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Una bussola d'oro per prevedere il futuro

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La bussola d’oro è il primo volume del ciclo “Queste oscure materie” di Philip Pullman che si pone come un nuovo grande classico della fantasia. Non certo ai livelli de Il signore degli anelli o de La storia infinita di cui si dichiara discendente, ma possiamo considerarlo una bella favola con apprezzabili spunti ed un intreccio che potrà appassionare i più giovani e uno stile che potrà essere piacevole per i lettori più navigati.

La trilogia si completa con i successivi La lama sottile e Il cannocchiale d’ambra di cui avremo occasione di riparlare.

Pullman crea un mondo particolare, riconducibile alla Terra dell’’800 nella quale però troviamo differenti situazioni geo-politiche e soluzioni scientifico-tecnologiche che oggi potrebbero sembrarci quanto meno bizzarre.

In questo mondo il potere della Chiesa è forte e si esprime tramite il Magisterium, un organo controllore di ogni aspetto della vita dell’uomo (tanto per fare un esempio: lo studio della natura viene chiamato “Teologia sperimentale”).

Altra invenzione dell’autore è il fatto che ogni essere umano non è solo ma ha accanto a sé un daimon, una sorta di famiglio dal quale non si stacca mai, una coscienza viva che si mostra sotto forma di animale a seconda della personalità di ciascuno.

Protagonista del romanzo è Lyra con Pantalaimon, il suo daimon. Lyra è una sveglia ragazzina di 11 anni che vive in un college di Oxford. La sua vita cambia quando lo zio, Lord Asriel, scopre la Polvere, una sostanza che si rivela soltanto grazie a particolari strumenti e che si “attacca” agli uomini ma non ai bambini prima che giungano alla pubertà. Il Magisterium riconosce la Polvere come portatrice del Peccato originale. La Polvere è particolarmente intensa al Polo nord e qui vengono fatti crudeli esperimenti sui bambini e i loro daimon per evitare che la Polvere si attacchi a loro e con lei il Peccato originale. Ma si scopre anche che, in particolari occasioni, quando l’Aurora boreale è particolarmente intensa, si riescono a distinguere i confini di un universo parallelo dal quale potrebbe provenire la Polvere.

Come si fa per arrivare alle luci di quella città che si intravede fra le pieghe dell’Aurora e perché viene da lì la Polvere?

Lyra, insieme a Pantalaimon e all’aiuto dell’aletiometro, uno strano strumento a metà tra un orologio e una bussola che permette alla piccola protagonista di leggere il futuro, percorrerà l’intero nord, dapprima per liberare tutti i ragazzi catturati dal Magisterium per effettuare su di loro esperimenti e poi alla ricerca dello zio che alla fine aprirà la porta sul mondo misterioso nel quale Lyra salterà verso l’ignoto ma con l’intento di scoprire cosa si cela dietro ai misteri che avvengono sulla terra.

Un romanzo sicuramente pieno di invenzioni geniali e fantasiose, a partire dal bizzarro mondo e dalle strane creazioni tecnologiche, ai personaggi di etnie particolari (dai Gyziani, nomadi navigatori, ai panserbjorne, gli orsi corazzati) che ci fa vivere in un mondo alternativo e fantastico grazie anche a  uno stile piano e una scrittura fluida e coinvolgente.  

30/11/2002

 

La copertina del libro

 

 

L'autore della trilogia