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Gli dèi sopravvissuti d'America |
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L’America è un continente vasto e giovane, in cui convivono infiniti popoli e infinite razze. Man mano che esploratori, emigranti, schiavi hanno raggiunto le sue coste, hanno portato nei loro cuori e nelle loro menti gli dèi e gli spiriti delle loro tradizioni. Li hanno dapprima adorati e tramandati, e poi li hanno dimenticati, lasciandoli soli e ogni giorno più stanchi in una terra a cui non sono mai appartenuti. Adesso, davanti al potere che stanno acquistando i nuovi dèi “tecnologici”, davanti alle effigi sorridenti e scintillanti dei Media, le antiche divinità devono organizzarsi per fronteggiare la minaccia di venire spazzati via definitivamente. Neil Gaiman ci guida attraverso le strade degli Stati Uniti in un viaggio on the road tra cittadine isolate e spopolate, riserve indiane, squallidi motel; in un paesaggio che si modifica durante il percorso dalle nevi ai deserti, tipicamente americano eppure così diverso dalle grandi metropoli affollate a cui siamo abituati , incontriamo un pantheon eterogeneo in cui dèi nordici come Odino e Loki convivono con gli egiziani Bast e Horus, con l’indiana Shiva o l’africano Elegba. Se tutte le tradizioni antiche ci hanno tramandato dèi con vizi e virtù tipicamente umane, Gaiman sottolinea questi aspetti, mantenendo le caratteristiche proprie con cui il mito ha voluto dipingere ogni singola divinità, ma aggiungendoci quel tocco di austera decadenza e ironico distacco di chi ha visto crollare i propri templi una volta colmi di fedeli e di offerte, di chi diventa ogni giorno più vecchio e debole nell’attesa di veder scorrere ancora il sangue dei sacrifici in proprio nome. La consapevolezza di sopravvivere piuttosto che di vivere segna l’esistenza di dèi e uomini, alla ricerca di qualcosa di più di un mero passaggio su questa terra. Attraversando l’ America in lungo e in largo Shadow, il protagonista “umano” delle vicende narrate, imparerà a compiere le proprie scelte smettendo di limitarsi a farsi scorrere la vita addosso, accetterà l’inaccettabile e l’irrazionale, incontrerà miti e leggende, spiriti ed ifrit, divinità che si sono “adeguate” e rassegnate ad un’esistenza in cui “l’oppio è la religione dei popoli”, come la disillusa Bilquis che si prostituisce sui marciapiedi di Hollywood, o Chernobog, pensionato dopo una vita passata al mattatoio di Chicago, ed altre che hanno perso la ragione insieme alle proprie identità e all’antico potere. Su tutto, l’incombere di una guerra che fin dalle prime battute si annuncia sanguinosa e definitiva, che vedrà contrapposte le schiere degli dèi sopravvissuti al susseguirsi delle generazioni e quelle dei più giovani e opulenti, nati dal progresso e dal benessere, dalla televisione e da Internet, dagli aerei e dai cellulari, dèi nati nell’epoca della comunicazione e della telecomunicazione, ma che, esattamente come i loro antichi predecessori, non vogliono altro che il potere che scaturisce dalla fede degli uomini, e la speranza di continuare a resistere ed esistere anche quando il progresso riderà di loro. Tipicamente “gaimaniana” è la presentazione della storia tramite l’esperienza del viaggio, in un racconto che dà spazio a tòpoi particolarmente cari all’autore, come la sorte degli dèi dimenticati che già era stata affrontata nell’ opera a fumetti “Sandman”. La scrittura, piacevole, ricca di colpi di scena e trovate originali, caratteristica dell’autore, riesce a supplire ad uno stile a tratti ingenuo e a rendere fluida la lettura di un romanzo comunque cospicuo. Gli “orfani” di Morfeo vi ritroveranno temi cari e citazioni di personaggi noti. “Gli dèi sono grandi…però il nostro cuore è più grande ancora, poiché è dai nostri cuori che essi nascono e ai nostri cuori faranno ritorno.” 07/08/2002
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per avere notizie sulla bibliografia di Neil Gaiman: http://www.comune.modena.it
sulla biografia di Gaiman: http://www.geocities.com/area51
su Sandman: http://iafol.iam.it/schede/sandman/ |