Qua e là lungo i crinali ed i fianchi
dei monti la folta vegetazione si interrompe per lasciar apparire
spettacolari affioramenti rocciosi: imponenti successioni arenacee
sul versante toscano ed alternanza di strati marnoso – arenacei su quello
romagnolo. La vegetazione sulle rocce è costituita dalle cosiddette piante
xerofile, cioè piante adattate a vivere in ambienti aridi, come le
sassifraghe o il semprevivo. Queste piante devono adattarsi a vivere in zone
inospitali, senza riparo dal calore diurno o dalle intemperie e povere di
humus e di acqua. Sono infatti piante piccole, con foglie ridotte, talvolta
succulente e spesso spinose. Alcuni esempi di grande interesse naturalistico sono la
sassifraga a foglie opposte (Saxifraga oppositifolia L.), la
sassifraga alpina (Saxifraga paniculata Miller) e la sassifraga
solcata (Saxifraga moschata Wulfen). Ma le rupi sono anche il luogo
dove nidificano molti rapaci. Tra questi hanno grande importanza l’Aquila
reale ed il Gufo reale. E, a quote più basse, in rupi o
strutture simili create dall’azione dell’uomo, trova rifugio anche la piccola
Rondine montana. |
Ambienti della foresta. 5. Bosco misto (querce, aceri,
carpini ecc.) 8. Rimboschimenti di pino nero |