Disfagia Il termine disfagia indica la difficoltà a deglutire. In corso di Mito la deglutizione può essere compromessa sia dalla debolezza muscolare sia da alterazioni dei meccanismi riflessi: si parla in questo caso di paralisi bulbare o pseudobulbare. Se si notano segni o sintomi come tosse o sensazione di soffocamento durante i pasti bisogna chiamare subito il proprio medico per valutare l’opportunità di effettuare una videofluoroscopia. Questo esame consiste in una radiografia dell’esofago con pasto maritato (si tratta cioè di ingerire una sostanza a base di bario che funge a mezzo di contrasto) e può individuare con precisione la fase alterata della deglutizione. Cioè consente di fornire le indicazioni più corrette per una deglutizione sicura. Quando la capacità di deglutire è compromessa si deve porre molta attenzione, perché alcuni tipi di cibi o bevande diventano più difficili da deglutire e la dieta deve essere modificata. Alcuni farmaci possono essere utili per migliorare questi disturbi. Alcuni (per esempio la prostigmina) agiscono sulla debolezza dei muscoli coinvolti nella deglutizione; altri (ad esempio il baclofen) attenuano la spasticità di questi muscoli. Sarà il proprio neurologo a stabilire quali farmaci sono indicati per la specifica situazione personale.
L’alimentazione nei pazienti con disfagia La gestione dietetica del paziente con disfagia deve avere due obiettivi:- mantenere un adeguato stato nutrizionale - garantire sicurezza durante l’alimentazione
Il peso corporeo. Un peso basso, ridotto, è comunque adeguato per una persona con Mito, perché è dovuta a una diminuzione della massa muscolare (atrofia). Se invece c’è un calo ponderante di peso è bene consultare un dietologo, potrà essere di aiuto per trovare diversi modi per l’introito di proteine e calorie necessarie alle proprie esigenze. In alcuni casi la somministrazione di anabolizzanti(Deca Durabolin) può attenuare il calo ponderale o migliorare l’appetito. Incrementare l’apporto calorico nella preparazione dei cibi, alcuni condimenti( ad esempio: burro, panna, sale…) forniscono maggior energia. In commercio esistono integratori alimentari(meritane, bevande, budini…) con un alto contenuto calorico, proteico e vitaminico. L’apporto idrico Questa situazione può essere riconosciuta osservando le proprie urine – prestando attenzione alle seguenti possibilità: se sono di color giallo scuro, se emanano un forte odore, se si urina poco frequentemente e in piccole quantità, oppure rilevando se la bocca è costantemente secca e asciutta. Le bevande più difficili da deglutire(l’acqua, caffè e te) si possono sostituire con altre(succhi di frutta, zuppe, frappé) che abbiano una maggior consistenza. La consistenza dei liquidi può essere aumentata anche con andensanti. Sono inoltre facilmente reperibili prodotti alimentari(farine lattee, creme di riso o multicereali) che possono essere utilizzati per la preparazione di minestre. Frutta e verdura sono ricche di acqua. L’utilizzo di acqua molto fredda o ghiaccio con succo di limone può diminuire la sensazione di secchezza delle fauci.
L’apporto di fibre alimentari L’apporto di fibre alimentari previene la stitichezza. La costipazione, può essere causata da diversi fattori: debolezza uscolare, immobilità, variazione della dieta, apporto insufficiente di liquidi. Per far fronte a questo problema, aggiungere nelle minestre olio extra vergine d’oliva, aumentare le fibre e i liquidi. Nei casi più difficili, si può aiutare l’evacuazione con microclimi(piccoli clisteri) una o due volte la settimana o con un eventuale rimozione manuale di fecalomi presenti nell’ampolla rettale.
Cura della bocca e dei denti.
La cura dell’inappetenza. Evitare che i cibi si raffreddino con piatti termici, rispettare i tempi di deglutizione, senza mostrare fretta, senza spazientirsi o irritarsi per eventuali incidenti
Mantenere libere le fosse nasali.
Umidificare l’ambiente.
Assumere una postura corretta. È molto difficoltoso, per una persona, deglutire in posizione sdraiata o col capo reclinato in avanti.
Ingorgo del cavo orale L’ingorgo del cavo orale può essere conseguenza di un eccessivo ristagno di cibi o secrezioni non completamente espettorato con la tosse. L’utilizzo di un apparecchio aspiratore consente di aspirare le secrezioni attraverso una piccola sonda collegata a un motorino La manovra è semplice e può essere praticata dai famigliari. Questi ausili sono forniti dal sistema sanitario nazionale presentando una prescrizione del proprio medico.
La scialorrea Generalmente la saliva prodotta è deglutita in modo inconscio, involontario. Se i muscoli deputati alla deglutizione diventano deboli, non controllano la saliva prodotta: un eccesso di saliva (scialorrea) e di muco si accumulano in bocca. Questo problema imbarazzante, poiché spesso provoca la fuoriuscita di saliva dalla bocca, occasionalmente, tosse e sensazione di soffocamento. Alcuni cibi(latte, latticini, cioccolato, ecc) provocano una produzione di saliva densa e difficile da deglutire, mentre altri(ad esempio brodo di carne) la riducono. Alcuni farmaci che riducono la produzione di saliva sono: amitriptilina, atropina, triesifenidile, clonidina. Sono da evitare farmaci fluidificanti. Una nuova terapia è l’mpiego della tossina botulinica localmente immessa nelle ghiandole salivari, con una tecnica molto semplice.
La somministrazione di farmaci Si consiglia di concentrare, se possibile, l’assunzione dei farmaci durante i pasti. Le compresse possono essere polverizzate e le capsule aperte(assumendone solo il contenuto). La polvere così ottenuta può essere miscelata al cibo.
La Gastrostomia Endoscopica Percutanea (PEG) La PEG permette di alimentarsi bypassando la bocca evitando così problemi di deglutizione. Tuttavia , si può anche alimentarsi oralmente, con qualunque cibo, anche solo con piccole quantità per apprezzare il sapore del cibo, integrando l’apporto calorico e idrico attraverso la PEG. L’intervento di PEG e i preparati alimentari da utilizzare sono interamente a carico del sistema sanitario nazionale.
L’alimentazione entrale Gli alimenti utilizzati per l’alimentazione entrale(cioè per l’alimentazione attraverso sondino o PEG) sono da limitare ai prodotti già pronti per l’uso, generalmente liquidi e completi dal punto di vista nutrizionale (non utilizzare frullati casalinghi che potrebbero ostruire la sonda). La miscela è confezionata in flaconi o in lattine in modo sterile.
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Ultimo aggiornamento: 18-02-06