la  valle  dell'isarco

la valle di fleres e la val di vizze si trovano a nord di vipiteno, rispettivamente a destra e sinistra di colle isarco nei pressi del confine con l'austria; vi vorrei proporre alcune gite in queste belle valli molto verdi circondate di ghiacciai e cime di scure rocce cristalline.  

fra queste spiccano due vette che invece sono di roccia dolomitica: il tribulaun di fleres, oltre tremila metri, e la "parete bianca" che ha proprio una netta linea di separazione fra le due diverse formazioni geologiche 

 

seconda gita, testata della valle  

prima gita, versante sud  

a metà della valle di fleres, c'è un impianto di risalita che si può prendere per salire velocemente a quota 1730, a ladurns; da qui in mezz'ora si va al rifugio edelweiss (1980 m.), poi seguendo il sentiero n° 34-a si sale in un'ora alla forcella "lotter-scharte" (2230 m.); da qui si ha una grandiosa vista sul monte tribulaun, di fronte; la gita continua seguendo il n° 24 che inizialmente sale in cresta, poi scende andando a incrociare il n° 23 che sale fino alle "cime bianche di telfes" (2566 m.) un'ora e mezzo dalla forcella.

il ritorno è per lo stesso itinerario, ma la seggiovia in discesa non si prende, quindi dall'edelweiss si segue il n° 35 che scende rapidamente in un'altra valle, molto bella e intatta, fino a percorrere in parte una strada, poi rientrare nel bosco, infine sfociare in fondo alla valle, alla stazione dell'impianto 

 

in fondo alla strada della valle di fleres, nell'ultimo tratto è sterrata, si parcheggia e si sale a piedi per il sentiero n° 6, che dopo poco passa accanto alla malga ochsen e, proseguendo per quasi mille metri di dislivello senza difficoltà, arriva al rifugio cremona; in tre ore scarse si dovrebbe essere arrivati

in un paesaggio alpestre molto bello, la gita continua a monte del rifugio per ammirare più da vicino il fronte della vedretta di montarso (o feuerstein) e arrivare, fra laghetti e morene, al ghiacciaio della stua; continuando ancora, su roccia, si può salire al "monte della neve" (3170 metri) 

 

il rifugio cremona con vista sul montarso

terza e quarta gita, nella valle di vizze  

si va in auto fino a caminata in val di vizze, poi si seguono le indicazione per andare a parcheggiare sulla strada che sale alla malga grubberg; da qui sono circa 500 metri di dislivello per un bel sentiero nel bosco che taglia la strada sterrata;

il rifugio passo di vizze e il suo laghetto

 

dalla malga il sentiero n° 5 prosegue verso una forcella (2400 m.)dalla quale ci si affaccia sulla valle del brennero, poi si sale per tracce su roccia verso la vetta del monte "spina del lupo" (2770 m.), con ritorno per lo stesso itinerario.

 

oppure si arriva in fondo alla valle, fino al paese di stein, e dopo aver parcheggiato si sale per il sentiero n° 3, che in circa due ore ci porta fino al passo di vizze, sul confine con l'austria, dove c'è il rifugio (2250 m.), con vista sul ghiacciaio e sulle cime circostanti, compreso il "gran pilastro"; per il ritorno si può invece scendere per un sentiero più a est (segnato) che scende attraverso un'altra valletta molto bella, sotto il crinale, fino a ricongiungersi con l'altro  

quinta gita, monte tribulaun 

per fare questo percorso bisogna avere degli autisti che gentilmente si prestino a non completare la traversata e a tornare indietro con l'auto dall'austria, altrimenti recarsi oltre la catena alpina con i mezzi pubblici. 

di là dal brennero, la seconda valle a sinistra è la alla valle di gschnitzen, si va a parcheggiare alla fine del paese omonimo, da dove parte il sentiero per il "tribulaun hutte"; dalla valle, bel panorama sui monti; in due ore circa si arriva al rifugio, (2060 m, non parlano italiano); 

da lì parte il sentiero che risale un ripido ghiaione in ambiente molto dolomitico, ci vogliono altre due ore e l'ultimo tratto è difficile, ma si arriva alla forcella "schneetal-scharte" (2640 m.) in vista dei due monti che si chiamano tribulaun.

dopo un meritato riposo la traversata continua, si rientra in italia e seguendo il n° 32 si scende, prima in ghiaione, poi in una vallata sempre più verde; in circa due ore e mezzo si arriva alla frazione di s. antonio di fleres dove termina la nostra traversata

 
un'altra proposta è di salire al rifugio calciati direttamente da sant'antonio, per il sentiero n° 7 (sulla carta circa tre ore)

 

oppure una bella traversata dal rifugio cremona, l'altra estremità del n° 7 (sentiero alpinistico) porta in cresta, alla "parete bianca" e scende al rifugio calciati 

il nostro gruppo al passo di vizze

 

 

il tribulaun di fleres visto dal rifugio calciati 

  

 

 

 

prima cartina, ladurns 

 

seconda cartina, il ghiacciaio 

 

 

terza e quarta cartina, val di vizze 

 

 

 

 

 

quinta cartina, la traversata

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ottobre 2002