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17 IL CENTRO DI INVESTIGAZIONE SOCIALE Come si è visto meglio nel capitolo due, fu tra il 1960 e il 1961 che il grande cambiamento politico rivoluzionò l’organizzazione dei mass media cubani. L’eliminazione delle pubblicità commerciali, delle sponsorizzazioni e, ancor più importante, del concetto di impresa privata, lasciò al nuovo governo l’onere di riorganizzare i palinsesti televisivi diventati di proprietà statale. Il passaggio da sistema commerciale a sistema statale rese completamente inutile il prelievo dei dati di audience televisivo, non esisteva più concorrenza tra i vari canali, e cambiò la concezione del servizio televisivo. Il mass media era ora un veicolo attraverso il quale educare i cittadini ai nuovi ideali dello Stato, informarli, la televisione non era più concepita come un divertimento per i più ricchi, ricordiamo che siamo nel 1961, ma come un mezzo divulgatore potentissimo che deve raggiungere la popolazione intera. L’agenzia ASOCIACION DE ANUNCIANTES DE CUBA chiuse e dal 1960 al 1976 non fu fatta nessun tipo di investigazione per rilevare il rating televisivo. Nel 1976 che nacque il C.I.S. (centro di investigazione sociale), fondato dall’I.C.RT. non più tanto con uno scopo di rilevare gli indici per un mercato concorrenziale o per una necessità degli investitori pubblicitari, ma per aiutare lo sviluppo qualitativo di un servizio pubblico. Gli obiettivi del C.I.S. sono la rilevazione dell’efficienza e dell’efficacia della programmazione radiotelevisiva, come questa si colloca nella vita della popolazione cubana, il conoscere le tendenze e le abitudini nell’uso della radio e della televisione, lo studio degli interessi e delle opinioni espresse dalla popolazione. Questo centro in base ai risultati scientifici derivanti dalle investigazioni guida e raccomanda un cambio di programmazione all’I.C.R.T. Ovviamente il metodo di rilevamento non e’ più lo stesso della televisione commerciale ma e’ uno studio con finalità differenti, lo scopo dell’indagine è riuscire a capire se ciò che viene proposto è gradito dal telespettatore, e se quindi il servizio pubblico stia raggiungendo gli obiettivi comunicativi prefissati dall’Istituto. Come vediamo dai primi dati a cui si è potuto risalire, che riguardano l’aprile del 1981, il dipartimento delle investigazioni sociali realizzò un inchiesta su tutte le 14 province e l’isola de la Juventud con l’obiettivo di conoscere il comportamento della popolazione verso la televisione e i suoi programmi e il corrispettivo indice di gradimento. Gli obiettivi furono: conoscere l’audience di tutti i programmi trasmessi, le opinioni sui telegiornali e i bollettini informativi, le opinioni sui film trasmessi. L’inchiesta si svolse selezionando 2.089 persone scelte proporzionalmente per provincia e con caratteristiche specifiche di età, sesso, scolarizzazione, occupazione. Età: più di 30 anni 40%, meno di 30 anni 60%.Sesso: femminile 60%, maschile 40%. La tabella che segue mostra in ordine decrescente l’ordine dei primi programmi con l’indice di rating più alto.
Come si sarà potuto notare manca la colonna riferente al canale di trasmissione che non ha più alcun tipo d’importanza visto che non esiste concorrenza tra Cubavision e Telerebelde, entrambi di proprietà statale, gestiti dall’Istituto di radio e televisione cubano. Per quanto riguarda l’inchiesta sui telegiornali emersero i seguenti dati. Il 90% segue NTV (noticiero televisivo), il 6% no, il 4% non risponde. Il 45% lo segue quotidianamente. Il 19% segue l’edizione delle 13.00, l’84% l’edizione delle 20.00, il 12% delle 23.00, altri bollettini informativi il 10%. Tra i gusti riguardanti gli spazi del telegiornale è importante rilevare che le notizie internazionali sono le più seguite, le sportive le meno con il solo 4%. Importante anche che solo allo 0,5% non piace la forma di conduzione del notiziario. Nel 1982 l’inchiesta, sempre realizzata su tutto il territorio e l’Isla de la Juventud, fu eseguita su un campione di 1.637 persone seguendo più o meno gli stessi criteri dell’anno precedente. Età: tutti maggiori dei 14 anni.56% maggiori dei 30 anni, 44% con meno di 30 anni.56 % donne, 44% uomini. La differenza essenziale tra le due indagini fu quella di suddividere i programmi in tre fasce di gradimento: alto, medio e basso teleaudience.
In confronto al 1981 si ha poca differenza. I generi umoristico, di avventura, musicale e cinematografico sono i più apprezzati, ma importante fu il risultato dell’edizione del telegiornale delle 20.00 che risultò essere il programma più seguito dimostrando che alla popolazione interessa anche l’informazione e non solo il divertimento. Nell’arco dell’anno intero CUBAVISION ottenne un rating medio dell’86 % e tra tutti i programmi ad alto gradimento solo tre sono trasmessi su TELEREBELDE.
Nella categoria dei programmi a media teleaudience si può osservare che siano presenti programmi infantili nonostante che i soggetti selezionati per rilevare i dati siano tutti maggiori dei 14 anni di età e che siano tutti, tranne gli eventi sportivi e “GUION 5”, trasmessi su Cubavision.
Aggiornato il: 25-03-2002 |
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