anno  2002 :  marmarole  e  antelao

 

 

la nostra gita di quest'anno è stata più breve del solito; dopo aver pensato per mesi anche all'appennino meridionale, la meta prescelta è stata il gruppo delle marmarole, fra auronzo e san vito di cadore; le marmarole sono montagne aspre e introverse, non molto comode da raggiungere; ci sarebbe piaciuto fare il giro dei bivacchi, per poter penetrare veramente all'interno di questa catena montuosa, ma per varie ragioni non è stato possibile, e ci siamo dovuti limitare ad aggirarle da sud, con una sola "puntata" nel cuore del gruppo.

abbiamo poi preso la direzione dell'antelao, che è una vetta poco dolomitica nel suo aspetto grigio,  avvolta quasi sempre dalle nuvole; e infine del sorapiss e dei cadini.

all'ultimo momento, per problemi fisici, non è potuto venire g. il nostro uomo più esperto, ed eravamo solo in quattro, d., io, m. e f. 

il  mio  diario :

3 settembre: partenza presto; parcheggiamo l'auto al lago di santa caterina (auronzo) e nel primo pomeriggio da qui inizia la nostra alta via: il sentiero 268 sale molto ripido nel bosco, e scivoloso per la pioggia; giunti al pian dei buoi si può riprendere fiato per l'ultima salita al rifugio ciareido, tranquillo e con ottima ospitalità

4 settembre: stanotte è piovuto ma ora c'è il sole; si va verso il rifugio bajon e la forcella omonima, dove si vede un piccolo branco di stambecchi; si scende verso il "masso" poi inizia la dura salita verso la forcella marmarole, in un vallone ardito, bello, severo, con passaggi di roccia; quando arriviamo su, inizia a piovere, la discesa per il "vallon del froppa" è un difficile ghiaione, dopo una breve calata su corda metallica. torniamo sul sentiero, piove, alle quattro siamo arrivati al rifugio chiggiato.    

è possibile andare direttamente al rifugio, continuando a seguire il sentiero 262, in tre-quattro ore 

 

ce li vedete gli stambecchi in questa immagine ?

dal rifugio chiggiato si vede la forcella piccola, dove si trova l'altro rifugio, il galassi

  

alle 7,45 siamo già sul sentiero

6 settembre: itinerario lungo verso il rifugio vandelli, partiamo un po' prima, forcella piccola; visti i primi camosci sul ghiaione; alle nove al rifugio san marco, salita forte alla forcella grande, altri camosci, lunghissima discesa

dalla   forcella   grande,   vista sul versante sud del  sorapiss

 

 

  

 

nella riserva forestale di somadida, una valle bellisima e intatta; quando siamo vicini alla strada, cattiva sorpresa telefonando al vandelli per prenotare: non c'è posto! al volo si cambia programma, autostop, macchina, si va a parcheggiare a misurina e si sale al rifugio città di carpi, ai cadini, dove eravamo già stati nel'96

7 settembre: dopo colazione decidiamo che il nostro percorso è finito oggi, quindi torniamo all'auto e andiamo a mangiare formaggio alla casera razzo, che è lungo l'alta via n° 6, ci eravamo stati nel '95.

 

l'arrivo al rifugio ciareido

 

l'orrido vallon del froppa

5 settembre: si parte con il tempo brutto, lunga discesa su sentiero viscido, poi strada di fondo valle fino alla capanna degli alpini, poi salita di un'ora e 40 nel bosco fino al rifugio galassi. c'è ancora tutto il pomeriggio, lasciamo gli zaini e ripartiamo per il ghiacciaio dell'antelao, si arriva fino alla ferrata, ma c'è nebbia; rientriamo, si può giocare a bocce fuori prima di fare la doccia!

 

 

 

 

 

  il 

  ghiacciaio

  minore

  dell'antelao

 

 

 

 

  

 

 

il camoscio attraversa il sentiero

nota sul sorapiss : si arriva al rifugio vandelli in circa un'ora e 50 dall'albergo cristallo; ci sono stato nel 2003, da qui non ho fatto le ferrate, né le famose cenge né i bivacchi, ma solo un bel giro di sei ore nella parte nord del gruppo: sul sentiero 215 si sale, passando accanto a un piccolo ghiacciaio, poi c'è un bivio per la sella di punta nera, una cengia di sfasciumi rossi, impegnativa; dall'altra parte ripida discesa verso i tondi di faloria, con vista sulle tofane, il cristallo, ecc. poi il sentiero 213 riporta verso il rifugio; cambia la numerazione, il sentiero diventa 223 poi 216, ci sono tre corde di ferro ma nessuna difficoltà, solo che è lunga la discesa    

 

il lago di misurina

 

 

cartina della prima tappa

 

 

cartina della seconda tappa

  

  

cartina   della   terza   tappa   

 

 

 

 

cartina della 4° tappa

torna alla home page    torna a montagna    dimmi la tua

aggiornato luglio 2003