Ossessi liberati


Posseduti liberati ad Oropa

Monastero

L'importanza della fede

Il Santuario di Oropa continua a essere un faro di speranza per molti, con storie di indemoniati e posseduti che trovano liberazione attraverso la devozione alla Madonna Nera.

Questo luogo sacro non solo offre conforto ai fedeli, ma rappresenta anche un potente simbolo della fede che può trasformare vite e portare guarigione a chi ne ha bisogno.

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Indemoniati liberati al Santuario

Nel 1622 Giovanni Bigatto indemoniato fu condotto davanti alla Vergine d'Oropa e ottenne la completa liberazione.

Nel 1650 Angela Caterina Mendoza era affetta da ossessioni diaboliche da ben otto anni. Refrattaria ai molteplici esorcismi fu condotta davanti al Sacello e qui, dopo aver vomitato diversi oggetti, ottenne la completa guarigione.

Da tre anni spiriti maligni tormentavano Clara Ottino. Poi, nel 1652, fu condotta al Santuario del Monte d'Oropa e qui, dopo molteplici esorcismi, ottenne la liberazione.

Nel 1771 Caterina Reineri fu condotta a Oropa per essere esorcizzata da Domenico Carlotti. Racconta questo Sacerdote: "Appena mi avvicinai all´ossessa... cominciò a fremere e strepitare.. ci volle la forza di quattro suoi congiunti per trattenerla.. feci passaggio alle interrogazioni del numero dei demoni.. e mi venne svelato i loro nomi: il primo Angelbel, il secondo Giovan, ed il terzo Nicol. Continuai l´esorcismo sino a tarda sera quando l´ossessa proruppe in un altissimo grido e la credemmo liberata.

Nel giorno seguente richiamai la donna che disse di stare bene, ma durante la recita del rosario dinanzi alla Madonna spezzo il rosario e lo lanciò con furore contro l´altare. Così assicurato che la miserabile non era ancora libera dai demoni ripresi le interrogazioni e l´esorcismo. Nel terzo giorno non vi seguì cosa alcuna...

Nel quarto giorno i demoni si adoperarono a vessare straordinariamente la povera donna a tal punto che non aveva più voce per parlare, né forza per stare in piedi. Continuai a esorcizzarla per varie ore.. poi la feci entrare nella Cappella davanti alla Madonna e feci varie preghiere di intercessione alla Gran Madre con il comando agli spiriti maligni di uscire da quel corpo.

L´ossessa che teneva fra le mani per mio comando un Crocifisso, prese quel Crocefisso, sebbene fosse strettamente tenuta, e lo gettò con grand´impeto direttamente verso la Madonna, ed arrivato al cristallo, che era davanti alla statua, perdette ogni moto, e come da invisibile forza respinto cadde sopra l´Altare senza fare il minimo danno, quando secondo l´ordine naturale doveva senza dubbio fracassare il detto cristallo..

Ciò fatto si diede a proferire ingiurie orrende contro la Vergine, e fare sforzi indicibili per avventarsi contro di lei.. la costrinsi a bere acqua benedetta.. e cominciò a rigettare per bocca dentro il bicchiere due mosche.. e un´altra alquanto più grossa della prima.

Appena la donna ebbe vomitato le dette mosche, si senti subito sollevata e disse a gran voce: "O cara Vergine mi avete liberata".