alcune "ferrate" in  toscana

per prima cosa, anche per le ferrate più facili, indossare sempre il "kit": imbracatura, dissipatore, due moschettoni e caschetto; mai salire, neanche per un metro, senza queste attrezzature di sicurezza

cominciamo  dalle  alpi  apuane

procinto: dalla versilia prende per seravezza - ruosina - stazzema; prima di arrivare in paese giriamo a destra e dove la strada diventa sterrata ci si ferma; da qui (440 m.) sentiero n° 5 fino al rifugio forte dei marmi (860 m.), poi segnali gialli sotto la parete verticale del monte nona fino alla foce del procinto (ponticino in legno) e alla scala metallica: all'inizio la ferrata è emozionante, anche se si tratta di scalini nella roccia, poi entra in una gola, infine è un sentiero nel bosco fino alla cima (1180 m.); una volta tornati alla base del procinto, per il ritorno, si può seguire un fuori pista in discesa che inizia sotto il ponticello e ci porta al sentiero n° 6, da qui si può rientrare passando a nord del procinto, ma io consiglio di continuare la gita andando alla foce di petrosciana (vedi sotto) e proseguire per il forato; tempo totale con le due ferrate 4 ore e mezzo da stazzema all'arco del forato, ritorno diretto dal 6 in un'ora e mezzo; sul sentiero c'è pure una fonte 

 

il procinto visto dal matanna; a destra la parete del nona, dietro, la foce di mosceta e il gruppo delle panie  

 

il percorso della ferrata (il disegno, 

modificato, è tratto dalla guida dei monti d'italia)

monte forato: da stazzema, sentiero n° 6 fino alla foce di petrosciana (960 m.), da qui inizia il sentiero "salvatori" che dopo qualche centinaio di passi si divide: a destra il sentiero "basso", a sinistra inizia la via attrezzata, tutta in cresta, esposta al sole; facile, solo all'inizio è ripida, l'ultimo tratto è normale sentiero di crinale che ci porta fino alla cima sud (1220 m.) e al famoso arco (possibile calata in corda doppia dal foro !); la croce invece è sulla cima nord (1210); per il ritorno invece preferisco il sentiero (è nel bosco e poi non mi piacciono le ferrate in discesa); lungo la strada del ritorno, passando per ponte stazzemese, fermiamoci a guardare il famoso foro dal basso, è notevole. 

foce siggioli (gruppo del pizzo d'uccello): ugliancaldo è un paesino che si raggiunge passando da castelnuovo garfagnana - gramolazzo; da qui parte, sulla destra, una strada sterrata nel bosco (5 o 6 km.) che porta a una vecchia cava; alla sbarra si prosegue a piedi, seguendo grandi segnalazioni "ferrata" (sulla sinistra) e non "sentiero zaccagna", davanti a noi abbiamo la maestosa parete nord del pizzo; in circa cinquanta minuti si giunge all'attacco della via attrezzata "tordini-galigani", dove ci si mette l'imbracatura e si inizia a salire; la ferrata, caratterizzata dai grandi fittoni rossi, è facile e non impressionante perché non ha passaggi esposti o verticali ; l'arrivo è al piccolo passo di foce siggioli, da dove si può continuare per la via normale e salire al pizzo d'uccello, oppure rientrare subito verso ugliancaldo seguendo il sentiero 181 per baldozzana; infine si può scendere in val serenaia col 187 (siamo sopra il rifugio donegani vecchio)   

la parte alta della ferrata

valle degli alberghi: la strada da massa a forno prosegue per le cave di biforco, dove bisogna parcheggiare; il sentiero è il n° 167 e sale per un'ora e mezzo, poi si superano i vecchi edifici delle cave e, dopo l'ultimo albero, si trova l'attacco della ferrata: è costruita recentemente con cavo d'acciaio "argentato" e sale per quasi 600 metri di dislivello all'interno di un vallone severo; è piuttosto facile, la difficoltà è data proprio dalla lunghezza, perché si può arrivare stanchi alla parte alta; l'uscita è a una "foce" che si affaccia sulla val serenaia fra il monte contrario e il passo delle pecore, immediatamente a monte del nuovo rifugio "orto di donna"; da qui si può tornare al punto di partenza facendo un giro abbastanza lungo.   

cambiamo  zona

al pratomagno c'è una via attrezzata al monte lori (ar), considerata facile ma da prendere "con le molle"

dal casello autostradale di valdarno dirigersi a terranuova bracciolini poi san giustino e proseguire verso castiglion fibocchi ma dopo un paio di chilometri prendere a sinistra per talla; si sale verso il valico della crocina ma prima di arrivarci, dopo circa cinque chilometri, si gira ancora a sinistra per immettersi nella panoramica del pratomagno; si procede, si supera anche il bivio per monte lori (senza girare a destra) e un ristorante; ancora cinquecento metri e (esattamente al torrente agna, quota 980) si incontra un piccolo spiazzo sulla sinistra dove si parcheggia sotto un albero. 

dopo un centinaio di metri sulla strada asfaltata si trova il classico segnale bianco-rosso cai che indica l'inizio del sentiero che sale all'attacco della ferrata; c'è da camminare meno di mezz'ora e salire quasi 200 m. di quota.

il percorso segue una serie di gradoni rocciosi; la via attrezzata, realizzata dalla sezione aretina, è composta di dieci singoli tratti di corda separati fa di loro da qualche metro "al passo"; l'inizio è difficile, ma non bisogna scoraggiarsi, perché solo il primo e il terzo settore presentano qualche problema; non è mai esposta su uno strapiombo, piuttosto è ..... tutta al sole, e in estate fa molto caldo !

qui sotto siamo sulla ferrata del latemar, non senza

caschetto e "imbrago" regolamentari

 

 

il dislivello totale è di 160 m., in un'ora circa si percorre tutta, in alto c'è pure una piccola palestra di roccia con delle vie molto corte, poi se non vogliamo discendere per la stessa via c'è un sentiero che, con un giro, collega alla strada asfaltata che scende al punto di partenza.  

spesso si portano amici principianti proprio per prendere confidenza, con un po' di aiuto avranno la soddisfazione della prima via attrezzata, però attenzione: ci vuole forza fisica, alcuni passi si superano solo di braccia, per un principiante è meglio la foce siggioli.

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aggiornato maggio 2004