rifugio sorgenti del piave; dopo andiamo più su, fino al rifugio calvi dove c'è la linea telefonica 30 agosto tappa doppia; salita al passo del mulo, discesa ai laghetti, viste marmotte, riposo; lunga discesa verso sappada, spuntino; ci sono due possibilità, ci dividiamo, passo dell'arco, - qui mi sento male, ho una debolezza improvvisa - ghiaione ripido per la forcella dell'alpino, discesa fino al rifugio de gasperi dove gli altri, passati per il sentiero lungo che costeggia in quota, sono già arrivati 31 agosto salita alla casera mimoias, poi ci dividiamo, anche qui c'è un sentiero con minor dislivello; salita al passo mimoias, lunghissima discesa fino al bosco - e piove un poco - salita fino al rifugio tenente fabbro; poi tutti insieme passeggiata fino alla casera razzo a mangiare formaggio
carta delle prime quattro tappe; per vederla un po' meglio, cliccaci sopra, ci sono le mappe dettagliate
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i laghetti; qui c'erano le marmotte, prima che arrivassimo noi si sale da sappada al passo dell'arco, sempre il 30, sul sentiero che porta al rifugio de gasperi carta delle ultime due tappe, da cliccare |
1 settembre salita a malga doana e chiacchiere col pastore, discesa; sosta per mangiare qualcosa con vista sul monte cridola; discesa al passo della mauria, proseguimento senza gran dislivello fino al rifugio giaf 2 settembre invece di andare direttamente alla forcella scodavacca, ci dirigiamo verso sud e "usciamo" dalla cartina: grande salita fino alla forcella di las busas, quando siamo quasi in cima c'è l'episodio del masso fatto rotolare dalla inglese e dal tedesco; poi alla forcella monfalconi, dove rinunciamo all'idea di andare alla val montanaia, infine lunga discesa verso il rifugio padova 3 settembre solo due ore di discesa fino a calalzo di cadore dove riprendiamo le auto |
penultima sera, siamo al giaf e si brinda |
mattina del due settembre: la forcella vista dal basso, ottocento metri di dislivello da fare |
tre settembre, rifugio padova; si vede la forcella là in alto ? in realtà non siamo passati da lì, ma da un'altra forcella simile |
aggiornamento ottobre 2001 |