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Le
Corti "Curti o cortili"
E’
rimasta tuttora la voce salentina curtìju, derivante dello spagnolo
cortijo. Si tratta di costruzioni popolari, case dei coloni o
di gruppi di famiglie che vivevano una vita “comunitaria” all’ombra
del signore. In questi complessi edilizi c’era di
tutto: dal frantoio per le olive al mulino, al forno, alla cantina
per il vino, alle stalle per i cavalli, alla cisterna o al pozzo
per l’acqua, alla pila monolitica, in pietra locale, per lavare
i panni (caratteristico era il lavatoio scanalato e ricavato nello
stesso spazio interno della pila); ma
c’era
principalmente il legame politico-clientelare, che faceva delle
corti i
punti d’urto delle fazioni e delle lotte cittadine.
Esse furono conseguenza dell’inurbamento che iniziò dalla
fine del Quattrocento in poi.
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Corte
palazzo Fiore (oggi Carluccio) - via salentina
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Corte
Spano - Via Galliano
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Corte
vico Coldilana - Via Vittorio Veneto
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Corte
di Via Vittorio Veneto
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Corte
di via Isonzo , ex via Brongo
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Corte
dei Bevilacqua
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