la nostra gita di quest'anno è stata più breve del solito; dopo aver
pensato per mesi anche all'appennino meridionale, la meta prescelta è stata il gruppo
delle marmarole, fra auronzo e san vito di cadore; le marmarole sono montagne aspre e introverse, non molto comode da raggiungere; ci sarebbe piaciuto fare il
giro dei bivacchi, per poter penetrare veramente all'interno di questa catena
montuosa, ma per varie
ragioni non è stato possibile, e ci siamo dovuti limitare ad aggirarle da sud, con
una sola "puntata" nel cuore del gruppo.
abbiamo poi preso la direzione dell'antelao, che è una vetta poco
dolomitica nel suo aspetto grigio, avvolta quasi sempre dalle nuvole; e infine del sorapiss e dei
cadini.
all'ultimo momento, per problemi fisici, non è potuto venire g. il nostro
uomo più esperto, ed eravamo solo in quattro, d., io, m. e f.
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il mio diario :
3 settembre: partenza presto; parcheggiamo l'auto
al lago di santa caterina (auronzo) e nel primo pomeriggio da qui inizia la
nostra alta via: il sentiero 268 sale molto ripido nel bosco, e scivoloso per
la pioggia; giunti al pian dei buoi si può riprendere fiato per l'ultima
salita al rifugio ciareido, tranquillo e con ottima ospitalità
4 settembre: stanotte è piovuto ma ora c'è il
sole; si va verso il rifugio bajon e la forcella omonima, dove si vede un
piccolo branco di stambecchi; si scende verso il "masso" poi inizia
la dura salita verso la forcella marmarole, in un vallone ardito, bello,
severo, con passaggi di roccia; quando arriviamo su, inizia a piovere, la
discesa per il "vallon del froppa" è un difficile ghiaione, dopo una breve calata su corda metallica.
torniamo sul sentiero, piove, alle quattro siamo arrivati al rifugio chiggiato.
è possibile andare
direttamente al rifugio, continuando a seguire il sentiero 262, in tre-quattro
ore
ce li vedete gli stambecchi in
questa immagine ?
dal rifugio chiggiato si vede la forcella
piccola, dove si trova l'altro rifugio, il galassi
alle 7,45 siamo già sul
sentiero
6 settembre: itinerario lungo verso il rifugio
vandelli, partiamo un
po' prima, forcella piccola; visti i primi camosci sul ghiaione; alle nove al
rifugio san marco, salita forte alla forcella grande, altri camosci, lunghissima
discesa
dalla forcella
grande, vista sul versante sud del sorapiss
nella riserva forestale di somadida,
una valle bellisima e intatta;
quando siamo vicini alla strada, cattiva sorpresa telefonando al vandelli
per prenotare: non c'è posto! al volo si cambia programma, autostop, macchina, si va a
parcheggiare a misurina e si sale al rifugio città di carpi, ai cadini,
dove eravamo già stati nel'96
7 settembre: dopo colazione
decidiamo che il nostro percorso è finito oggi, quindi torniamo all'auto
e andiamo a mangiare formaggio alla casera razzo, che è lungo l'alta via n°
6, ci eravamo stati nel '95.
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l'arrivo al
rifugio ciareido
l'orrido vallon del froppa
5 settembre: si parte con il tempo brutto, lunga discesa su sentiero
viscido, poi strada di fondo valle fino alla capanna degli alpini, poi salita
di un'ora e 40 nel bosco fino al rifugio galassi. c'è ancora tutto il
pomeriggio, lasciamo gli zaini e
ripartiamo per il ghiacciaio dell'antelao, si arriva fino alla ferrata, ma
c'è nebbia; rientriamo, si può giocare a bocce fuori prima di fare la
doccia!
il
ghiacciaio
minore
dell'antelao
il camoscio attraversa il sentiero
nota
sul sorapiss : si arriva al rifugio
vandelli in circa un'ora e 50 dall'albergo cristallo; ci sono stato nel 2003,
da qui non ho fatto le ferrate, né le famose cenge né i bivacchi, ma solo un
bel giro di sei ore nella parte nord del gruppo: sul sentiero 215 si sale,
passando accanto a un piccolo ghiacciaio, poi c'è un bivio per la sella di
punta nera, una cengia di sfasciumi rossi, impegnativa; dall'altra parte
ripida discesa verso i tondi di faloria, con vista sulle tofane, il cristallo,
ecc. poi il sentiero 213 riporta verso il rifugio; cambia la numerazione, il
sentiero diventa 223 poi 216, ci sono tre corde di ferro ma nessuna
difficoltà, solo che è lunga la discesa
il lago di misurina
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