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Il più grande uomo scimmia del pleistocene

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Terry Pratchett ha definito questo libro come uno dei più divertenti degli ultimi cinquecentomila anni, e io che non mi fido troppo delle cose che dicono gli altri ho voluto verificare di persona. 

Il signor Pratchett ha perfettamente ragione, questo libro è uno spasso. E' la storia dell'evoluzione umana durante il pleistocene, portata avanti da un uomo scimmia così positivista che sembra più illuminato di Diderot e D'Alambert messi insieme.

Questo genio preistorico, mosso da una volizione ed un'audacia quasi imprenditoriale, porta avanti un suo personalissimo piano di ricerca e sviluppo della tecnologia. Scende dagli alberi e scopre il fuoco, inventa la caccia, compie esperimenti per individuare nuove forme di energia e sviluppa addirittura l'arte figurativa. Il suo chiodo fisso è rendere la razza umana competitiva, fargli guadagnare nuove quote di mercato in modo da potersi imporre sempre di  più e con efficacia sullo scenario globale. 

Molto critico, e pervaso da scetticismi che sanno parecchio di conservatorismo e restaurazione è invece lo Zio Vania, un uomo scimmia arcigno e reazionario che non vede assolutamente di buon occhio le idee progressiste del fratello, accusandolo di andare contro natura.

 Le riunioni di famiglia sono raccontate in maniera esilarante, e questa comunità preistorica sembra tanto la tipica famiglia americana che discute di attualità e politica. Parlano del fuoco come fosse energia nucleare, preoccupandosi delle inaspettate reazioni a catena che un falò potrebbe innescare, sbigottiscono di fronte agli scimpanzé che hanno imparato ad usare i bastoni per difendersi dalle bestie feroci, atterriti da questa tecnologia che manda il mondo tutto alla rovescia. Ma lui, Edward, il più grande uomo scimmia del pleistocene continua nella sua crociata per l'evoluzione, un movimento progressista il cui slogan ante litteram poteva benissimo essere 'fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza'.

Centottanta pagine di riflessioni sulla storia dell'umanità, ironiche e acute.

05/07/2003