Qua e là lungo i crinali ed i fianchi dei monti la folta vegetazione si interrompe per lasciar apparire spettacolari affioramenti rocciosi: imponenti successioni arenacee sul versante toscano ed alternanza di strati marnoso – arenacei su quello romagnolo.

La vegetazione sulle rocce è costituita dalle cosiddette piante xerofile, cioè piante adattate a vivere in ambienti aridi, come le sassifraghe o il semprevivo. Queste piante devono adattarsi a vivere in zone inospitali, senza riparo dal calore diurno o dalle intemperie e povere di humus e di acqua. Sono infatti piante piccole, con foglie ridotte, talvolta succulente  e spesso spinose.

Alcuni esempi di grande interesse naturalistico sono la sassifraga a foglie opposte (Saxifraga oppositifolia L.), la sassifraga alpina (Saxifraga paniculata Miller) e la sassifraga solcata (Saxifraga moschata Wulfen).

            Ma le rupi sono anche il luogo dove nidificano molti rapaci. Tra questi hanno grande importanza l’Aquila reale ed il Gufo reale.

            E, a quote più basse, in rupi o strutture simili create dall’azione dell’uomo, trova rifugio anche la piccola Rondine montana.

 

 

 

 

 

 

 

Ambienti della foresta.

 

1. Rocce

2. Praterie alpine

3. Fustaia di Faggio

4. Abetina

5. Bosco misto (querce, aceri, carpini ecc.)

6. Castagneto

7. Boscaglie e radure

8. Rimboschimenti di pino nero

9. Praterie

10. Torrenti

 

 

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