tesi sul mondo televisivo cubano

Principalmente è il mass media che ha un bacino d’utenza superiore a qualsiasi altra tecnologia comunicativa, è il mezzo informativo che, proprio grazie alla sua diffusione quasi universale, rende possibile a tutti i cittadini di venire a conoscenza di ciò che accade nel mondo ed è oltretutto diventata un elemento di socializzazione fondamentale nella vita quotidiana dell’essere umano.

La televisione viene usufruita per molteplici motivi: per intrattenere, per divertire, per far sognare, per fare riflettere, per fare compagnia ma soprattutto per trasmettere notizie, per informare.

Nella sua breve storia, l’utilizzo del grande divulgatore ha subito per motivi politici ed economici trasformazioni così radicali da renderlo oggetto di molteplici dibattiti.

In Italia, come nel resto dell’Europa, era nata come servizio pubblico e culturale, era un monopolio statale controllato dal Governo e i gestori del servizio cercavano di proporre programmi informativi culturali e di svago per esaudire le necessità di tutti i telespettatori.

La legge n.103 del 14 aprile 1975 che autorizzò la creazione di reti private per garantire alla popolazione un maggior pluralismo avviò una vera e propria rivoluzione televisiva.

Oggi dopo quasi venticinque anni dalla legge, senza voler considerare i cambiamenti che stanno apportando l’introduzione delle nuove tecnologie, delle pay tv, dei canali satellitari etc…, il mondo televisivo è una guerra tra diverse imprese private e gruppi di pressione che, grazie agli introiti delle pubblicità commerciali, propongono sempre più intrattenimento e meno informazione ai veri nuovi padroni: i clienti telespettatori.

Negli USA, fin dalla sua nascita, la televisione si è inserita in un circuito commerciale e da esso trae le risorse economiche e non ha dovuto subire una rivoluzione gestionale come la sorella europea.

2 PERCHE’ CUBA

A Cuba la televisione ha avuto una storia unica al mondo, le vicende politiche dello Stato, hanno fatto in modo che i mass media avessero un percorso contrario rispetto a quello dei nostri: da sistema commerciale a monopolio statale.

Oltretutto il Paese, dopo la scomparsa del blocco comunista europeo, è rimasto l’unico ad inseguire gli ideali socialisti.

La sua forza nell’inseguirli e la sua volontà a non voler cambiare rotta ha portato l’isola ad avere nel panorama mondiale un’identità unica.

Il conflitto contro gli Stati Uniti che, dopo quarant’anni, continua ad applicare l’embargo economico e commerciale, ha portato la popolazione ad avere un fortissimo orgoglio nazionale nonostante la gravissima situazione economica venutasi a creare negli ultimi dieci anni.

La figure di Fidel Castro e Che Guevara hanno reso mondiale l’interesse verso le sorti dell’isola del Caribe che pur quanto sia un Paese povero, ha raggiunto una posizione di prestigio all’interno del suo continente geografico.

L’importanza, considerandola in ogni suo aspetto, della visita del Papa dello scorso anno, mi ha incuriosito a voler conoscere e ad approfondire che tipo di servizio televisivo venisse effettuato a Cuba, cercando di analizzarne i suoi contenuti comunicativi, la sua struttura, i suoi programmi, la sua storia, il suo futuro.

3 LE RICERCHE DELLA TESI

Ricostruire la storia e l’attualità della televisione cubana non è stato molto semplice vista la mancanza di libri sull’argomento, anzi credo proprio che la mia sia stata la prima ricerca a proposito, e il lavoro si è svolto soprattutto intervistando dirigenti e specialisti televisivi oltre che a visitare di persona tutte le strutture dell’I.C.R.T.

Senza il grande aiuto e disponibilità offertemi da tutte le persone dell’Istituto non sarei stato veramente in grado di riunire tutte le informazioni necessarie e mi sono reso conto come il funzionamento della televisione cubana sia strettamente connesso alla vita politica, economica e sociale del Paese.

Proprio per questo è stato necessario e inevitabile intromettere un capitolo sulla storia politica ed economica di Cuba, per cercare di farci entrare nella loro attualità e agli innumerevoli sacrifici che stanno compiendo per fornire alla popolazione il servizio televisivo. Le interviste si sono svolte con l’ingegnere televisivo José Raul Estol, ora professore universitario, considerato a Cuba la storia in persona della televisione e che sta scrivendo contemporaneamente alla mia tesi il primo libro cubano sull’argomento, con il direttore generale tecnico dell’I.C.R.T. Gustavo Debouchet Guerra, che mi ha spiegato come sia stata preparata e svolta la visita di Giovanni Paolo II oltre ad illustrarmi, insieme all’ingegnere Alberto Martinez, la tecnologia utilizzata nell’Istituto.

Il vice direttore dell’I.C.R.T. Ramon Ramon mi ha parlato dei progetti futuri e lo psicologo, ora tecnico di programmazione, Alberto Silva, mi ha aiutato a capire le dinamiche dei due palinsesti nazionali.

Fondamentale è stato l’accesso alla biblioteca del C.I.S. per rilevare i dati riguardanti audience e Rating televisivi e il colloquio con il direttore della prima edizione giornaliera del telegiornale, Carlos Iglesias, mi è servito per costruire il discorso su come vengano svolti i notiziari.

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Aggiornato il: 25-03-2002

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