Cocuyo
9/1/2002
Oggi parleremo del "cocuyo", o almeno così credo
che si chiami, prendendo spunto da una videocassetta e dal racconto di un
ragazzo conosciuto durante il ritrovo di capodanno 2001 tra "filocubani".
Iniziamo da questo curioso nome.
"Cocuyo" è il nome datogli dai Cubani e pur chiedendo in giro
nessuno è stato in grado di dargli il suo "vero" nome scientifico in modo da
poter fare qualche ricerca più accurata e scoprire specificatamente di quale
animale si trattasse.
Scherzosamente potrebbe essere un Insettus Cocuyus Occhius Splendentis.
Visto che il nome preciso non sono ancora riuscito a
scoprirlo, non mi resta che tentare di descrivervi il più accuratamente
possibile questo simpatico e curioso insetto, che ha come caratteristica
principale quella di avere due occhi che illuminano la notte.
Il proprietario della videocassetta, nonché ospite fisso
dell'isola, mi raccontava come avesse
tentato diverse volte di prenderne uno, ma da buon turista ha dovuto aspettare
che un ragazzino cubano si "lanciasse" fuori da una casa particular
vedendone uno "atterrare" su un albero mentre lui distrattamente stava
parlando del più e del meno con una splendida ragazza.
Portato in casa, via alle riprese con la videocamera.
L'insetto sarà lungo 2-3 centimetri e corazzato tipo una coccinella (non mi
vengono in mente altri insetti!) con le stesse ali sotto la "corazza",
ma un po' più stretto e allungato.
Ha un colore nero con delle macchie marroni scure, o almeno questo era quello
che si intuiva dal filmato.
Gli occhi splendono come delle lucciole, se non di più, e mentre solcano le
tenebre sembrano due insetti affiancati o addirittura dei folletti o qualcosa di
misterioso e fiabesco.
Si trovano principalmente in campagna e come confermato dal fatto che solo un
ragazzino cubano sia riuscito a prenderli, per noi turisti non conoscendone le
abitudini e non avendoci giocato fin da piccoli, sono difficilissimi da scovare
e da catturare. Invece i ragazzini cubani li conoscono bene e mi raccontavano
che mettendone diversi in qualche vaso si riusciva anche ad illuminare il
proprio cammino durante la notte.
Tornando alla descrizione del "cocuyo" che è stato catturato per fare
le riprese, questo ha avuto un comportamento abbastanza singolare per essere un
insetto.
Non scappava assolutamente una volta preso, ma sembrava quasi rassegnato,
camminando tranquillamente su e giù sulla mano della ragazza, aprendo e
chiudendo gli occhi, rannicchiandosi intimorito ed anche quando venne il momento
d'essere liberato sembrava ormai sfinito dopo la "faticaccia" fatta ed anche
lanciato come una colomba verso la libertà, cadde ripetutamente a terra.
Una "sagoma" d'insetto che differentemente dalla maggior parte di
quelli nostrani non faceva assolutamente ribrezzo (almeno questo è l'effetto
che fanno a me!) ed anzi ispirava simpatia e curiosità verso questo essere
apparentemente innocuo.
Si scherzava anche su un ipotetico trasporto dell'animaletto
in Italia.
Lo so! Lo so! Non si potrebbero portare degli insetti da una parte all'altra
dell'oceano come confermato dal passaggio degli assistenti di volo con
l'insetticida, ma la voglia di farlo vedere a qualche amico italiano sarebbe
grande!
Certo che la speranza di vederlo sopravvivere ad un viaggio in aereo così lungo
e nascosto chissà dove sono remote, ma pensare di portarne qui qualcuno e farli
riprodurre sarebbe bello!
Finita questa piccola e approssimativa descrizione, non mi
resta che il rammarico per non averne mai visto uno, ancor peggio per non averne
sentito parlare fino a qualche giorno fa e spero di colmare questa lacuna col
prossimo viaggio.
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Poesia A
un cocuyo di G. G. de Avellaneda
Aggiornato il: 26-06-2002
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