Vincenzo de Paoli

Cammino

Santi Le virtù umane sono attitudini ferme, disposizioni stabili, perfezioni abituali dell'intelligenza e della volontà che regolano i nostri atti, ordinano le nostre passioni e guidano la nostra condotta secondo la ragione e la fede.

Esse procurano facilità, padronanza di sé e gioia per condurre una vita moralmente buona. L'uomo virtuoso è colui che liberamente pratica il bene. (1804).

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Virtù Vincenziane

Semplicità
La semplicità è la virtù che mi è più cara di tutte e alla quale mi sembra di stare più attento in ogni mia azione e, se mi è lecito dirlo, vi faccio un pochino di progresso, per la misericordia di Dio.
(a Francesco du Coudray C.M.)

Umiltà
Lavoriamo con spirito di umiltà, con rispetto e compassione; altrimenti Dio non benedirà il nostro lavoro. E ci verrà tolta la povera gente. Giudicheranno che nel nostro modo di fare c'è vanità e non crederanno più a noi. Infatti non si presta fede a chi è soltanto un gran sapiente, ma a chi ha saputo farsi stimare ed amare. Il demonio è molto sapiente, eppure non crediamo a ciò che dice, perché non l'amiamo. A nostro Signore è convenuto prevenire col suo amore coloro che ha voluto che credessero in lui. Facciamo pure tutte le opere che vogliamo; ma se non c'è un po' d'amore e di compassione verso quelli che istruiamo, essi non ci crederanno. E noi non produrremo che del gran fracasso, suono di trombe e poco frutto.
(ad Antonio Portail C.M.)

Umiltà di San Vincenzo

È piaciuto a Dio servirsi di questo miserabile per la conversione di tre persone; ma devo confessare che l'anima di tanto bene è stata la dolcezza, l'umiltà e la pazienza nel ragionare con questi poveri sviati. Le prime due persone non mi sono quasi affatto costate perché avevano buone disposizioni; ma con la terza ho dovuto spendere due giorni. Ho voluto dirvi questo per mia confusione, affinché la Compagnia veda che, se è piaciuto a Dio servirsi del più ignorante e miserabile di essa, più efficacemente si servirà di ciascuno dei suoi membri.
(a Francesco du Coudray C.M.)

Non importa che la persona con cui dovete trattare abbia un po' di cattiva fama: forse è una falsa voce, oppure ella se ne sarà emendata. La Maddalena, dall'istante della sua conversione, divenne compagna della Vergine e seguace di nostro Signore. Poiché io sono un gran peccatore, non posso rigettare coloro che lo sono stati, purché abbiano buona volontà.
(a S. Luisa de Marillac)

Bisogna studiarci di far regnare Iddio sovranamente prima in noi, e poi negli altri. Il mio male però è che ho più cura di farlo regnare negli altri che in me. Quale accecamento ho in questo e come prego di cuore Iddio che non mi si voglia imitare!
Ve lo dico con le lacrime agli occhi.
(a Lamberto aux Couteaux C.M.)

Ma che dite mai, signore, facendomi sapere che m'avete dedicato un libro! Se aveste pensato che son figlio d'un povero bifolco, non m'avreste procurato questa confusione, né avreste fatto al vostro libro il torto di mettere sul suo frontespizio il nome di un povero prete, che non ha altro lustro che di miserie e peccati. In nome di Dio, se si è ancora in tempo di dedicare codesta opera a qualcun altro non mi caricate addosso una tale obbligazione.
(a Michele Alix, Curato ad Aumône)

La Congregazione cresce in numero e in virtù, per la misericordia di Dio, come ho potuto costatare nelle mie visite e come tutti riconoscono. Non ci sono che io, miserabile, che ogni giorno di più vado caricandomi di nuove iniquità ed abominazioni. O come è misericordioso Dio nel sopportarmi con tanta pazienza e longanimità, e come al contrario io sono cattivo e miserabile per l'abuso che faccio di tanta sua misericordia! Vi supplico, signore, di offrirmi spesso alla sua divina Maestà.
(lettera a un missionario)

Fedeltà alla volontà di Dio

Lasciate che Dio faccia in voi pienamente la sua volontà, e ricercate questa sola divina volontà nella pratica dei vostri esercizi. Essi vi devono bastare per offrirvi a Dio ed essere tutta sua. Notate quanto poco ci vuole per divenire santa: basta fare in ogni cosa la volontà di Dio.
(a S. Luisa de Marillac)

Le opere di nostro Signore non si fanno tanto con la moltitudine degli operai quanto con la fedeltà del piccolo numero che Egli chiama.
(a Giovanni Martin C.M.)

Fiducia nella Provvidenza

Vi rispondo che è vero che io indugio troppo a fare le cose; ma vi dico pure che, nonostante i miei indugi, non ho ancora visto un affare guastato per effetto del mio indugio, e tutto, anzi, s'è fatto a tempo e con le attenzioni e le precauzioni necessarie. Scorrendo con la mente tutte le cose che sono state compiute in questa Compagnia, mi pare, ed è facilissimo dimostrarlo, che se si fossero fatte prima del tempo in cui sono state fatte, non sarebbero riuscite bene. Dico tutte, nessuna eccettuata. E questo è perché ho una particolare devozione a seguire, passo dopo passo, l'adorabile Provvidenza di Dio.
(a Bernardo Codoing C.M.)

Riempiamoci il cuore di una grande fiducia nell'aiuto di Dio; è questo il mezzo supremo per compiere felicemente l'opera sua. Avete scoperto il segreto; e chiunque non lavorerà con questo spirito, abbia pure molta capacità, non riuscirà mai a far nulla, né per sé né per gli altri. Teniamoci dunque fermi in questa cara fiducia in Dio, che è la forza dei deboli e l'occhio dei ciechi. E se anche le cose non andassero secondo i nostri piani e i nostri pensieri, non dubitiamo mai che la Provvidenza le ricondurrà a ciò che è necessario per il nostro maggior bene.
Dio sa far risplendere la sua gloria anche dalle intenzioni storte e molte anime saranno ugualmente salvate.
(a Giovanni Martin C.M.)

Carità e giustizia

Non vi è carità che non debba essere accompagnata dalla giustizia; né che ci permetta di fare più di quanto ragionevolmente possiamo.
(a Francesco du Coudray C.M.)

Dio ci faccia la grazia di intenerire i nostri cuori verso i miserabili e di credere che, soccorrendoli, facciamo opera di giustizia e non di misericordia. Sono nostri fratelli che Dio ci comanda di assistere: facciamolo dunque come incaricati da Lui e nel modo insegnatoci dal Vangelo.
(a Firmino Get C.M.)