anno 1997: catinaccio e latemar |
|
il catinaccio visto da ovest |
le torri del vaiolet viste dalla parte opposta |
nell'estate 1997 siamo stati baciati dalla fortuna, con delle
bellissime giornate, con il sole che non ci ha abbandonato mai per tutta la
settimana e al ritorno a firenze avevamo un'abbronzatura nuova il percorso scelto era, da sud a nord: all'inizio sul latemar, la "montagna nascosta", e dopo sul catinaccio, invece molto frequentato specialmente da austriaci e tedeschi, dove abbiamo salito quasi tutte le vie ferrate del gruppo, con nostra grande soddisfazione; per finire, una capatina sullo sciliar; è ovvio che non siamo saliti sul catinaccio-rosengarten, né sulle torri del vaiolet, che ci siamo limitati ad ammirare dal passo santner e dal rifugio re alberto, ma devo dire che quest'anno mi sono sentito quasi un vero alpinista ! per motivi di salute, il gruppo era ridotto a soli tre, cioè dan., gian. e io; ovviamente siamo rimasti sempre insieme, senza dividerci su percorsi alternativi |
|
trentuno agosto: stiamo salendo dalla val di fassa al latemar
ancora sulla "ferrata dei campanili" il mio diario:
31 agosto: lasciata l'auto a forno in val di fassa; a mezzogiorno si parte, salita per la val sorda, con il caldo e un dislivello di 1600 metri, prima fino al bivacco "malga valsorda", poi al rifugio torre di pisa, che si trova vicino alla "cima di valsorda" - quota 2752 sulla mappa; stanchezza, ma grande panorama e tramonto bellissimo 1 settembre: ancora tempo bello e panorama spettacolo; ferrata dei campanili (sulla cartina: approssimativamente da "il forcellone" al latemar - quota 2848); proseguimento per sentiero, a mezzogiorno siamo alla croce dello schenon (sulla mappa è chiamato "cornon"); discesa infinita e stancante - tra l'altro fa anche molto caldo - al passo costalunga, dove ci riposiamo per un'ora; salita al rifugio roda di vael 2 settembre: salita al passo di vaiolon; da lì metà della ferrata della roda fino alla vetta, senza gli zaini; discesa al rifugio fronza alle coronelle (pranzo leggero); partenza per sentiero difficile e salita al passo santner per la via ferrata, (per me è un'impresa); discesa e bellissima vista sulle torri del vaiolet; ancora discesa noiosa al rifugio vaiolet 3 settembre: salita al passo principe, ferrata facile, senza zaini, per il catinaccio d'antermoia e ritorno dall'altra parte (pranzo leggero); discesa al rifugio bergamo; discesa al rio bianco per un po' di riposo prima di tornare al rifugio per la cena
|
primo settembre: eccomi all'inizio della "ferrata dei campanili"
cartolina del rifugio roda di vael
in questa cartolina c'è il gruppo visto da sud, con in prima piano la roda di vael
il catinaccio visto dal cielo; in primo piano si vede il passo santner, e nell'ombra, in quell'intaglio nero, lì si svolge la via ferrata
|
4 settembre: ancora tempo bello; rio bianco, buca dell'orso, salita all'alpe di tires; altopiano dello sciliar con molta calma; rifugio bolzano (pranzo); salita al monte pez; ritorno per lo stesso sentiero al rifugio tires 5 settembre: ritorno al principe e al vaiolet; sentiero ripido, salita ai dirupi di larsec; bello, ma niente camosci; discesa del passo delle scalette; sulla strada, discesa fino a pera di fassa, autostop per recuperare l'auto, poi a moena passiamo la notte in una pensione 6 settembre: in auto al passo rolle, sotto le pale di san martino; riposo; discesa fino alla valle del piave, pranzo al ristorante in val cismon e conclusione della nostra settimana
tre settembre: qui siamo a tremila metri, sulla vetta dell'antermoia, con cima catinaccio sullo sfondo; ma per vederla meglio puoi cliccare
quattro settembre: lo sciliar
|
due settembre: siamo in cima alla ferrata del passo santner
cinque settembre: la vallata del larsec, con il lago asciutto
la cartina del latemar; se clicchi sopra si vede un po' meglio |
la seconda e la quarta parte del nostro itinerario: dentro il gruppo del catinaccio, e il ritorno in val di fassa |
la terza parte del nostro itinerario dal catinaccio allo sciliar e viceversa |
aggiornato estate 2002 |