Oggi,
dopo tanto tempo in cui non mi capitava di sognare per un solo istante
qualcosa riguardante Cuba, ho rifatto un sogno particolare che riguardava
l'isola e per non dimenticarlo (mi sembra che ci siano dei monaci o
qualcosa di simile i quali tutte le volte che sognano qualcosa se lo
appuntano su un libro) ho deciso di inserirlo nel sito e tenermelo da parte.
Pensate che l'ultimo piccolo sogno l'avevo fatto nel
dormiveglia e s'è ripetuto più di qualche volta appena tornato in Italia,
con la testa ancora più a Cuba che a casa e con alcuni istanti passati al
buio della mia camera convinto d'essere a dormire in una casa particular
ed invece ritrovandomi "inspiegabilmente" con il muro della mia
camera da letto sulla sinistra e non riuscendo a capire perché li c'era
un muro mentre, convinto d'essere ancora in vacanza, alla mia sinistra non
ci doveva essere nulla!
Ma passiamo ad una piccola descrizione dell'ultimo sogno.
Immaginatevi
d'essere a pranzo in un appartamento dell'ultimo piano di un palazzo, con
una splendida giornata di sole e voi li belli rilassati a guardare quello
che accade attorno.
Ad un certo punto decido, ancora con qualcosa in mano da mangiare, di
alzarmi e, dopo aver chiesto alla padrona di casa il permesso, inizio ad
andare a visitare questo appartamento enorme, con delle stanze
grandissime, non alte come quelle di alcune case coloniali che si vedevano
a Cuba, ma più in stile italiano, senza tanti mobili all'interno, tutte
le finestre aperte e tantissima luce che entrava nella casa. Passo una o
due di queste stanze ed esco nel terrazzo.
Guardo un po' in giro e vedo sulla sinistra decine d'auto. Non le solite
auto degli anni cinquanta, ma più moderne e tutte parcheggiate in questa
enorme terrazza. Ricordo che molte erano di color nero che, pensavo, dovevano essere di chi abitava in quel palazzo e scherzosamente
mi veniva in mente il "Classico terrazzo all'italiana! Piccolo e nel quale non ci sta
nulla!".
Finito di dare un'occhiata al terrazzo, mi incammino verso destra, scendo
da una piccola scaletta e vado a vedere una montagna di bambini e giovani
che si divertono moltissimo nella piscina che c'era al piano sottostante a
quello dove avevo appena finito di pranzare. Faccio tutto un giro strano,
prendendo questa volta una scaletta fatta di corde e qualche bastone sul
quale mettere i piedi e di questa osservo com'è molto cubana, messa
assieme con gli oggetti più strani, ma nessuno si fa nessun problema o
timore nell'usarla ed io faccio lo stesso.
Continuo ancora la passeggiata e questa volta mi ritrovo ad inseguire una
ragazza coi capelli mori, un po' ricci e tagliati corti un po' più in
alto delle spalle. La seguo e lei passa sopra una fune che collega due
tetti ad un'altezza di circa due metri. Arriva dall'altra parte
aggrappandosi al muro e facendomi segno di seguirla. Caspita, se ce la fa lei
anch'io posso farcela e senza nessun timore metto il primo piede sulla fune. Poi
un altro piede, ma il mio peso fa arrivare la fune fino a terra ed io un
po' imbarazzato ed infastidito per l'accaduto le chiedo se posso
appoggiarmi alle sue spalle visto che pure lei, ancora coi piedi su questa
corda nera, era scesa con me. Riesco ad appoggiarmi a lei, che
immediatamente mi guarda come per dirmi che peso troppo e se potevo
togliermi.
Qui finisce questo strano sogno.
Ora,
se c'è qualcuno che si diverte ad interpretare i sogni son qui. Non che
creda nei sogni o in magie varie, ma mi diverto a sentire come vengono
interpretati i vari fatti. A me verrebbe da pensare che sto mangiando un
po' troppo e che sarebbe giunto il momento di buttar giù un po' di
barriga!