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LA TELENOVELA, Storia e valore sociologico.

24 COS’E’ UNA TELENOVELA ?

La telenovela è sicuramente il programma, lo spettacolo televisivo che ha sempre destato il maggior interesse nel popolo cubano e di tutto il continente latino americano e mai è accaduto, nella storia della televisione cubana, che una telenovela non fosse sinonimo di successo televisivo.

Ma che cos’è una telenovela ? Quali sono gli elementi che la contraddistinguono dagli altri sceneggiati a puntate ?

In generale, è sempre trasmessa nel prime time, in prima serata, tutti i giorni e la sua proiezione dura alcuni mesi, al contrario, le soap operas statunitensi vanno in onda quotidianamente la mattina o il pomeriggio e possono durare vari anni.

Sicuramente entrambi i generi sono dei melodrammi, ma l’uso dei sentimenti umani, espressi nei copioni tramite gelosie, intrighi, tradimenti, litigi etc.. ha una finalità differente.

Nelle telenovelas le turbolenze amorose sono ostacoli che impediscono la felicità dei protagonisti, nelle soap operas sono espedienti con il solo fine di movimentare lo spettacolo.

Ripercorriamo ora la storia di questo fenomeno televisivo e cerchiamo di spiegarne la causa sociologica.

25 LE ORIGINI DELLA TELENOVELA

Fin dal secolo scorso, quindi prima della nascita non solo della televisione ma anche della radio, esistevano già, sui quotidiani francesi, dei racconti divisi a puntate.

I “folletin”, questo era il nome del genere, altro non erano che  spazi commerciali in cui si pubblicizzava un prodotto attraverso storie riprese dalla letteratura francese del 1800.

La divisione del racconto a puntate stimola la curiosità di sapere come prosegua la storia, di conseguenza obbliga il lettore all’acquisto quotidiano del giornale e molte volte del prodotto pubblicizzato. 

Questa formula prese piede e negli anni a seguire iniziò ad essere usata non solo su carta stampata ma anche nei cinema e alla radio.

La novela televisiva deriva infatti dalla radionovela stessa che già si era molto sviluppata prima degli anni ‘50.

Negli anni trenta gli spettacoli teatrali, vista l’impossibilità di trasmetterli per intero  a causa della lunga durata dello spettacolo, venivano divisi in diversi capitoli radiofonici.

Anche  nei cinematografici, per attirare un maggior numero di pubblico, venivano proposte storie divise in dodici puntate prima della proiezione del film in modo tale da far ritornare lo spettatore incuriosito dalla continuazione della storia precedente al film.

Così, visto il successo del metodo, negli Stati Uniti nacquero i primi scrittori di storie divise ad episodi.

Nel 1938 andò in onda per la radio americana “la guerra dei mondi” di H.G.Wells trasmessa da Orson Welles.

Il famoso regista cinematografico riuscì a far credere al popolo statunitense che i marziani stavano invadendo il continente, raccontandone in diretta lo sbarco, ovviamente il racconto fece scoppiare il panico tra i cittadini tanto da causare suicidi e provocare vari disordini sociali in tutti gli U.S.A.

Quest’episodio fu creduto così veritiero che fece riflettere sociologi e gli stessi imprenditori radiofonici sull’importanza sociologica, sulla forza comunicativa del media e sul grado d’attenzione che poteva procurare nel singolo ascoltatore.

Iniziò cosi una forte produzione di storie radiofoniche che invasero i palinsesti dei vari emittenti.

Contemporaneamente a Santiago de Cuba, lo scrittore Felix B Caignet  creava personaggi da inserire in racconti dividi in più puntate, la formula fu subito vincente e la sua fama crebbe in tutta l’isola.

Il personaggio di maggior successo fu Chang Li Po, un detective cinese.

Questa serie durò 30/35 puntate e dopo aver raggiunto livelli di audience incredibili nella stazione radio di Santiago, fu trasmessa nella capitale alle nove di sera, ora di massima importanza radiofonica dell’epoca.

Anche all’Avana fu subito un successo, i cinema e i teatri della città (importante ricordare che negli anni trenta Cuba viveva un periodo molto florido e che la vita notturna e culturale era molto viva) erano completamente vuoti alle nove di sera, le altre stazioni radio perdevano decisamente la battaglia degli indici di ascolto, e intorno al personaggio di Chang Li Po scoppiò una mania popolare.

Il primo vero divo radiofonico fece crescere l’interesse di sponsor e investitori e scaturì una produzione considerevole di personaggi costruiti sulla falsa riga di Chang Li Po.

Il fenomeno fu tanto grande che, durante gli anni ’40, il 60 % della programmazione radiofonica venne occupata da serials e novelas ognuna delle quali era sponsorizzatata da una grande impresa statunitense.

La guerra di audience radiofonica raggiunse in questi anni il suo apice e lo scrittore di serial divenne una professione molto ambita tra gli sceneggiatori dato che garantiva stipendi molto alti.

La fonte principale da cui trarre ispirazione per scrivere le sceneggiature era la letteratura, i personaggi venivano ripresi, modificati e trasformati in base al gusto del proprio pubblico.

Nei primi anni ‘50 la radio raggiunse la sua massima importanza, la programmazione copriva quasi l’intera giornata ed era formata quasi esclusivamente da storie a puntate.

È importante sottolineare che questo fenomeno colpì principalmente Cuba.

L’isola era, viste le relazioni politiche, economiche e commerciali, l’unico Paese di tutto il continente a poter competere con la tecnologia degli Stati Uniti.

L’America Latina e il Sud America erano molto più arretrate e presero come modello radiofonico da seguire quello cubano visto che si parlava in spagnolo.

I programmi cubani venivano comprati da tutti i paesi di quest’area geografica e gli scrittori di radionovelas iniziarono a scrivere anche melodrammi e tragicommedie.

F.B.Caignet costruì uno stile molto personale e aveva la capacità di creare una dipendenza assoluta nei radio ascoltatori delle sue storie; egli mischiava i generi tradizionali, la drammaturgia, la commedia, la tragedia non usufruendo della struttura classica ma inserendo le peculiarità dei generi in un contesto formato da storie d’amore.

Introdusse all’interno dei suoi personaggi critica sociale, critica religiosa e creò cosi la struttura classica della radionovela tanto da essere considerato in tutto il Sud America il padre della novela.

La prima storia di successo continentale, di produzione cubana, strutturata con le caratteristiche sopra citate, fu “El derecho de nascer” trasmessa dal 1948 in avanti, le puntate furono più di trecento e la serie ebbe tale successo da poi girarne un film distribuito in tutto il continente centro sud americano.

Come già anticipato Cuba era il modello da seguire, il suo successo radiofonico era a livello continentale superiore a quello statunitense, la CMQ di Goar Mestre vendeva la sua programmazione in tutto il continente, i programmi radiofonici statunitensi non avevano mercato e i films di Hollywood non andavano bene.

In Sud America il livello di analfabetismo era molto alto e alla gente, anche a chi potesse permetterselo culturalmente, non piaceva seguire i films sottotitolati, le immagini non avevano né un’alta qualità né la nitidezza necessaria per leggere bene i sottotitoli.

Nacquero così forti produzioni cinematografiche in Messico e in Argentina dove si copiava lo stile cubano.

A Cuba non conveniva produrre films visto che le produzioni latino americane già ricalcavano il proprio e così ci si concentrò nello sviluppare lo stile radiofonico delle novelas.

Nel 1950 nacque la televisione e gli imprenditori subito iniziarono a far produrre le prime telenovelas copiando lo stile radiofonico, ovviamente, visti i costi, il numero di telenovelas era molto inferiore rispetto a quello delle radionovelas ma il successo delle prime iniziò a far scemare l’interesse verso le seconde e nel giro di pochi anni tutto il sistema (sceneggiatori, produttori, attori etc..) delle radionovelas si trasferì nel mondo televisivo.

26 LE TELENOVELAS

Già dal 1951 Cuba, Messico e Brasile iniziano le prime produzioni di telenovelas.

A Cuba andavano in onda sul canal 6 di martedì, di mercoledì e di domenica con il nome “amor Palmolive” alle nove di sera, venivano patrocinate dalla famosa ditta di prodotti di pulizia e igiene personale ed erano storie costruite intorno ad un tema amoroso.

Da sempre la telenovelas va in onda in prima serata ed è a quest’ora, infatti, che le famiglie sono riunite, che la gente riposa e si vuole distrarre dopo cena. In precedenza la radionovela veniva trasmessa sia di mattino, sia di pomeriggio e di sera visto che l’ascolto radiofonico non prevede lo stesso impegno che richiede la visione televisiva, è solo qui che la persona deve sedersi e interrompere qualsiasi altra attività per immergersi nel racconto.

Fino alla rivoluzione la struttura classica della novela televisiva cubana era costituita da temi amorosi inseriti all’interno di episodi della storia del paese e rifletteva la cultura del contesto storico in cui era inserita.

Ad esempio una novela di successo del periodo commerciale fu “La historia de las tres hermanas”, storia vera di tre sorelle di Camaguey all’inizio della guerra dei dieci anni del 1868, storia poi ricamata inserendo complesse relazioni d’amore.

La salita al potere di Castro non comportò un cambiamento solo strutturale e filosofico della televisione e dei media nazionali ma anche contenutistico all’interno della scrittura di novelas.

Valori etici e morali, culturali, storici diventarono la vera colonna portante dei nuovi copioni. La novela diventa un altro mezzo per trasmettere ideali di giustizia e uguaglianza umana.

L’amore non era solo un sentimento verso una persona dell’altro sesso ma è la forza che spinge a combattere per realizzare un mondo migliore, è la lotta contro il conflitto sociale.

L’amore umano è diventato amore verso la famiglia, gli amici, la patria, l’internazionalismo, la rivoluzione. 

La storia di Cuba era lo scenario migliore per esprimere questa concezione dell’amore, e nacquero copioni sulla guerra d’indipendenza dalla Spagna, sulla guerra contro Machado, sulla lotta delle conquiste sociali degli operai, sulla vita contadina, sui soprusi dei ricchi verso i poveri, dei bianchi verso i neri.

Contemporaneamente, però, i migliori scrittori di telenovelas emigrarono verso altri paesi del sud America, la rivoluzione cubana portò la chiusura di produzioni private e gli ingaggi statali non raggiungevano cifre esorbitanti.

La maggior parte degli altri paesi latino americani iniziarono a sviluppare uno proprio stile di novela televisiva incentrato sull’amore e tradimenti umani, strutturato molto più semplicemente, uno stile che non richiedesse l’attenzione di un pubblico colto, che non spingesse ad una riflessione interiore, che creasse una dipendenza sul telespettatore e lo portasse emotivamente a seguire lo sviluppo degli intrighi amorosi.

Ad esempio in Messico le novelas sono generalmente “lloronas”(piagnucolone), incentrate su drammi amorosi a lieto fine,  in Venezuela “gritonas”(gridone), ovvero, sempre in ambito amoroso liti, scenate e grida suscitano patema d’animo nel telespettatore, in Brasile “realistas” cioè  vengono affrontate tematiche sociali più importanti.

Anche in questo caso l’economia ha deciso la sorte di questo genere televisivo, negli anni ’70 e ’80 Cuba ha dovuto adeguarsi alle tendenze del mercato continentale, ai nuovi gusti della gente, e la telenovela brasiliana, la più esportata nel mondo, diventò il modello da seguire, Messico, Colombia, Venezuela, Perù, Argentina si concentrarono a produrre storie con stili e contenuti propri e la classica novela cubana sparì. La telenovela intesa come intrattenimento sovrastò completamente quella più culturale.

Gli sceneggiatori brasiliani riconobbero in Cuba e la sua novela la fonte da cui attingere e copiare la struttura narrativa cambiandone l’obiettivo sociologico, commercializzandola, modernizzandola nei suoi ambientamenti, inserendo temi riferiti alla mafia e al crimine.

Il mercato mondiale oggi si sta evolvendo, in Asia si producono telenovelas proprie, tutti i Paesi sud americani vivono di proprie produzioni e se il Brasile è la nazione che più esporta soprattutto in Africa e in Europa, anche se si sta provando a creare proprie realizzazioni, Cuba vive dei fasti del suo passato e le ultime produzioni, ad esempio “El eco de las piedras”, pur essendo nella qualità filmica e tecnologica molto condizionate dalla situazione economica dell’isola, stanno cercando di riavvicinarsi alla propria tradizione più culturale senza però tralasciare l’aspetto commerciale e strutturale delle produzioni brasiliane.

È infatti in Brasile che è nata la telenovela, come da noi intesa, ovvero un genere televisivo filmico strutturato da un montaggio molto forte e secco, da inserire nei momenti più emotivi della storia in modo da provocare ansia nel suo spettatore e spingerlo verso una dipendenza della visione.

27 IL FENOMENO TELENOVELA

L’aspetto più importante del fenomeno telenovela, oltre al suo sviluppo commerciale mondiale, è il ruolo sociale che ha in tutto il continente latino americano.

Le Nazioni Unite, in una conferenza mondiale sulla popolazione del 1984, riconobbero la notevole importanza che ricopre il genere televisivo.

Riuscite ad immaginarvi che tutti i giorni, all’ora della telenovela, le strade si svuotano completamente e guai ad interromperne la visione ?

E’ come se tutti i giorni vi fosse una finale del campionato mondiale di calcio, solo che la partita è generalmente prediletta dal solo pubblico maschile, la telenovela, per lo meno a Cuba, è  una mania collettiva.

È difficile risalire scientificamente ad una spiegazione di questo fenomeno, la semplicità delle persone che riescono a empatizzare, a essere coinvolte emotivamente dalla storia tanto da diventare dipendenti alla visione della serie completa è un elemento fondamentale, la vita quotidiana è molto meno stressante della nostra, è molto più socievole dati i pochi impegni; ecco, la telenovela è un elemento di socializzazione, mi capitava spesso sentire dibattiti e discussioni su come si sarebbe evoluta la trama di una telenovela, se avesse vinto l’amore tra i due personaggi di turno o i malintesi che li separavano temporaneamente.

La telenovela è oggi un elemento culturale, quello che suscita in un dato contesto socio culturale è impossibile che sia il medesimo in un altro.

La televisione è nel continente latino americano ancora un elemento pedagogico, il pubblico crede a tutto ciò che gli viene detto, tornando alla mia esperienza mi è capitato sentire “…l’ha detto la televisione”, frase scomparsa dalla nostra società e se  oggi viene usata ha un fine sarcastico.

Proprio per questo la telenovela è importante, perché i suoi contenuti influenzano il telespettatore, vengono proposti temi familiari, la parità tra uomo e donna, tra ricchi e poveri, tra bianchi e neri.

In Messico una telenovela chiamata “Ven conmigo” avrebbe indotto quasi un milione di persone ad aderire al programma statale di alfabetizzazione, certo, questo nei paesi industrializzati non sarebbe mai accaduto ed è proprio per questo che dovremmo avere la capacità di immedesimarci in un'altra cultura e capire quest’immenso fenomeno chiamato telenovela.

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Aggiornato il: 25-03-2002

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