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Agevolazioni

20-11-2013

In arrivo nuovi incentivi per le piccole e medie imprese

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 236 dell’8 ottobre 2013 il Decreto Ministeriale del 29 luglio 2013 che mira a rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Sono disponibili 150 milioni di euro per contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero, che finanziano l’acquisto di macchinari, attrezzature, hardware e software per il potenziamento dell’attività produttiva.

Si tratta di in provvedimento che si propone di sostituire gli incentivi della vecchia legge 488/92.

Beneficiari
Sono agevolabili le imprese costituite da almeno due anni, iscritte nel Registro delle imprese, che si trovano in regime di contabilità ordinaria. Le imprese devono avere ad oggetto attività manufatturiere, produzione di energia elettrica e attività di servizi.
Tali imprese devono essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell'ambiente ed essere in regola con gli obblighi contributivi. Se si tratta di imprese di servizi, devono essere costituite sotto forma di società.

Attività ammissibili
I programmi devono essere finalizzati all’acquisto di immobilizzazioni materiali e immateriali tecnologicamente avanzate, in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica oggetto del programma, valutabile in termini di:
 riduzione dei costi;
 aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi;
 aumento della capacità produttiva;
 introduzione di nuovi prodotti e/o servizi;
 riduzione dell’impatto ambientale;
 miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.
I programmi di investimento devono prevedere la realizzazione di una nuova unità produttiva ovvero l'ampliamento o la diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi o il cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente. Inoltre devono prevedere spese ammissibili non inferiori a euro 200.000,00 e non superiori a euro 3.000.000,00.

Agevolazioni
L’agevolazione si traduce in una “sovvenzione rimborsabile”, ovvero un contributo finanziario da rimborsare parzialmente senza interessi in 7 anni, per un totale pari al 75% delle spese ammissibili. Le imprese beneficiarie dovranno restituire il 70% della cifra ricevuta se piccola impresa, l’80% se media impresa e il 90% se grande impresa. Pertanto, la parte della sovvenzione che non deve essere restituita costituisce un contributo a fondo perduto.

Le imprese devono garantire la copertura finanziaria con risorse proprie per almeno il 25% dell’Investimento.

Presentazione della Domanda

Verrà pubblicato a breve (entro 90 giorni dalla pubblicazione del presente Decreto) un successivo Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico dove saranno indicati il termine di apertura e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione, nonché le condizioni, i punteggi e le soglie minime per la valutazione delle domande stesse.
L’intervento è attuato con procedura valutativa “a sportello”, quindi secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande.
Alla domanda di agevolazioni deve essere allegata la seguente documentazione:
a) piano di investimento con i relativi preventivi di spesa;
b) relazione tecnica e business-plan del programma di investimento previsto.
c) ultimi due bilanci approvati e depositati al registro delle imprese.
Le domande verranno valutate sulla base dei seguenti criteri:
1. caratteristiche dell’impresa proponente, in termini di copertura finanziaria delle immobilizzazioni, indipendenza finanziaria, incidenza delle spese in ricerca e sviluppo, incidenza del personale qualificato.
2. fattibilità tecnica e sostenibilità economico-finanziaria del programma, in termini di validità del progetto presentato dal punto di vista tecnico ed economico-finanziario;
3. qualità della proposta progettuale, dato dal rapporto tra investimenti ammessi e il totale degli investimenti proposti




17-11-2013


Equitalia in 120 rate: decreto in Gazzetta Ufficiale
Firmato il decreto attuativo che consente la rateazione dei debiti con Equitalia in 120 rate:

Firmato dal Ministro Saccomanni e pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 262 dell’8 novembre) il tanto atteso decreto del MEF (del 6 novembre 2013) che attua il provvedimento contenuto nel Decreto Fare (art. 52) per la rateazione dei debiti Equitalia (scarica il testo del decreto): d’ora in poi sarà possibile fruire di una dilazione delle somme iscritte a ruolo (per il pagamento di multe e cartelle esattoriali) con rateizzazione spalmata anche in 10 anni e fino a 120 rate. Tuttavia sarà un diritto solo per pochi “fortunati” (si fa per dire): l’amara sorpresa, infatti, è che la dilazione straordinaria è condizionata allo stato di grave difficoltà economica del debitore.


Comprovata difficoltà
Il pagamento dei debiti Equitalia in 120 rate (il decreto modifica l’art. 19, D.P.R. n. 602/1973, l’art. 52, comma 1, lettera a), D.L. n. 69/2013) è condizionato alla grave e comprovata difficoltà economica, tale da impedire di estinguere il debito secondo un piano di ammortamento ordinario. In generale, con l’alzarsi della differenza percentuale tra rata e reddito/produzione aumenta il numero di rate che possono essere concesse. Per determinare quando si ha diritto alla rateazione extra-large il decreto stabilisce due criteri:

Per cittadini e imprenditori in regime semplificato l’importo della rata Equitalia che non si è in grado di pagare deve superare il 20% del reddito mensile del proprio nucleo familiare, da documentare attraverso l’ISEE;
Per altre imprese: il rapporto tra cifra della rata e valore della produzione deve essere superiore al 10% e l’indice di liquidità compreso tra 0,50 e 1.
Le circostanze esterne che deyterminato il requisito del beneficio  dovranno essere attestate attraverso un’istanza motivata rivolta all’agente della riscossione (art. 3 del decreto).

Piani di rateazione
Nel decreto sono presenti delle tabelle utili a stabilire di quanto è possibile allungare la rateizzazione. La nuova normativa ha previsto 4 diversi piani di rateazione Equitalia:

ordinaria in 72 rate;
in proroga ordinario da 72 rate;
straordinario con 120 rate;
in proroga con rate da estinguere in 10 anni.
La decadenza della rateazione con dilazione straordinaria deade automaticamente in caso di mancato pagamento di 8 rate, anche non consecutive.





16-11-2013

BANKITALIA INDAGATA PER CONCORSO IN REATO DI USURA?
La Corte di Cassazione con sentenza n. 46669/2011 ha smascherato il ruolo svolto dalla Banca d’Italia nell’affare usura. Recita la sentenza: “Quindi, come peraltro rilevato sia dal Tribunale che dalla Corte territoriale, anche la CMS deve essere tenuta in considerazione quale fattore potenzialmente produttivo di usura, essendo rilevanti ai fini della determinazione del tasso usurario, tutti gli oneri che l'utente sopporta in relazione all'utilizzo del credito, indipendentemente dalle istruzioni o direttive della Banca d'Italia (circolare della Banca d'Italia 30.9.1996 e successive) in cui si prevedeva che la CMS non dovesse essere valutata ai fini della determinazione del tasso effettivo globale degli interessi, traducendosi in un aggiramento della norma penale che impone alla legge di stabilire il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari. Le circolari e le istruzioni della Banca d'Italia non rappresentano una fonte di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla Banca d'Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato sotto il profilo dell'elemento oggettivo. Le circolari o direttive, ove illegittime e in violazione di legge, non hanno efficacia vincolante per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza di Bankitalia, neppure quale mezzo di interpretazione, trattandosi di questione nota nell'ambiente del commercio che non presenta in se particolari difficoltà, stante anche la qualificazione soggettiva degli organi bancari e la disponibilità di strumenti di verifica da parte degli istituti di credito”. La Corte di Cassazione interpretando correttamente la legge 108/96 aveva riaffermato che indipendentemente da quanto stabilito dai banchieri e dalle norme amministrative di Bankitalia, il codice penale, ai sensi del quarto comma dell’art. 644 c.p. impone di considerare rilevanti ai fini della fattispecie di usura, tutti gli oneri che un utente sopporti in connessione con il suo uso del credito, e tra di essi rientra indubbiamente la commissione di massimo scoperto. Ancor prima di questa definitiva pronuncia ed a seguito della sentenza n.12028 della seconda sezione penale della Suprema Corte di Cassazione (relatore Giudice dr. Domenico Gallo),che riprendeva la sentenza n.870 del 18.1.2006 prima Sezione Civile di Cassazione, Adusbef il 23 aprile 2010 presentò denunce penali contro Bankitalia, per concorso nel reato di usura, abuso d’ufficio, favoreggiamento proprio per la famigerata circolare emanata dopo la legge 108/96, in quanto aveva platealmente abusato del suo ruolo nell’escludere dal calcolo dei “tassi soglia” il “pizzo” della CSM. Per moltissimi anni, imprenditori strozzati dagli alti tassi di interesse imposti dalle banche, non hanno potuto far valere le proprie ragioni in giudizio perché, anche se i tassi rilevati trimestralmente eccedevano i tassi soglia (di ben 7/8 punti su base annua) stabiliti dal quarto comma dell’art.644 del codice penale, trovavano ostacolo nella circolare di Bankitalia, che impediva il computo della commissione di massimo scoperto a quei corretti conteggi, ribaditi da plurime Sentenza della Suprema Corte. Adusbef inoltrò numerosi esposti denunce alle Procure della Repubblica, chiamando in causa una Banca d’Italia prona agli esclusivi interessi delle banche, per aver favorito vantaggi usurari illeciti e non dovuti nella determinazione dei tassi sugli impieghi in aperta violazione dell’ art.644 della legge antiusura 108/96, che non aveva bisogno di interpretazioni. Alcuni magistrati titolari di processi penali instaurati contro alcune primarie banche per il reato di usura, hanno preso in considerazione la tesi avanzata da Adusbef relativamente al “reato di concorso in usura” determinato dalla Banca d’Italia, e nei prossimi giorni a chiusura delle indagini, procederanno a tutela di imprenditori strozzati ed usurati dal combinato disposto banche-Bankitalia.



15-11-2013

Prestito studenti, 1000 euro per famiglie con figli alle elementari

Il prestito Poste italiane studenti è l'iniziativa di offerta di microcredito proposta ai nuclei familiari che hanno prole in età scolare, studiata su tutti i percorsi di studio possibili.

Con il prestito studenti è possibile accedere a dei finanziamenti di piccoli importi, precisamente fino a 1000 euro per famiglie con figli impegnati nei percorsi di studio delle scuole primarie e secondarie di primo grado, fino a 2000 euro per nuclei con figli che frequentano le scuole secondarie di secondo grado e fino a 3000 euro per famiglie con figli impegnati in percorsi di studio universitari o in master post laurea.

Le caratteristiche principali del prestito per studenti sono state  per rendere l'accesso al credito il più agevole possibile da parte dei nuclei familiari e prevedono un rimborso in un periodo che va da uno a tre anni, un tasso Tan fissato all'8,10% e la possibilità di contrattare importo e scadenza delle rate mentre il finanziamento è attivo, per rispondere ad eventuali subentrate esigenze da parte del cliente.

Il prestito per studenti prevede inoltre che, qualora il nucleo familiare richiedente il finanziamento abbia più figli, impegnati in diversi percorsi formativi, la cifra di finanziamento che si possa richiedere sia cumulabile, fino ad un importo massimo finanziabile di 5000 euro, purchè la famiglia che richiede di accedere al credito non abbia già in atto altre forme di finanziamento presso altri Istituti di credito.

La validità dell'offerta relativa al Prestito per studenti è limitata nel tempo e sarà possibile inoltrare la domanda di accesso al microcredito solamente fino al 31 dicembre 2013.




15-11-2013

Finanziamenti a breve termine BNL e UniCredit per PMI e liberi professionisti

I liberi professionisti e le PMI per aumentare la propria produttività e fronteggiare la crisi economica e la forte pressione fiscale sempre più spesso si rivolgono agli Istituti di credito per richiedere un prestito. Per non cadere nella morsa del credito una soluzione potrebbero essere quella di rivolgersi a forme di finanziamento a breve termine di BNL – BNP Paribas e UniCredit.

Questa particolare linea di credito a breve termine offerta dagli Istituti bancari è adatta ad una clientela "business" ossia liberi professionisti e PMI, che necessitano di liquidità immediata per la propria impresa e che possono usufruire dell'erogazione di prestiti non ancora esigibili, attraverso il loro smobilizzo, sotto varie forme come il fido per anticipo fatture, scoperto di conto corrente, anticipo transato POS dei finanziamenti a breve termine di BNL.

Un'altra soluzione potrebbero essere i prodotti finanziari a breve termine offerti da UniCredit per la clientela business, ossia liberi professionisti e PMI che necessitano di disponibilità monetaria per la propria impresa ma anche per le start up dei giovani imprenditori.

Vediamo nel dettaglio i prodotti finanziari offerti da BNL-BNP Paribas e UniCredit, iniziando dai Finanziamento a breve termine di BNL come "Fido con anticipo fatture" che prevede che l'azienda ceda alla Banca crediti non ancora scaduti, "Scoperto di conto corrente", flessibile e personalizzabile a seconda delle esigenze dell'impresa e può essere richiesto più volte.

Le PMI e i liberi professionisti attraverso il prodotto finanziario "Anticipo Transato Pos" hanno possibilità di richiedere fino all'80% del valore del transato POS dell'anno precedente, a tassi d'interesse vantaggiosi rispetto ad un affidamento finanziario ordinario, con rimborso diretto attraverso i flussi POS accreditati.

UniCredit offre una serie di prodotti finanziari a breve termine adatta per liberi professionisti e PMI che necessitano di disponibilità monetaria per la propria azienda come "Celer Crediti", il finanziamento fino a 50 mila euro in 5 giorni, "Fido per Cassa" il prestito per qualsiasi esigenza di liquidità, e"Fido su Anticipo al Salvo Buon Fine" il finanziamento in anticipo sui crediti aziendali, e il Fido per anticipo fatture.

Ma non finisce qui poiché UniCredit offre alla sua clientela business anche finanziamenti a breve termine a tassi d'interesse vantaggiosi come: Credit Più e MultiCredit a tasso zero, WinEvo, il finanziamento che accompagna il ciclo aziendale, Anticipo 5x1000 che offre finanziamenti attraverso all'anticipo dei provenienti del 5x1000, e Anticipo contributi progetti per sostenere le spese di gestione dell'impresa per le start up.



15-11-2013

Smart&Start, incentivi per le imprese innovative del Sud

“Smart” prevede contributi a fondo perduto per coprire parzialmente i costi di gestione sostenuti nei primi 4 anni di attività. Ogni società può ricevere un contributo annuo di 50.000 euro e quindi fino a un massimo di 200.000 euro nell’arco di 4 anni. Per le domande presentate da “start-up innovative” il contributo può arrivare a 300.000 euro. “Start” prevede, nel limite massimo di 200.000 euro, contributi a fondo perduto per le spese di investimento necessarie ad avviare la nuova impresa. I contributi sono fino al 65% delle spese ammissibili. La percentuale può essere elevata al 75% se le società presentano alla data di presentazione della domanda di agevolazione, una compagine interamente costituita da donne o da giovani di età non superiore ai 35 anni.

Che differenza c’è tra le agevolazioni Smart e quelle Start?

“Smart” sostiene le nuove imprese ubicate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, che propongono modelli di business innovativi (innovazioni organizzative e/o produttive; apertura a nuovi mercati etc). “Start” sostiene la nascita di nuove imprese in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia che intendono operare nell’economia digitale e/o valorizzare economicamente i risultati della ricerca, pubblica e privata.

Chi può richiedere questi contributi?

Gli incentivi sono rivolti alle società di piccola dimensione, costituite da meno di sei mesi ma, l’elemento di grande novità, possono accedere alle agevolazioni  Start anche “team” di persone fisiche, in possesso di una business idea, che dovranno costituire la nuova società dopo l’esito positivo della valutazione istruttoria.



È possibile presentare domanda per entrambi gli incentivi?

Sì, i due incentivi – Smart e Start – sono cumulabili, fino ad un massimo di 500.000 euro, in quattro anni, per ogni impresa beneficiaria.






15-11-2013

Prestiti per ristrutturazione,importi fino a 100.000 euro.

Negli ultimi tempi numerosi utenti vanno alla ricerca di prestiti finalizzati alla ristrutturazione del proprio immobile; ad orientare il trend da una parte gli incentivi e le agevolazioni fiscali introdotte a giugno dall’Esecutivo Letta, dall’altra l’esigenza di riqualificare dal punto di vista energetico la propria abitazione (i costi delle bollette di luce e gas si fanno sempre più ingenti ed un intervento in tal senso è ormai attuato da numerosi consumatori).

Per venire incontro a questo tipo di esigenze, puoi richiedere il Prestito Personale Ristrutturazione, il finanziamento concesso per i lavori di ristrutturazione e messa a punto di interventi  connessi a manutenzione ordinaria e straordinaria del proprio immobile;

Gli importi erogabili possono raggiungere la soglia massima dei 100.000 euro, mentre la durata è articolabile in maniera flessibile e può estendersi sino ai 10 anni: in dettaglio, per importi tra i 5.000 e i 30.000 euro la durata può andare dai 36 agli 84 mesi, mentre per cifre comprese tra i 31.000 e i 100.000 euro la stessa può oscillare tra i 36 e 120 mesi.

Il rimborso delle rate viene effettuato con addebito mensile automatico sul conto corrente mentre la rata rimane costante per tutta la durata del finanziamento grazie all’applicazione di un tasso di resa fisso; a completare il quadro, la possibilità, sottoscrivendo Prestito Personale Ristrutturazione Casa, di fruire delle agevolazioni fiscali contenute nel D.L. 63 del 4 giugno 2013.

In considerazione degli interventi prodotti dall’Esecutivo, si intende sostenere i consumatori che si trovano nelle condizioni di fruire delle agevolazioni fiscali legate all’universo dell’edilizia e del risparmio energetico, e per far ciò si è fatta promotrice dell’Operazione Energia e Ristrutturazione.




14-11-2013

Usura: Alfano, raddoppiato fondo di solidarieta' per vittime, lo Stato c'e'
"Abbiamo raddoppiato il fondo di solidarieta' per le vittime dell'usura". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, presentando al Viminale insieme al commissario antiracket e antiusura, prefetto Elisabetta Belgiorno, la relazione annuale del commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.

Dal 1 gennaio al 31 ottobre 2013 infatti per il sostegno alle vittime di estorsione e usura sono stati stanziati 29.380 mln di euro (erano stati 19.320 mln di euro nel 2012). Per il sostegno alle vittime di estorsione sono stati stanziati 9,910 mln di euro (erano 10,50 mln nel 2012), mentre per il sostegno alle vittime d usura si e' passati dai 9.270 mln del 2012 ai 19.450 mln di euro nel 2013.

Il titolare del Viminale ha annunciato che anche per il 2013 e' stata avviata la procedura di trasferimento di 70 mln del fondo di solidarieta' per le vittime al fondo di prevenzione antiusura. "E' un intervento dello Stato che funziona -ha rimarcato Alfano- Lo Stato c'e' e vince, con le forze del bene: le storie di donne e di uomini che hanno avuto il coraggio di ribellarsi non si sono fermate, perche' hanno trovato lo Stato, le Forze dell'ordine e i magistrati. Dobbiamo fare rete -ha scandito il ministro dell'Interno- per vincere contro racket e usura".




14-11-2013

Usura bancaria: da quale data le banche ''non potevano non sapere''?
Tribunale Lecce, sezione Gip, ordinanza 13.11.2013 (Antonio Tanza)
L’ordinanza del GIP di Lecce lacera il velo di Maia dietro il quale il ceto bancario, con la connivenza della Banca d’Italia, ha amato, per anni, nascondersi e cerca di farlo ancora. Ma vale la pena riportare la valutazione che la Corte di Cassazione con  sentenza n. 46669/2011 ha riservato alla S.p.A. delle banche ed il ruolo effettivamente svolto dalla Banca d’Italia nell’affare usura: “Quindi, come peraltro rilevato sia dal Tribunale[1] e dalla Corte territoriale[2], anche la CMS deve essere tenuta in considerazione quale fattore potenzialmente produttivo di usura, essendo rilevanti ai fini della determinazione del tasso usurario, tutti gli oneri che l'utente sopporta in relazione all'utilizzo del credito, indipendentemente dalle istruzioni o direttive della Banca d'Italia (circolare della Banca d'Italia 30.9.1996 e successive) in cui si prevedeva che la CMS non dovesse essere valutata ai fini della determinazione del tasso effettivo globale degli interessi, traducendosi in un aggiramento della norma penale che impone alla legge di stabilire il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari. Le circolari e le istruzioni della Banca d'Italia non rappresentano una fonte di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla Banca d'Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato sotto il profilo dell'elemento oggettivo. Le circolari o direttive, ove illegittime e in violazione di legge, non hanno efficacia vincolante per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza della Banca d'Italia, neppure quale mezzo di interpretazione, trattandosi di questione nota nell'ambiente del commercio che non presenta in se particolari difficoltà, stante anche la qualificazione soggettiva degli organi bancari e la disponibilità di strumenti di verifica da parte degli istituti di credito.”

La sentenza della S.C. ha anche affermato come gli organi di vertice degli istituti di credito (nella specie, nella persona del presidente del consiglio di amministrazione), indipendentemente dalla suddivisione dei compiti all'interno dell'istituto, sono i garanti primari della corretta osservanza delle disposizioni di legge in tema di erogazione del credito e, quindi, sussiste a loro carico una posizione di garanzia con l'obbligo di vigilanza e controllo dell'osservanza di tali disposizioni, segnatamente quelle in tema di superamento del tasso soglia usurario, con la conseguente possibilità di affermare, in caso di omissione di controllo, quantomeno la corresponsabilità per le erogazioni a tasso usurario, ricadendo tale omissione nella sfera di azione dell'art. 40, comma 2, c.p., secondo cui "non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo".

Infatti, se ovviamente i compiti gestionali e operativi in materia di erogazione del credito non possono non essere attribuiti agli organi sottordinati centrali e alle diverse gestioni periferiche, gli organi apicali sono comunque tenuti a vigilare e impedire che venga superato il tasso soglia, con la conseguente responsabilità penale concorrente di tali organi apicali ove venga superato il tasso soglia degli interessi in ordine alla erogazione del credito alla clientela.

L’ordinanza in commento ha poi individuato anche il periodo nel quale le banche, in quanto informate dalle circolari della Banca d’Italia, non potevano non sapere che le CMS dovevano essere comprese nel calcolo del tasso usurario: “L'inclusione della c.m.s. nel calcolo del TEG, ancor prima dell'intervento chiarificatore ad opera del legislatore, era stata raccomandata all'intero ceto bancario dalla stessa Banca d'Italia con Circolare del 2 dicembre 2005.”

A completamento del quadro si aggiunga che le banche, al tempo, si erano dotate di un programma di calcolo dell’usura erroneo (CMS, valute fittizie, tasso di mora, ecc. non erano compresi nel calcolo dell’usura) e, dunque, dal 2 dicembre 2005 al maggio 2011 (nuovi parametri per il calcolo dell’usura, ovviamente più favorevoli alle banche) non è raro il fenomeno dell’usura bancaria.




8-11-2013

Equitalia: come compensare i debiti con crediti PA.
Se hai debiti indicati nelle cartelle di pagamento, puoi pagarli utilizzando i crediti commerciali vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione.

COSA PUOI COMPENSARE

La Legge (DL n. 78/2010, convertito con modificazioni dalla Legge n.122/2010) prevede la compensazione tra:

debiti tributari (dello Stato,delle Regioni e degli enti locali), previdenziali e assistenziali oggetto di cartelle di pagamento di Equitalia, di accertamento esecutivo dell’Agenzia delle Entrate e di avviso di addebito dell’Inps, notificati entro il 31 dicembre 2012

crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili relativi a somministrazioni, forniture e appalti con lo Stato, gli enti pubblici nazionali, le Regioni gli enti locali o gli enti del Servizio sanitario nazionale.


COSA FARE

Per poter compensare debiti e crediti, è necessario acquisire la certificazione del tuo credito collegandoti alla piattaforma informatica del Ministero dell’Economia e delle Finanze-Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato - all’indirizzo internet: certificazionecrediti.mef.gov.it.

All'interno troverai tutte le indicazioni per accreditarti e poter così richeidere la certificazione del credito.

OTTENUTA LA CERTIFICAZIONE

Una volta ottenuta la certificazione, puoi andare agli sportelli di Equitalia e presentarla in forma cartacea o, in alternativa, indicare semplicemente il numero di certificazione e il codice di controllo rilasciato dalla piattaforma informatica.

Nel caso il pagamento riguardi solo una parte dei debiti scaduti o in scadenza, devi indicare quelli che intendi estinguere.

Equitalia dopo aver controllato che i dati nella certificazione siano corretti, procede alla compensazione e ti rilascia l'attestazione di pagamento.







6-11-2013

Prestiti alle aziende, finanziamenti da Bnl per le imprese agricole

Bnl gruppo Bnp Paribas e Agriconfidi società cooperativa hanno ratificato un’intesa stabilendo lo stanziamento di un plafond per la concessione di prestiti ad imprese ed aziende agricole disseminate sul territorio nazionale.

L’accordo mira a sostenere lo sviluppo del comparto agricolo incentivando investimenti nel settore e fornendo un aiuto concreto agli imprenditori chiamati a gestire le proprie aziende; potranno beneficiare dell’accordo le circa 900.000 aziende attive in più di 700 sedi di riferimento regolarmente iscritte alla Confederazione italiana agricoltori.

Ormai da tempo gli addetti ai lavori reclamavano la necessità di dover ammodernare le proprie strutture e sedi diversificando i processi produttivi, il tutto con l’intento di adeguarsi alle nuove esigenze manifestate negli ultimi anni da clienti ed imprese satellite; effettuare questo tipo di interventi richiedeva però fondi da investire, liquidità che adesso proprietari ed imprenditori potranno trarre dalla sinergia stretta tra l’Associazione di rappresentanza del proprio comparto e il gruppo Bnl-Bnp Paribas.

Gli ultimi dati stilati dalla Consob manifestavano del resto con chiarezza e nitidezza la necessità di supportare concretamente non solo le imprese agricole ma anche le altre PMI disseminate sul territorio nazionale, e per questo ordine di considerazioni la speranza è che l’accordo tra Bnl e Agriconfidi possa rappresentare solo un punto di partenza.

 
 
 
 
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