Uomo politico
italiano, nato a Roma nel 1919. Dopo la laurea in legge all'Università di Roma, collaborò al giornale "Il Popolo". Nel 1946 venne eletto in Parlamento come deputato per la Democrazia cristiana e l'anno seguente entrò nel governo di Alcide De Gasperi, di cui fu stretto collaboratore, come sottosegretario alla presidenza. Deputato dal 1948 in tutte le legislature, fu ministro degli Interni (governo Fanfani, 1954), ministro delle Finanze (governi Segni e Zoli, 1955-1958), del Tesoro (Fanfani, 1958-1959), della Difesa (Segni, Tambroni, Fanfani, Leone e Moro, 1959-1974) e dell'Industria (Moro e Leone, 1966-1968). In seguito fu per sette volte presidente del Consiglio (1972-1973; 1976-1979; 1989-1992), e ministro degli Esteri dal 1983 al 1989. Nel 1991 fu eletto senatore a vita. Abile diplomatico, favorì una politica di apertura e dialogo con l'Unione Sovietica e con i paesi arabi, pur consolidando la posizione italiana all'interno della NATO.
Accusato da diversi “pentiti”, nella seconda metà degli anni Novanta Andreotti venne rinviato a giudizio dalle procure di Palermo e Perugia, rispettivamente per collusione con la mafia e per l’omicidio del giornalista Mino Pecorelli, avvenuto nel 1979. Assolto in prima istanza in entrambi i processi, nel 2002 la Corte d’appello di Perugia lo ritenne il mandante dell’omicidio Pecorelli, condannandolo a 24 anni di carcere.
Tra i suoi scritti si ricordano una biografia di De Gasperi, De Gasperi visto da vicino (1966) e altri saggi di argomento politico e autobiografico: Ore 13: il ministro deve morire (1976), A ogni morte di papa. I papi che ho conosciuto (1980), Visti da vicino (1982-1985), Onorevole, stia zitto (1987), Il potere logora... (1990), Governare con la crisi (1991), Cosa loro. Mai visti da vicino (1995), De prima Repubblica (1996), Piccola storia di Roma (2000
Scuola Media Statale "Giovanni XXIII" - Pietramelara
Uomo politico
italiano, nato a Roma nel 1919. Dopo la laurea in legge all'Università di Roma, collaborò al giornale "Il Popolo". Nel 1946 venne eletto in Parlamento come deputato per la Democrazia cristiana e l'anno seguente entrò nel governo di Alcide De Gasperi, di cui fu stretto collaboratore, come sottosegretario alla presidenza. Deputato dal 1948 in tutte le legislature, fu ministro degli Interni (governo Fanfani, 1954), ministro delle Finanze (governi Segni e Zoli, 1955-1958), del Tesoro (Fanfani, 1958-1959), della Difesa (Segni, Tambroni, Fanfani, Leone e Moro, 1959-1974) e dell'Industria (Moro e Leone, 1966-1968). In seguito fu per sette volte presidente del Consiglio (1972-1973; 1976-1979; 1989-1992), e ministro degli Esteri dal 1983 al 1989. Nel 1991 fu eletto senatore a vita. Abile diplomatico, favorì una politica di apertura e dialogo con l'Unione Sovietica e con i paesi arabi, pur consolidando la posizione italiana all'interno della NATO. 
