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La gara dei bicitaxi

 

Eccomi alle prese col primo racconto da inserire su Cuba Pratica e che, come immaginavo, anche se la richiesta è stata fatta tempo fa, dovevo finire per essere il primo a scrivere.
Beh, bando alle ciance e passiamo a inventare, ed in buona parte a descrivere, una delle tante cose interessanti viste in una videocassetta durante il primo raduno tra "filocubani", per me tutti assolutamente sconosciuti, avvenuto a capodanno 2001.

 

Siamo nella bellissima Baracoa, nella quale adoro trascorrere le mie lunghissime vacanze cubane, ma alle volte un po' di monotonia ci assale ed allora, d'accordo con turisti particular e all'inclusive, decidiamo di organizzare qualcosa di divertente, originale e curioso da vedere.
Ci si ragiona un po' su e la scelta cade su una gara fra bicitaxi.
Come regolamento stabiliamo che tutti i bicitaxi, naturalmente per essere attinenti con quello che servono e fanno solitamente, devono avere anche un passeggero.
Si sparge un po' la voce in giro, si appende qualche manifesto e, non per ultimi, si chiedono i vari permessi per bloccare la circolazione degli automezzi nel circuito cittadino che è stato prestabilito.

Finalmente giunge la domenica e il grande momento della partenza!
Il sole batte fortissimo e quasi dispiace dover far fare tutta quella fatica agli "atleti", ma lo spettacolo deve andare avanti e i cubani non si pongono assolutamente il problema considerato l'ambito premio in danaro che siamo riusciti a racimolare tra i vari turisti.
Prendo in mano la telecamera e mi preparo a filmare la partenza, effettuata come alla ventiquattr'ore di Le Mance, con i bicitaxi parcheggiati tutti in fila sulla destra di una strada e sulla sinistra ciclista e passeggero pronti ad attraversare e iniziare a pedalare come dei forsennati.
Partiti!
Subito tutti in fila indiana alla ricerca della scia del bicitaxi che lo precede e di un eventuale sorpasso.
I mezzi, com'era logico aspettarsi, sono tutt'altro che tecnologici o messi a punto per un corsa. Tutti sono esattamente come quando portano in giro per la città qualsiasi turista o cubano. Niente è stato tolto e niente è stato aggiunto. Si vedono passare tutti i bicitaxi coi loro due sedili posteriori; c'è chi ha delle buffe bandierine; chi il clacson e chi i fari attaccati sommariamente.
Anche gli abiti dei concorrenti sono tutt'altro che da sportivi. Una maglietta o una canottiera ed un paio di pantaloni corti e usatissimi vanno più che bene. Gli unici eccessi si notano in qualche concorrente con occhiali aerodinamici, all'ultima moda e fin troppo futuristici ed in contrasto con il paesaggio che li circonda e con gli stessi bicitaxi!

Col passare dei giri la gara inizia a delinearsi, con il gruppo che inizia ad allungarsi ed i primi che fanno gara a se.
Nel circuito, realizzato in pieno paese, ci sono diverse curve insidiose ad angolo retto, che mettono alla prova la destrezza del pilota, del passeggero e in crisi il bicitaxi che è stato costruito per ben altre andature.
Il passeggero, per affrontare le curve al massimo della velocità, si esibisce sporgendosi con tutto il corpo all'interno delle curve e mettendosi dietro le spalle del pilota nei rettilinei per offrire meno resistenza aerodinamica e dare un aiuto a chi pedala, esattamente come si vede fare nel mondiale dei sidecar a motore.
Anche il ciclista ha il suo bel da fare nelle curve, perché il bicitaxi tende a sbandare vistosamente o addirittura rischia di cappottare.
Oltretutto i blocchi di cemento coi quali è stata costruita la strada in molti tratti sono bagnati. Ad un occhio inesperto della situazione cubana, verrebbe da pensare che si tratta di qualche pozzanghera causata da uno dei frequenti e brevissimi temporali giornalieri cubani che si vedono quando cala il sole. Invece si tratta di tubazioni rotte, che allagano alcuni tratti della città e che non si quando e se verranno mai riparate.

La corsa nel frattempo continua e inizia anche ad aumentare la folla di cubani che, incuriositi da questa novità, invadono i bordi del percorso.
Un po' alla volta praticamente tutto il paese s'è riversato per strada per vedere quello che stava accadendo e l'atmosfera sta diventando quella di un grande avvenimento sportivo.
Ma ecco il motociclista che, con la sirena spianata, annuncia l'arrivo del bicitaxi precedendo il gruppo esattamente come avviene nelle gare ciclistiche nostrane.
Passano i primi e ci si inizia a rendere conto della fatica che stanno facendo mentre spingono con tutta la forza che hanno sui pedali. Arriviamo a pensare di aver esagerato coi chilometri da percorrere e vien il dubbio che molti abbandoneranno causa la fatica eccessiva!

Ci spostiamo dalla zona della partenza verso il punto più critico del circuito.
Dopo un lungo rettilineo in discesa c'è una curva secca a novanta gradi verso sinistra. Qui tutti raggiungono la massima velocità e possono tentare un sorpasso in rettilineo o un azzardato e rischiosissimo sorpasso in staccata, per poi gettarsi in curva sperando di non ribaltarsi.
Riusciamo a vedere qualcuno che riesce a battere in velocità un altro bicitaxi e altri provare a sorpassare nella frenata che s'è costretti a fare prima della curva, mettendo alle corde l'aderenza delle gomme e l'equilibrio di ciclista e passeggero. Addirittura si arriva a controsterzare per non uscire di strada ed il passeggero fa di tutto per mantenere in equilibrio il bicitaxi!
Passano i vari concorrenti e lo sguardo cade su un distratto anziano che, assolutamente incurante di quello che gli sta accadendo attorno, attraversa tranquillamente e distrattamente la strada proprio in quella difficilissima curva.
Guardo il bicitaxi che era in testa alla corsa e che sta arrivando a tutta velocità.
Guardo nuovamente l'anziano che sta attraversando la strada senza rendersi conto dell'arrivo della bicicletta.
L'anziano mette un piede in strada e, distratto da qualcuno che tenta di avvertirlo del pericolo che sta correndo, si gira indietro, ma ormai è troppo tardi e il bicitaxi lo prende in pieno ribaltandosi.
Il vecchietto viene immediatamente soccorso e verrà portato all'ospedale, mentre ciclista e passeggero, col mezzo malandato, si guardano in giro sconsolati per l'accaduto, quasi fosse normale trovarsi qualcuno in mezzo alla strada e come se la cosa gli fosse già successa chissà quante altre volte!
Nel frattempo vengono sorpassati, ma riusciranno a ripartire, anche se le speranze di vittoria sono ormai ridotte al lumicino!
Altro giro ed altro colpo di scena!
I primi bucano una ruota e vengono sorpassati dal secondo bicitaxi e dal protagonista dell'incidente che vi ho appena descritto e questo sarà anche l'ordine di arrivo.

Siamo alle premiazioni (e si, avevamo organizzato per bene pure quelle!) e anche li le cose vengono fatte alla grande senza tralasciare nessun particolare.
Presentatrice con microfono e casse stereo che animano la piazza; la valletta che non si tira assolutamente indietro per baciare i vincitori e una giornalista, che il giorno successivo dedicherà un'intera pagina del quotidiano locale all'avvenimento.

Unico intoppo della giornata, è stato far vedere il momento in cui si consegnavano i premi in danaro davanti a tutto il pubblico che s'era radunato, col sindaco di Baracoa che non ha esitato a chiamarci per sottolinearci come non sia consentito consegnare dei premi in danaro. Ma anche con lui riusciamo a trovare un accordo, dicendogli che, nel caso fosse stata organizzata un'altra manifestazione del genere, avremmo consegnato solo dei premi simbolici come delle magliette, per poi consegnare, in separata sede e senza che nessuno vedesse nulla, i più ambiti premi in danaro.

Sembra anche incredibile che, dopo tutto quello che è accaduto e dopo tutta la fatica che hanno dovuto fare i partecipanti, tutti abbiano proposto immediatamente di organizzare un'altra gara la settimana successiva e vi assicuro che ci sarà un'altra gara!

 

Un ringraziamento a Max per aver organizzato e intrattenuto a casa sua il raduno di "filocubani" di capodanno 2001; Suriana e la cugina per la pazienza nel vederci girare per casa; Andrea per la videocassetta che ci ha fatto vedere e dalla quale ho preso spunto per questo racconto; Dante per le chiacchierate che avevano per protagonista Cuba e Fulmine per avermi fatto compagnia durante il tragitto.

 

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