|
Le pubblicazioni di carattere
scientifico e divulgativo in versione integrale on-line
Questa sezione è dedicata alle pubblicazioni di argomento
oculistico che potrete scaricare in versione HTML. |
|
|
Efficacia della pilocarpina gel nel trattamento del
glaucoma
E’ stata
riesaminata la documentazione relativa a 33 pazienti con
glaucoma ad angolo aperto, trattati con pilocarpina collirio
2% e gel 4%, seguiti nel 1986-88. In 10 pazienti fu usata
pilocarpina 2% 4 volte al giorno associata a Timololo 0,50%
2 volte al giorno, negli altri 6 casi pilocarpina gel 4%
associata a Timololo 0,50% 2 volte al giorno. L’effetto del
collirio al 2% e del gel al 4% sul tono oculare sono
sovrapponibili alle ore 8, 12, 16 (P>0,05); alle ore 11 il
tono nei pazienti trattati con il collirio è inferiore al
tono degli occhi trattati con il gel (P<0,05). |
|
|
Il dolore nell'attacco acuto di glaucoma
L'occhio
umano, nella sua complessità e varietà di tessuti e
strutture anatomiche che lo compongono, così diverse dal
punto di vista della loro embriogenesi e della loro
fisiologia, è un organo a contatto con l'ambiente esterno
nella sua parte anteriore, ma allo stesso tempo allogato in
una cavità sua propria, "l'orbita", per il 90% del suo
volume. Il segmento esterno si compone della
congiuntiva e della cornea a contatto diretto con
l'atmosfera dalla quale sono separate esclusivamente da una
sottile pellicola, il film lacrimale, e pertanto ricche di
una serie di strutture e di terminazione nervose atte a
percepire qualunque stimolazione proveniente dall' esterno.
Allorquando gli stimoli superano un determinato valore
soglia si percepisce quella sensazione sgradevole con varie
tonalità e intensità che viene comunemente chiamato
dolore.
A questo tipo di innervazione sensitiva presente
sull'interfaccia occhio-ambiente esterno capace di cogliere
sia sensazioni tattili che dolorifiche, corrisponde
all'interno del bulbo oculare una fitta rete di strutture
nervose sensitive sia terminanti libere nei tessuti oculari
che legate ai vasi e ai muscoli intrinseci dell'occhio
stesso. Una condizione patologica endogena (flogosi,
compressione, ischemia, ecc.) che porti alla variazione
dell'omeostasi viene avvertita da questo apparato sensitivo
proprio del bulbo ed espresso a livello di coscienza come
"occhio dolente"
nelle sue accezioni e caratteristiche più varie e graduate. |
|
|
Complicazioni
della fotocoagulazione panretinica nel trattamento della
retinopatia diabetica
Molti
studi dimostrano l’efficacia della fotocoagulazione
panretinica per il trattamento della retinopatia diabetica;
però in alcuni casi dopo il trattamento laser si può avere
un calo del visus, dovuto ad edema maculare, emorragia
intravitrea, distacco retinico da trazione, membrane
preretiniche. Allo scopo di valutare la frequenza di queste
complicazioni è stata riesaminata la documentazione relativa
a 107 occhi affetti da retinopatia diabetica e sottoposti a
fotocoagulazione panretinica nel periodo 1988/1991, con un
follow-up compreso tra 3 e 48 mesi. Furono rilevate le
seguenti complicazioni dopo la fotocoagulazione panretinica:
edema maculare cronico insorto dopo il trattamento laser in
8 casi (7,4%), emorragia intravitrea in 5 casi (4,6%),
distacco retinico da trazione in 2 casi (1,8%), membrane
preretiniche in 2 casi (1,8%), fibrosi sottoretinica
maculare in 1 caso (0,9%). La patogenesi di tali condizioni
non è nota, ma sembrano in relazione con il grado di
ischemia retinica. |
|
|
L'invalidità
visiva nella terza età
Due tra le
cause più frequenti di invalidità visiva sono : il Glaucoma
Cronico Semplice e la Cataratta Senile. Due entità cliniche
differenti ma accomunate dalla elevata incidenza e dal grave
handicap visivo che possono determinare. Per queste
caratteristiche si possono considerare più di tutte le altre
“ malattie sociali". |
|
|
Applicazioni
laser in Oftalmologia
L'oftalmologia
è la branca della medicina che più e prima di tutte le altre
ha sfruttato le potenzialità terapeutiche (e non solo) della
luce, o meglio della interazione di essa con i tessuti
biologici. E' noto quanto sia dannoso guardare intensamente
una sorgente luminosa a lungo. Già nell'antichità Platone
indicava la pericolosità della osservazione diretta dei
raggi solari e Galileo Galilei subì una lesione retinica in
una delle sue osservazioni telescopiche. E' della metà di
questo secolo l'acquisizione, dopo svariati tentativi
sperimentali, di poter fotocoagulare settori di retina molto
piccoli attraverso lo sfruttamento della luce solare o
artificiale ingegnosamente focalizzata (eliocauterio,
lampada allo Xenon). Rimaneva comunque un sogno poter
disporre di un raggio di luce coerente, monocromatico e ad
alto contenuto energetico con il quale intervenire secondo
bisogno sulla retina umana nel vivente. La scoperta del
raggio LASER realizzò questo sogno e spalancò enormi
frontiere alla Medicina ed all'Oftalmologia in particolare.
L'evoluzione tecnologica delle macchine ha portato alla
disponibilità da parte dello specialista di strumenti
maneggevoli, affidabili, precisi seppure ancora oggi
particolarmente costosi. |
|
|
Trattamento
Laser nella miopia elevata
E' stata
riesaminata la documentazione relativa a 137 occhi di 112
pazienti affetti da miopia elevata compresa tra 8 e 23
diottrie, venuti alla nostra osservazione per emorragie
provocate da neovascolarizzazione sottoretinica maculare nel
periodo 1988-1993 con un follow-up fino a 12 mesi. Sono
stati sottoposti a fotocoagulazione laser 62 pazienti con
MNVSR a distanza di 100 micron o più dal centro della zona
avascolare della fovea. A causa di nuove emorragie, in
alcuni di essi si è avuta una riduzione bilaterale
importante del visus che ha reso utile il ricorso agli
ausili per ipovedenti. |
|
|
Le
oftalmoplegie dolorose
Sebbene
il termine “oftalmoplegia dolorosa” venga spesso usato come
sinonimo di sindrome di Tolosa-Hunt, le cause di paralisi
dei muscoli extraoculari associata a sintomatologia algica
sono numerose e di eziologia molto diversa. La sindrome di
Tolosa-Hunt è caratterizzata da un lieve esoftalmo, paralisi
di uno o più nervi dell’apice orbitario, dolore e midriasi.
E’ causata da una lesione granulomatosa situata nella parte
anteriore del seno cavernoso, che assume il mezzo di
contrasto e può essere dimostrata da TC e RMN. Questa
affezione è nettamente steroido-sensibile, e la mancata
risposta entro pochi giorni ad alti dosaggi cortisonici deve
indurre al sospetto di una diversa natura della massa. Sulla
base dei dati sierologici, è stato ipotizzato trattarsi
(almeno in alcuni casi) di una forma localizzata di
granulomatosi di Wegener. Il dolore retrobulbare continuo,
che dura giorni e settimane, può andare incontro a
remissioni spontanee e recidive; esso sembra causato
dall’ingorgo venoso secondario alla massa apicale. Abbiamo
osservato 3 casi di questa sindrome, in cui la terapia
steroidea ha avuto pronto effetto. |
|
|
Semeiologia
delle vie lacrimali
Gli
obiettivi della semeiologia delle vie lacrimali sono: 1)
documentare l’esistenza di una ostruzione al deflusso, 2)
descrivere l’anatomia delle vie di deflusso e quindi la sede
dell’ostruzione : alta - canalini o dotto comune, bassa -
sacco o dotto naso-lacrimale, 3) riconoscere la causa
dell’ostruzione (generalmente flogistica o malformativa), 4)
indicare il trattamento adeguato. |
|
|
La
cataratta senile : una malattia sociale
Tra
le malattie che colpiscono l’occhio e che determinano
invalidità visiva una tra le più diffuse è la cataratta
senile. L’etimologia ci riporta al greco antico dove “catarréo”
significava discendere. Difatti è proprio dell’immaginario
collettivo l’idea che tale malattia sia causata da un
sipario che cala inesorabile. In realtà accade che la lente
cristallìna o “cristàllino” (situata all’interno del nostro
occhio), per varie cause ma principalmente per un processo
degenerativo legato all’invecchiamento, da trasparente (cristallìna)
diventa opaca determinando un ostacolo al passaggio dei
raggi luminosi e alla percezione delle immagini. |
|
|
Primo
soccorso nei traumi degli occhi
A
chi si accinge a praticare una attività di primo soccorso
non possono sfuggire nozioni relative ai traumi degli occhi
spesso gravi e invalidanti proprio per una carente
informazione e per il mancato e specifico soccorso che tali
lesioni richiedono. A tale proposito le seguenti sintetiche
note hanno lo scopo di mettere a fuoco alcune evenienze
frequenti e il comportamento da tenere di fronte ad un
occhio traumatizzato. Mi sembra opportuno ribadire come a
guidare tali interventi debbano sempre essere chiamati in
causa il buon senso, l’attenzione e la determinazione
assieme alle competenze specifiche. Nella descrizione si
danno per acquisiti alcuni concetti elementari di anatomia
dell’occhio che potranno essere approfonditi da chi lo
riterrà opportuno su qualunque enciclopedia medica o testo
scientifico a carattere divulgativo. Classificheremo i
traumi oculari a seconda che l’agente vulnerante sia di
natura meccanica, chimica o fisica. |
|
|
Occhi
e anime
Appare oggi più di ieri evidente la diffusa esigenza di
rivolgere la propria considerazione a pratiche alternative
alla medicina tradizionale. Ciò riporta l’essere umano che
si appresta a salutare il ventunesimo secolo di un balzo
indietro in un non lontanissimo passato dove medicina,
religione e magia si intrecciavano in una tela robusta e
rassicurante che ha avvolto e protetto intere generazioni e
che è stata trama caratterizzante della civiltà contadina in
particolare nelle nostre regioni meridionali. |
|
|
Traumi
oculari in età pediatrica
Gli
autori riesaminano la casistica relativa ai bambini
ricoverati presso la divisione di Oculistica della Azienda
Ospedaliera di Cosenza negli ultimi cinque anni.
Dall’analisi dei dati emerge che i traumi più frequenti
avvengono in ambiente domestico, spesso evitabili con
semplici misure preventive. |
|
|
La
cataratta dura : sempre FACO ?
Gli autori riesaminando la casistica chirurgica evidenziano
le indicazioni ad un particolare tipo di tecnica rispetto ad
un'altra, in considerazione di alcuni parametri tra i quali
la durezza del nucleo. |
|
|
IOL
accomodative e chirurgia refrattiva
Gli autori esaminano retrospettivamente l'esperienza di
impianti di IOL multifocali, valutando la necessità di una
accurata selezione dei pazienti da impiantare con queste
nuove protesi. |
|
|
Approccio
chirurgico combinato nell'entropion involutivo senile.
Discussione di un caso.
Viene trattato un caso di entropion involutivo associato a
prolasso del grasso orbitale con modesto eccesso cutaneo.
L'intervento combinato trova efficacia nell'associazione di
una blefaroplastica inferiore per via cutanea ed una
reinsersione dei retrattari al tarso (Intervento di Jones). |
|
|
Aspetti
diagnostici per immagini nello pseudotumor orbitario
Nel vasto
campo della patologia orbitaria, un posto di particolare
rilievo spetta allo pseudotumor. E’ questa una lesione
orbitaria occupante spazio, non neoplastica ma presentantesi
in modo simil neoplastico (Yanoff e Fine 1975). Si comprende
quindi l’importanza che le metodiche di diagnostica per
immagini quali TC, RMN e l’ecografia hanno avuto nel
contribuire al più corretto inquadramento clinico del
paziente con proptosi. Tra il servizio TC dell’Istituto di
Scienze Eidologiche e Radiologiche e l’Istituto di Scienze
Oftalmologiche dell’Università degli Studi di Siena esiste
ormai da tempo un rapporto di consolidata collaborazione.
Abbiamo riconsiderato retrospettivamente 41 casi di
pseudotumor orbitario giunti alla nostra osservazione nel
periodo compreso tra il 1 gennaio 1982 ed il 1 gennaio 1989. |
|
|
Aspetti
e problemi medico-legali in Oftalmologia
|
|
Stadiazione della malattia glaucomatosa
Relazione presentata alla "Giornata Oftalmologica Cosentina" (corso di aggiornamento accreditato ECM) sul tema : "La gestione del glaucoma", tenutosi a Cosenza il 25 marzo 2006. L'autore illustra standard e metodiche strumentali e cliniche per una corretta stadiazione della progressione del danno organico e funzionale nella malattia glaucomatosa. |
|
|
L'espianto e il trapianto di cornea.
Presentazione di carattere divulgativo sulle tecniche di espianto/trapianto di cornea. |
|